domenica 15 maggio 2011

Chievo-Udinese: CON PIOLI GRAN CUORE E DUTTILITA'

Messaggero Veneto, 14 maggio 2011
L'angolo tecnico
di Maurizio Trombetta

Lo ha detto Rigoni subito dopo la partita pareggiata 2-2 in rimonta a Torino contro la Juve: «Questa squadra non molla mai». Le infinitamente maggiori motivazioni dell'Udinese contro il "marchio di fabbrica" del Chievo che ha appena raggiunto il traguardo della salvezza con due giornate di anticipo. Un gruppo di giovani di belle speranze (e comunque con buona qualità), inseriti su una base di giocatori del gruppo storico con il giusto "carattere", e alcuni elementi di esperienza e sostanza pescati soprattutto in Francia. Soluzione 1: 5-4-1. Credo che con l'Udinese il tecnico veneto Pioli sceglierà questa disposizione, come contro la Juve, per molteplici motivi. Innanzi tutto sfrutterebbe al meglio le caratteristiche dei giocatori. Sulle corsie esterne Sardo o Frey a destra e Jokic a sinistra non sono grandissimi difensori e rendono di più quando possono spingere su tutta la fascia. La disposizione a tre centrale permette di mascherare la lentezza di movimento dello sloveno Cesar e allo stesso tempo rafforza una coppia di difensori centrali, Andreolli e Mantovani, che senza l'aggiunta del terzo uomo, fornisce non troppe garanzie. In pratica, in fase di non possesso palla, l'uscita sistematica di uno dei tre centrali in marcatura sulla seconda punta avversaria permette comunque di mantenere una linea di difesa schierata a quattro. Con la protezione aggiuntiva di due mediani come Fernandez e Rigoni con buonissima qualità, ma soprattutto di grande sostanza. Questa disposizione potrebbe essere l'unica in grado di limitare la devastante forza della "ritrovata" Udinese sia centralmente (Sanchez), sia sulle fasce. Su questa base difensiva il Chievo poi si appoggia nelle ripartenze sui velocissimi movimenti del "grande vecchio" Pellissier, al quale si aggiunge spesso il potenzialmente fortissimo Constant (soprattutto quando parte palla al piede), e uno fra Moscardelli e Tureau. Soluzione 2: 4-3-1-2. Questo è un atteggiamento decisamente più spavaldo, ma che rischia di sguarnire la linea difensiva che potrebbe trovarsi scoperta, lasciando cioè una eccessiva profondità di gioco per gli inserimenti da dietro dei friulani. La difesa scalerebbe verso sinistra con Mantovani esterno, l'inserimento di un trequartista come Bogliacino porterebbe ad uno sviluppo della manovra più per vie centrali, con la partecipazione di un centrocampista in più in fase di conclusione. Da rilevare inoltre che un attaccante troppo vicino a Pellissier ne limiterebbe la pericolosità, devastante quando ha la possibilità di muoversi in profondità su tutto il fronte d'attacco