martedì 29 dicembre 2009

Presentazione del libro "Balon" insieme a tanti giocatori e allenatori friulani fra questi anche il Mister Trombetta

Udine, 29 dicembre 2009 Messaggero Veneto

L’incontro. Molti ex campioni alla presentazione del libro di Maurizio Masai durante la manifestazione organizzata in favore del fair play
Anche il Friuli ha il suo almanacco del calcio
Ecco Balon con cinquecento pagine e oltre 1.300 profili dei giocatori di “casa nostra”


Cinquecento pagine, oltre 1.300 calciatori friulani che dal 1986 hanno calpestato i campi dei campionati professionistici. In una parola sola “Balon”, l’almanacco con il quale Maurizio Masai ha voluto dare il giusto lustro al calcio di casa nostra attraverso biografie, curiosità e foto. La presentazione del libro, destinato a divenire un manuale indispensabile per appassionati e addetti ai lavori, ha rappresentato uno dei momenti dell’incontro di ieri incentrato sulla riscoperta del fair play nello sport. Nella kermesse voluta dall’assessore provinciale allo sport Mario Virgili, con l’adesione della Regione, del Coni e della Figc regionale si è inserita anche la vernissage della mostra pittorica “Arte del fair play”, 19 opere dai contenuti artistico-sportivi realizzate da autori contemporanei regionali di livello assoluto.
Un pomeriggio dove si è parlato di sport, di calcio genuino e pulito come dovrebbe essere sempre, alla presenza di tanti ex campioni del passato, da Maurizio Trombetta a Gigi De Agostini passando per Massimo Giacomini e Gianfranco Cinello. Un’occasione per scambiare pensieri e opinioni sul pallone di adesso con alcuni di loro. Come con il mitico Lorenzo Buffon, ex portiere di Milan, Genoa, Inter, Fiorentina con oltre 300 presenze in serie A e attualmente ancora collaboratore della società rossonera, che tra l’altro è anche lontano parente di Gigi, numero uno della Juventus e della Nazionale. Buffon lei ha cominciato a fare il professionista esattamente 60 anni fa. Come è cambiato il calcio in oltre un cinquantennio? «È molto più legato al business e soprattutto c’è molto più stress. Diciamoci la verità, l’avvento delle televisioni, con tutto il corollario che ha portato con sé, ha radicalmente cambiato faccia al calcio. Se vogliamo è anche naturale che sia così, vista come è mutata la società negli anni, ma certamente è un aspetto profondamente diverso da qualche decennio fa». Trova anche lei che il calcio di adesso sia molto più veloce di quello dei suoi tempi?«È innegabile che il ritmo sia aumentato. Ma io ho giocato con gente come Nordahl, Suarez e Di Stefano e vi posso assicurare che con i piedi che si ritrovavano non farebbero difficoltà a giocare nemmeno oggi in serie A. Questo perché una volta l’aspetto preponderante era legato alla tecnica, mentre ora si punta tantissimo sulla fisicità e sulla corsa facendo perdere un po’ di fascino al gioco». Come trova, invece, gli allenatori attuali rispetto a quelli del primo dopoguerra? «Ai miei tempi, probabilmente, ci si basava più sull’istinto e sulle sensazioni, mentre le cose adesso sono cambiate. Non penso che i tecnici attuali siano più preparati di quelli con cui ho potuto confrontarmi io, ma credo che siano avvantaggiati dalla tecnologia nello studio degli avversari e nelle preparazione dei propri giocatori». A proposito di tecnologia: lei è favorevole a innovazioni come la moviola in campo e il chip elettronico? «Certamente. Il calcio attuale, lo ribadisco, è molto più veloce di una volta e la “macchina”, come è sempre stato, arriva certamente prima dell’occhio umano. E poi non possiamo continuare a pensare che il calcio sia una realtà a se stante nella vita. La società progredisce tecnologicamente e questa deve anche essere la strada che dovrebbero intraprendere le organizzazioni calcistiche». Cosa manca, secondo lei, attualmente nel calcio moderno rispetto al passato? «Io parlo dell’Italia, che conosco bene, e dico una seria e preparata scuola portieri. Il nostro paese è stato sempre una grande fucina di numeri uno, ma adesso sembra che ci siano solo brasiliani o argentini. Senza nulla togliere a loro, che evidentemente hanno fatto dei progressi notevoli, non penso che all’improvviso da noi siano diventati tutti brocchi. Ma forse hanno solo bisogno di crescere e di essere allenati con competenza». Chiudiamo con una battuta: chi avrebbe visto bene dei calciatori attuali a giocare con lei? «Tutti quelli del Milan ovviamente!»
Mattia Pertoldi

lunedì 21 dicembre 2009

Inter - Lazio 1-0

Ancora oltre confine in Slovenia troviamo il Mister Trombetta invitato a commentare la gara di ieri 20 dicembre 2009 Inter-Lazio, insieme a Bruno Pizzul e al Presidente degli allenatori italiani Renzo Ulivieri.

domenica 6 dicembre 2009

Il mister ospite in Slovenia per il commento tecnico del derby Roma-Lazio


Oggi, 6 dicembre, il Mister sarà ospite a Nova Gorica (Slovenia) per il commento tecnico del derby Roma-Lazio. Insieme a lui anche Bruno Pizzul e Giovanni Galeone.