giovedì 24 novembre 2011

Messaggero Veneto, 24 novembre 2011: Intervista al Mister su Udinese-Roma


«Udinese, serve il turbo sulle ali»

Dalla Romania, dove lo chiamano ancora l’eroe di Roma, Trombetta consiglia come “pungere” i giallorossi.
DINE. A volte basta un’impresa, solo una singola impresa per farsi ricordare a lungo o per farsi scegliere ancora. Per il tecnico friulano Maurizio Trombetta quell’impresa fu firmata nei gironi di Champions League, il 23 settembre del 2008, quando alla guida del semisconosciuto Cluj andò a espugnare l’Olimpico giallorosso mettendo in grande difficoltà il collega Luciano Spalletti, appena sbarcato a Roma e considerato ai tempi un rivoluzionario in casa giallorossa, un po’ come lo è adesso Luis Enrique. Quella sera i campioni di Romania si imposero per 2-1 e da allora Trombetta viene chiamato “l’eroe di Roma” in Romania, dove il tecnico è da poco ritornato accettando una nuova avventura, guidare alla salvezza il modesto Targu Mures.
Trombetta, quali similitudini possono esserci tra quella Roma spallettiana affrontata allora e questa firmata Luis Enrique?
«L’accostamento riguarda la novità, la proposizione di idee calcistiche da sviluppare in maniera differente dal solito e quindi la necessità di avere tempo e risorse a disposizione. Allora noi allora affrontammo una Roma nuova e difficile da contenere soprattutto all’inizio, quando non si conoscevano le mosse di Spalletti, che propose Totti centravanti».
Un tecnico che aveva dato concretezza alla squadra, mentre la Roma di Luis Enrique conclude poco...
«È vero, la Roma di Spalletti arrivava da tutte le parti con sovrapposizioni sulle fasce e con i temuti inserimenti per via centrale. Quella Roma era più concreta e pericolosa di quella attuale».
Che lei giudica ancora inespressa?
«L’ultima volta che l’ho vista cominciava a piacermi. Ho visto l’impostazione data da Luis Enrique: doveva rifinire alcuni punti, come il possesso palla un po’ troppo rischioso in fase di ripartenza, ma si vedeva la scelta di un nucleo di sette, otto giocatori su cui far ruotare gli altri».
Pianjc, Gago e Lamela stanno facendo fare l’atteso salto di qualità.
«Sono tre nomi di giocatori che stanno facendo per la prima volta la serie A, e il fatto che facciano bene subito è sorprendente perché non è facile».
Trombetta, secondo lei qual è il punto debole della Roma di Luis Enrique?
«Il grandissimo possesso palla è un po’ eccessivo e può trovare difficoltà se non riesce a recuperare palla. Il loro gioco prevede massima partecipazione di tutti, anche dei difensori con la conseguenza di una linea molto alta che tende a lasciare campo scoperto».
Detta così potrebbe essere l’ideale per dell’Udinese.
«Infatti la squadra di Guidolin è brava a giocare sulle caratteristiche dell’avversario, a prendere le contromisure per poi a ripartire, soprattutto sulle ali, e se questa Roma non ha ancora trovato gli equilibri giusti l’Udinese potrebbe approfittarne».
Stefano Martorano

giovedì 17 novembre 2011

sabato 12 novembre 2011

Maurizio Trombetta è il nuovo allenatore del FCM Targu Mures (Romania)

Maurizio Trombetta è tornato in panchina. Il tecnico friulano ha infatti accettato l’offerta del Targu Mures, squadra di serie A rumena che si ritrova al penultimo posto in classifica dopo 7 giornate. L’obiettivo, ovviamente, è quello di centrare la salvezza. Dopo l’ottima Champions league disputata nel campionato 2008-2009 sulla panchina del Cfr Cluj (riuscì a guidare i suoi al successo per 1-2 sul campo della Roma e pareggiò 0-0 con il Chelsea salendo alla ribalta internazionale) l'allenatore udinese torna in Transilvania con uno staff tutto italiano: il suo vice è Alessandro Zaninelli (già con lui a Cluj) e il preparatore atletico Michele Bon.
In bocca al lupo Mister!

venerdì 4 novembre 2011

ATLETICO MADRID-UDINESE: TURAN-SUAREZ ATTENTI A QUEI DUE

Un pareggio, una pesante sconfitta e una netta vittoria nei tre turni di Liga che sono stati giocati in dieci giorni dall’Aletico tra le due partite contro l’Udinese. I biancorossi dimostrano di essere evidentemente una squadra ancora alla ricerca di una propria forte identità. Nella partita persa con l’Atletic Bilbao sono stati capaci di prendere tre gol in dieci minuti. Un po’ come successo qui ad Udine dove, dopo aver condotto il gioco per buona parte della partita, hanno preso due reti negli ultimi sei minuti di gioco. Ottima squadra con elementi di valore assoluto e con una impostazione forte e definita nelle due fasi di gioco, l’Atletico Madrid evidenzia ancora una certa mancanza di equilibrio nella capacità di reagire alle situazioni critiche della partita. Difetto che si nota di meno nelle gare interne dove riescono solitamente a imporsi agli avversari con una costante e crescente pressione di squadra e di pubblico. Aspetto fisico-atletico. È squadra tosta che cerca di imporre la sua fisicità a maggior ragione quando gioca in casa. Tra l’altro in Europa il contatto fisico viene valutato diversamente rispetto ai campionati nazionali e di questo l’Udinese dovrà tenerne conto. Soprattutto i centrocampisti centrali cercano il recupero palla a pressione sui giocatori avversari con contrasti di forza che li portano anche a volte a falli da ammonizione. Fenomenale in questo Mario Suarez: non ha giocato qui ad Udine, ma credo dirigerà le operazioni in mezzo al campo a Madrid, soprattutto nella fase di riconquista della palla. Essendo decisamente inferiori a loro per “chili” e stazza fisica dei giocatori, dovremo essere naturalmente più bravi a sfruttare le nostre maggiori doti di agilità e velocità di corsa e di gioco. Aspetto tecnico-tattico. Rapidità di manovra con scambi stretti alternati a cambi di gioco, per sfuggire al pressing fisico, organizzato e di squadra dell’Atletico Madrid. Questo il necessario atteggiamento per non consentire loro un recupero palla in zona avanzata, situazione dalla quale possono poi innescare il loro grande potenziale di giocatori d’attacco. Fondamentale in questo senso per gli spagnoli Arda Turan, il giocatore turco che non era presente all’andata: esterno di centrocampo, gioca prevalentemente a sinistra, possiede grandi qualità offensive, è abile e pericoloso sia nell’uno contro uno che negli assist da fondo campo, ma con una quantità di movimento e una capacità di recupero della posizione e della palla davvero impressionante. Si completa a meraviglia con Diego, lasciando così “solo” il compito di fare gol al pericolosissimo “bomber” Falcao, di cui ad Udine abbiamo visto solo un parente lontano… (www.mauriziotrombetta.blogspot.com)