giovedì 11 dicembre 2008

Gli auguri del Mister!

"Auguri di Buone Feste e buone vacanze a tutti i miei collaboratori, giocatori, ai supporter del Cfr, ai giornalisti e a tutti i rumeni!"
"Prima di partire per le vacanze voglio cogliere l'occasione per ringraziare tutti i sostenitori del CFR, tutti coloro che hanno lavorato con me e per me! I miei migliori auguri di Buone Feste e un pensiero speciale da parte mia e da tutto il mio staff, perchè possiate tutti trascorrere un felice Natale."


Per la stampa: il mister terrà una conferenza stampa formale la settimana prossima.
Nella foto Maurizio Trombetta e insieme al suo staff tecnico (da sinistra Jose Pedro Pinto, Alessandro Zaninelli, Maurizio, Horica )

martedì 9 dicembre 2008

Esce dall'avventura di Champions a testa alta la squadra rumena di mister Trombetta.


Chelsea-Cluj 2-1
Con onore la squadra rumena abbandona la Champions League

Per vedere l'intervista post partita clicca qui
Il Chelsea spinge fin dall'inizio ma impiega 40' a sbloccare la gara col Cluj. Su una punizione di Deco i romeni marcano Kalou, preferito a Drogba, come peggio non potrebbero e l'ivoriano ne approfitta per battere Nuno Claro. Ma il Cluji è ben schierato dal tecnico friulano e si conferma squadra in grado di tenere il campo anche in Champions. Nella ripresa Youssuf Kone, ivoriano ex Rosenborg, salta di testa e fulmina Cech. Scolari deve inserire anche Drogba per riuscire a cambiare la partita ben controllata dai rumeni. Drogba ripaga l'allenatore portoghese con una bella realizzazione dopo aver controllato in area l'assist di Joe Cole.

Gazzetta dello Sport - 10 dicembre 2008

Entra Drogba e doma il Cluj La squadra di Scolari soffre, ma vince 2-1 grazie a un gioiello dell' ivoriano

LONDRA Passa il Chelsea traballando, e s' inchina alla Roma, con tante grazie ai giallorossi. Solo una volta nelle sei stagioni di Champions precedenti i Blues non hanno chiuso la prima fase in testa al gruppo. Scolari resta nell' ombra di Ranieri, Mourinho e Grant. Il Cluj gli rende difficile il passaggio agli ottavi fino a quando la Roma non sistema il Bordeaux, e fino a quando lui non si decide a provarci con Drogba, che lo ripaga con il gol della vittoria. Drogba out Non ha cambiato schema «Big Phil», anche se il Chelsea doveva vincere per evitare il peggio. Così Drogba parte dalla panchina. Finora il tecnico brasiliano non ha mai collaudato il 4-4-2 con l' ivoriano che sogna Milano e con Anelka. Per non disturbare il francese in sorprendente serie gol (15 finora) Scolari non rinnega il 4-3-3/4-5-1, anche se Lampard è squalificato. Ha recuperato Joe Cole, ma piuttosto che Drogba il tecnico insiste con l' enigma Kalou. Già fuori dalla Champions, il Cluj si trastulla con l' idea di un' ultima sorpresa, tipo quella dell' Olimpico. Arpad Paszkany, l' Abramovich dei romeni, annuncia: «Siamo qui per mandare a casa Scolari». «Tutti sanno che quel che ho detto dopo il pari a Bordeaux è uno scherzo (se non passiamo il turno me ne torno in Brasile, n.d.r.) - protesta Scolari -. Tranne la stampa inglese che vuol far credere il contrario».
Ferrovieri
Ci credono anche i «ferrovieri» del Cluj, che partono sicuri sui binari disposti da Maurizio Trombetta. Bella organizzazione, pressing incisivo, e contropiede sempre pronto. Il Chelsea non gradisce, non riesce a distendersi, s' inabissa nella mediocrità di una gelida melina. Troppo facile da prevedere e da controllare. Con un occhio al punteggio di Roma- Bordeaux, Scolari predica pazienza, nonostante i brividi dalle parti di Cech. La prima occasione del match è di Pereira, intercettato in tuffo. Per la prima del Chelsea passa quasi mezz' ora, e Joe Cole butta via l' invito di Ballack. Ci vuole un regalo per sbloccare i Blues, quando Ballack rovina a terra appena sfiorato da Trica, pure ammonito. La punizione di Deco piomba nel vuoto di una difesa distratta, e nemmeno Kalou può sbagliare l' aggancio per l' 1-0. Come a Roma, il Cluj restituisce il colpo alla ripresa, una delizia l' assist di Panin, imparabile l' appostamento di Yssouf Koné sul secondo palo. Per i Blues sull' orlo di una crisi di nervi il tranquillante arriva subito dall' Olimpico, con l' 1-0 di Brighi che allontana lo spettro del Bordeaux. Drogba-moment Scolari si decide a schiodare Drogba, che gli spiega in 6' che non valeva la pena aspettare tanto: Mikel per Joe Cole che la mette dove la chiede il bomber, per il 2-1 in controtempo. Il modo migliore per mettere nella giusta luce la storia dell' incontro al ristorante di Fulham Road con Marco Branca, messaggero di Moratti e Mourinho. Con il centro al Cluj sono 19 i suoi gol di Champions per il Chelsea, uno più di Frank Lampard, l' altro oggetto del desiderio di Mou. Con Anelka è tutt' altro che un idillio: appena Drogba è entrato, s' è subito immusonito. Didier Drogba, 30 anni, parte dalla panchina: poi entra per Kalou e segna il gol vittoria, 1ª rete stagionale in Champions
CHELSEA 2 CLUJ 1
PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Kalou (CH) al 40' p.t., Y. Koné (CL) al 10' , Drogba (CH) al 26' s.t. CHELSEA (4-5-1) Cech 6; Bosingwa 6,5, Alex 6, Terry 6, A. Cole 6; J. Cole 6 (dal 29' s.t. Belletti 6), Ballack 6, Mikel 6 (dal 43' s.t. Bridge s.v.), Deco 6,5, Kalou 6 (dal 20' s.t. Drogba 6,5); Anelka 5,5.PANCHINA Cudicini, Ivanovic, Ferreira, Stoch. ALLENATORE Scolari 6. CLUJ (4-2-3-1) Nuno Claro 7; Panin 6,5, Cadù 6, Alcantara 7, Alvaro Pereira 6,5; Dani 6, Muresan 6,5; Dubarbier 6 (dal 15' s.t. E. Koné 6), Trica 6 (dal 27' s.t. Peralta 6), Juan Culio 6,5; Y. Koné 6,5. PANCHINA Hirschfeld, Sanchez Prette, Deac, De Sousa, Diego Ruiz. ALLENATORE Trombetta 6,5.

ARBITRO Frojdfeldt (Svezia) 6. AMMONITI Mikel (CH) e Belletti (CH) per gioco scorretto; Trica (CL) e Juan Culio (CL) per gioco scorretto. NOTE spettatori 41.060. Tiri in porta 8-2. Tiri fuori 7-6. Fuorigioco 2-1. Angoli 2-5. Recuperi 2' p.t., 4' s.t.
IN CAMPO Salomon Kalou Segna la prima rete in Champions League con la maglia del Chelsea in questa stagione
Yssouf Konè L' ivoriano del Cluj nel 2001 fu portato a Lecce dal ds Corvino ma non superò le visite mediche. Non ripete il gol dell' ultimo turno in Premier col Bolton, ma contribuisce al successo

Galavotti Giancarlo

Chelsea - Cfr Cluj . La conferenza stampa prepartita.

La conferenza stampa inizia subito con la scontatissima ed ennesima domanda sul cambio di panchina e il mister risponde con una battuta riprendendo le dichiarazioni dell'allenatore brasiliano: "Scolari ha detto che se perde con il Cluj se ne tornerà a Brasilia, io allora potrei dire a mo' di battuta che, anche se vinco contro il Chelsea, torno a Udine...Ma ci sono molte differenze...tra Brasilia e Udine, tra il Cluj e il Chelsea e tra me che sicuramente non ho gli anni e l'esperienza di Scolari che è e rimane un grande allenatore. Ad ogni modo sono contento di quello che ho fatto finora, i ragazzi si sono sempre comportati bene e anche per questa gara cercheremo di dare il massimo. Battute a parte, ovviamente non dipende da me se rimarrò al Cfr o meno".
Continua il mister "E' un peccato che nonostante i 4 punti ottenuti alla nostra prima partecipazione in Champions, siamo l'unica squadra che non ha nessuna chance di qualificarsi. Mentre per esempio altre squadre con meno punti hanno ancora buone possibilità di andare avanti. La nostra vttoria contro la Roma ha dato equlibrio al girone. Siamo degli outsider ma abbiamo battuto la squadra di mister Spalletti e pareggiato con il Chelsea e questo non può che aiutarci ad essere comunque concentrati per questa gara difficile."
Sulle motivazioni afferma: " direi che, per un giocatore professionista, il solo fatto di giocare a Stanford Bridge risulta già una più che buona motivazione. Siamo dei professionisti, e quindi cercheremo di dare tutto. Questa prima partecipazione alla Champions rimane comunque una grande esperienza per la società, per la città di Cluj ed è stata un'opportunità immensa sia per i giocatori e ovviamente anche per me."

venerdì 5 dicembre 2008

Conferenza stampa del mister: Bilancio positivo per il Cluj alla fine del girone d'andata

Bilancio positivo per i ragazzi del Cfr Cluj terzi in classifica, qualificazione ai quarti della Coppa di Romania, buone prestazioni in Europa per loro 4 punti al primo debutto in Champions League (vittoria con la Roma e pareggio con il Chelsea).

Con la partita vinta contro il Gaz Metan, si è dunque concluso il girone d'andata della Liga 1 (che in Romania è quasi un campionato a parte visto che fanno una pausa di ben 2 mesi) ossia della Serie A rumena. Bilancio positivo per mister Trombetta che si porta al terzo posto in classifica, a 6 punti dalla capolista. Ora prima della lunga sosta invernale l' ultimo appuntamento sarà con il Chelsea a Londra il 9 dicembre.
Dal 1 settembre e cioè da quando è subentrato il tecnico friulano, il Cfr Cluj, allora undicesimo in classifica con 8 punti, ha guadagnato 5 punti sulle prime della classe.
Punti preziosi guadagnati su Steaua, Rapid, Urziceni e Timisoara (squadra quest'ultima che sarebbe in testa se non gli fosse stata attribuita una penalizzazione di 6 punti) Ha solo perso un punto con la Dinamo. Da non sottovalutare il fatto che tutte le prime in classifica non hanno giocato in Champions League.
Parla il mister: "Sono orgoglioso del lavoro fatto e della fiducia che mi hanno dato il Presidente Muresan e il proprietario Pazkany che ringrazio per aver creduto in me. Sono altrettanto orgoglioso dei miei ragazzi e felice di come la squadra si è presentata per la prima volta sul palcoscenico europeo. Abbiamo dimostrato di saper giocare un buon calcio, ci siamo fatti conoscere, apprezzare e rispettare. Sono anche soddisfatto perchè diversi giocatori sono riusciti per la prima volta a raggiungere sia la convocazione nelle rispettive nazionali (i rumeni Muresan e Panin, ma anche per la prima volta l'uruguaiano Perreira, e E.Kone...) sia a farsi apprezzare da molti club. Una presentazione al mondo calcistico europeo di ottima qualità e non solo per la squadra ma anche per la città di Cluj e della sua gente."


martedì 2 dicembre 2008

Cfr Cluj - Gas Metan 2-1


Il Cluj allenato da mister Trombetta, termina con una vittoria la prima fase del campionato rumeno. Terzo posto in classifica a 6 punti dalla prima, qualificazione ai quarti della Coppa di Romania e ottima figura anche in Champions League per una debuttante assoluta come la squadra del Cluj, non ci si può lamentare...
Ricordiamo la bella vittoria sulla Roma, il pareggio con il Chelsea e purtroppo le sconfitte con Bordeaux
e Roma in casa il 26 novembre scorso. Partite tutte ben giocate al massimo delle loro possibilità, certo la Romania può essere orgogliosa di avere una squadra che ha fatto parlare di sè in positivo per l'ottimo gioco mostrato in campo a prescindere dai risultati.
Prima di mandare tutti in vacanza per un mese, alla società rumena tocca ancora un impegno di non poco conto, a Londra contro i ragazzi di Scolari (9 dicembre).
Non sarà facile dopo questo finale di campionato tutto in salita come era prevedibile per una squadra di provincia che si è trovata catapultata in un'avventura più grande di quello che poteva immaginare...
I ragazzi della Ferrovia dovranno comunque onorare la maglia che indossano e cercare ugualmente di mettere in campo tutto l'orgoglio e la passione per far bene anche con il Chelsea.


giovedì 27 novembre 2008

Champions League: Cluj-Roma 1-3

Intervista del Mister : Clicca qui

Gazzetta dello Sport - 27 novembre 2008
LE PAGELLE
di Stefano Boldrini

CLUJ
PERALTA 5,5 Surgelato, non riesce ad entrare in partita.
IL MIGLIORE : DUBARBIER 6,5
STANCIOIU 5 La Roma tira tre volte e lui non la becca mai. Vorrà dire qualcosa? Inutile il guizzo finale su Vucinic.
PANIN 5,5 Non cerca mai le avventure facili. Gioca con lo spirito del ragioniere: tutto calcoli e distintivo.
CADÙ 6 Non è un fenomeno, ma conosce il mestiere.
DE SOUSA GALIASSI 5 Il punto debole della difesa romena. Lento e macchinoso.
PEREIRA 6 Satanasso della fascia sinistra. Il gol del Cluj è merito suo. Sostiene molto, copre meno.
JUAN CULIO 6 Ora quaggiù lo chiamano il Che: conferma le cose belle dell' andata. In Italia lo stanno seguendo. Nervoso, cala nel s.t..
MURESAN 6,5 Fermo da dieci giorni, ma con il fisico che si ritrova se la cava. Nel mirino degli osservatori italiani.
DANI 5,5 Baptista si vede poco eEsterno di qualità e quantità, bravo chi lo ha scoperto in Argentina. Si fa male, esce. Da prendere e portare in Italia.
E. KONÉ 5,5 Entra quando il concerto è finito e i suonatori se ne vanno.
TRICA 5 Il gol che sbaglia andrebbe punito con dieci minuti da trascorrere in mutande al freddo di Cluj (Deach sv).
Y. KONÉ 6,5 Divora due gol, al terzo tentativo non sbaglia. Tecnica limitata, ma il fisico crea problemi alla Roma.
ALL. TROMBETTA 6 Prepara bene la gara. Scelte giuste. Non è colpa sua se gli attaccanti si mangiano i gol e il portiere non para.


MEXES FARO DELLA DIFESA,
DE ROSSI NON TRADISCE MAI
L' ALLENATORE Spalletti Con il Cluj ha completato il viaggio, prima di dolore, poi di rinascita. La scelta di cambiare il modulo è probabilmente la svolta della stagione. Bravo, ha pescato la formula migliore per risalire in campionato e andare avanti anche in Champions.
Doni, Cassetti, Mexes, Juan, Tonetto, Taddei
Il primo tempo è un inno alla sofferenza, soprattutto nelle chiusure. Nella ripresa riesce a trovare tempi e posizione. Deve solo abituarsi al nuovo ruolo. Nei primi minuti il Cluj gli arriva da tutte le parti. Ma lui tiene botta, fa una paratona, ne azzecca un' altra, incolpevole nel gol. Ogni tanto si appisola sulla riga di porta. Il guardiano del faro della difesa. Un recupero da manuale su Dubarbier, la presenza costante in un primo tempo da ballo. La Nazionale l' ha tranquillizzato. Voto al merito. Soffre la prestanza fisica di Koné e il terreno ghiacciato. Surgelato nel primo tempo dove sbaglia parecchio. Nella ripresa ritorna a buoni livelli. Dubarbier gli fa ballare la mazurka. Taddei non lo assiste, ma lui ci mette del suo. In attacco però avvia l' azione del primo gol. Ripresa decisamente più tranquilla per lui. Maniche corte e niente calzamaglia, abituato alla bora della sua Trieste per lui il gelo di Cluj è una passeggiata. Non è però serata di grazia, sbaglia troppo.
De Rossi Perrotta Baptista Totti Vucinic
La punizione è un gioiello. Ma non finisce qui: inventa assist, dà il via all' azione del terzo gol. Gioca di fino in un terreno dove è più facile pattinare. Il primo gol di Brighi ha il suo timbro. Solo lui poteva lanciarsi su quel pallone, trovarlo e crossarlo al centro. Un' incursione alla Perrotta, ha il copyright. (Pizarro sv)Nel primo tempo cerca di prendere a sportellate la difesa del Cluj, ma sbatte solo la testa. Nel secondo tempo anche lui migliora. Con Totti si diverte. Non tradisce mai, ha una costanza di rendimento impressionante. Fa la diga e nei momenti più caotici dà ordine e sicurezza. Nella ripresa cerca anche di andare all' assalto. Sfiora due volte il gol in dieci minuti. In quello spicchio di tempo fa capire che anche lui sta attraversando un momento da sballo. Una risorsa per la Roma. reti europee per capitan Totti (1 centro stagionale); 70 le gare in Coppa per il capitano giallorosso . Surgelato nel primo tempo dove sbaglia parecchio. Nella ripresa ritorna a buoni livelli. Dubarbier gli fa ballare la mazurka. Taddei non lo assiste, ma lui ci mette del suo. In attacco però avvia l' azione del primo gol. Ripresa decisamente più tranquilla per lui. Maniche corte e niente calzamaglia, abituato alla bora della sua Trieste per lui il gelo di Cluj è una passeggiata. Non è però serata di grazia, sbaglia troppo.
Boldrini Stefano

(27 novembre 2008) Gazzetta dello Sport
ROMA CI SIAMO

TRAVOLGE IL CLUJ L' EROE E' BRIGHI ANCORA LUI: 2 GOL ORA LA QUALIFICAZIONE È VICINISSIMA NON BISOGNA SBAGLIARE GARA COL BORDEAUX TOTTI CONFERMA IL SUO RECUPERO: A SEGNO
DAL NOSTRO INVIATO LUIGI GARLANDO CLUJ (Romania)
Due gol di Brighi, uno di Totti, cioè la sintesi di questa prima parte di stagione. L' uomo che ha trascinato la rimonta con la sua anima forte e umile e il capitano che ha segnalato la guarigione della squadra, con lampi di bellezza. Dopo il cucchiaio di Lecce, ha ritrovato anche la punizione-gol. Tre gol al Cluj per vendicare lo sgarbo di Roma, che aveva fatto temere l' addio anticipato al sogno di giocarsi la finale in casa. Ora invece la Roma è sicura di passare agli ottavi come prima se batterà il Bordeaux. Ma è anche vero che il pareggio dei francesi vieta ai giallorossi l' opzione della sconfitta, mentre se il Chelsea avesse vinto ieri, alla Roma sarebbe bastata anche una sconfitta 2-0, per qualificarsi. Dettagli L' importante è che la Roma sia padrona del suo destino e abbia ritrovato le cose che cercava: vittorie, morale, Totti. Ora sarà più facile rincorrere anche in campionato. Roma gelata Con Vucinic (raffreddato) e Pizarro (ginocchio) in panca, Spalletti conferma Taddei in mediana e restituisce Perrotta (vertice del rombo) al prediletto ruolo di trequartista. Fa un freddo becco, sotto zero, sei giallorossi in calzamaglia. La prima impressione è questa: Roma congelata. In 8' il caldissimo Cluj raccoglie 4 angoli e 3 tiri. Doni deve sbrinarsi in volo per intercettare il diagonale di Koné (6' ). Bloccato al centro con i tosti Dani-Muresan, il centrocampo rumeno si sprigiona in fascia con le accelerazioni di Culio e Dubarbier. Attivissimo soprattutto l' argentino che anima la prima parte del match e s' infila spesso a sinistra, anche perché Taddei deve ancora rifinire la sua nuova vita in mediana e non sempre è tempestivo nell' assistenza al sofferente Cassetti. Brividi, insomma, e non solo di gelo. Ci vuole l' uomo della sofferenza, l' antibiotico più efficace nella recente malattia giallorossa: Matteo Brighi. E' lui (senza calzamaglia!) che si allunga fino alla linea di porta per spingere in rete un bel cross di Perrotta, penetrato profondo a destra. La magica punizione all' incrocio di Totti (23' ), che ritrova il gol in Champions dopo 14 mesi, accende un sole caraibico nel cuore della Roma. La chiave Questo devono fare i giallorossi: contenere senza abbassarsi troppo, vigilando bene le fasce, e ripartire spesso, perché la difesa di Trombetta mostra evidenti segni di fragilità e si intimidisce quando la qualità altrui si sviluppa. Lo rifarà nella ripresa per blindare il risultato, ancora con l' ottimo Brighi. Cluj avvilito Ma subito dopo il 2-0, la Roma si gode troppo il nuovo sole caraibico e permette all' orgoglioso Cluj di rientrare in partita. La banda Trombetta fa poche cose, ma bene: corre in fascia, cerca le due punte che s' incrociano veloci. La Roma permette troppo. L' incursione di Pereira che affonda indisturbato a sinistra (ancora...) e crea il gol di Koné (30' ) segnala un debito di tensione. Lo stesso Koné potrebbe pareggiare. La difesa sbanda, meno male che è solidissimo Mexes. Un nuovo spavento a inizio ripresa (ancora Koné) consiglia alla Roma di alzarsi. Cresce Baptista, Totti detta con bella ispirazione e innesca il 3-1. Perso Dubarbier, l' orgoglio del buon Cluj si spegne. Vucinic potrebbe dilagare. Basta così. Ora il gelo chi lo sente più?
Garlando Luigi

Corriere dello sport
26 novembre 2008
ROMA- Sorride la Roma, che espugna Cluj e torna prima nel girone. Può festeggiare anche l'Inter, che nonostante l'incredibile ko interno, trova l'aritmetica qualificazione agli ottavi di finale. Alla fine è stata una serata di Champions comunque positiva per le italiane, anche se per Mourinho sarà una serata non facile da dimenticare per la prova offerta dalla sua squadra.CLUJ-ROMA 1-3 cronaca, tabellino e statistiche Missione compiuta per la Roma che batte 3-1 il Cluj in Romania, vendicando la sconfitta dell'Olimpico all'andata e trovando il momentaneo primo posto nel girone in virtù del pareggio tra Bordeaux e Chelsea. Ottima prova da parte dei giallorossi che hanno sofferto l'aggressività dei romeni, ma hanno fatto valere il maggior tasso tecnico. Serata da ricordare per Matteo Brighi che firma una doppietta, e per capitan Totti che torna al gol in Champions League. Di Kone il gol del Cluj che resta ultimo a 4 punti. Nove i punti per la Roma che ha ormai la qualificazione in tasca. Decisiva la sfida dell'Olimpico col Bordeaux tra due settimane.BRIGHI E TOTTI IN GOL - Partenza sprint da parte del Cluj che nei primi cinque minuti di gara mette seriamente in difficoltà la Roma. I giallorossi, con Totti in attacco supportato da Baptista e Perrotta, sembrano sorpresi dall'aggressività dei romeni e Doni è chiamato al primo intervento su una conclusione di Kone. Prese le misure agli avversari la Roma comincia a macinare gioco e, al primo affondo, trova il gol del vantaggio con Brighi che all'11' appoggia in rete dopo una bella iniziativa di Perrotta. Il Cluj accusa il colpo, mentre i giallorossi controllano la partita senza grossi affanni. Appena accelerano, però, i padroni di casa riescono a farsi pericolosi e vanno vicinissimi al pari con Trica. La Roma non si scompone, e al 23' trova il raddoppio su punizione con Totti.


KONE ACCORCIA LE DISTANZE - Ancora una volta il Cluj reagisce e la Roma va in difficoltà sulle incursioni di Culio e Kone. Proprio l'ivoriano alla mezz'ora accorcia le distanze alla mezz'ora dopo una corta respinta di Doni su tiro di Pereira. Il Cluj parte bene anche in avvio di ripresa sfiorando il pareggio con Kone. La Roma soffre la velocità della manovra dei romeni, e fatica a creare gioco. Ci prova Totti, ma gli spazi a disposizione non sono molti e la serata di Baptista non sembra propriamente 'bestiale'. Giocando palla a terra, comunque, la Roma riesce a uscire dalla propria area costringendo il Cluj a retrocedere e al 64' arriva anche il terzo gol: assist di Taddei e Brighi realizza la sua prima doppietta in Champions. Poco dopo un'invenzione di Totti libera Baptista che viene fermato irregolarmente in area. Il quasi omonimo del brasiliano, l'arbitro portoghese Batista, lascia proseguire. Il Cluj prova a reagire, ma riesce a farsi vedere solo su punizione con Muresan. Nel finale spazio a Vucinic che entra per Totti e sfiora il 4-1, e poi per Pizarro. Un riscaldamento in visto della Fiorentina, dato che la pratica Cluj è ormai archiviata nel migliore dei modi.




martedì 25 novembre 2008

Cluj-Roma: la conferenza stampa del mister



Vigilia di Cluj-Roma
Gazzetta dello sport - 25 novembre 2008

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Gazzetta dello Sport - 25 novembre 2008
di STEFANO BOLDRINI
CLUJ (Romania) Provarci, in tutti i sensi. Provare questa mattina se Culio e Muresan, i dubbi del Cluj, sono recuperabili: test in albergo. Provare a ribattere la Roma, perché, come dice l’allenatore italiano Maurizio Trombetta “i miei ragazzi possono ripetere il miracolo dell’andata”. Provarci perché, come racconta Triça “se ci qualifichiamo agli ottavi di Champions, entriamo nella storia”.QUANTE STORIE Il Cluj è questo: un mix di speranza, determinazione, orgoglio. E’ anche un incrocio di destini: dall’argentino Culio – ieri si è mosso bene, dovrebbe farcela –, che cinque anni faceva il muratore, all’altro argentino Dubarbier, che ha passaporto francese, spera di poter entrare un giorno nel giro della nazionale di Domenech e intanto vanta come maestro una vecchia conoscenza, l’ex laziale Pedro Troglio. “Mi ha insegnato molto”. C’è anche, nello staff di Trombetta, un ex giallorosso, il portiere Alessandro Zaninelli, di passaggio nella Roma di Liedholm e Falcao. Zaninelli giocò in serie C con Alberto De Rossi, papà di Daniele (“gli ho chiesto la maglia per mio figlio”) e ai tempi in cui lavorava nel Montichiari, incontrò un ragazzo che avrebbe fatto strada: Marco Cassetti. Un’altra bella storia ha il nome dell’’AS Roma di Botosani, una località ai confini con la Moldova. Il club, fondato nel 1975 in omaggio ad un antico villaggio di quelle parti che si chiama Roma, è in testa al campionato di quarta divisione. Il presidente Gica Tapultoc e il capitano della squadra, Bogdan Chimir, stasera saranno allo stadio Radulescu per tifare Roma. Viva il calcio.
TROMBETTA “Julio dovrebbe farcela. Se recupero Muresan esce Peralta”. Trombetta parla chiaro: “Io in discussione? E’ così dal primo giorno, ci sono abituato. Io vado avanti nel mio lavoro, ho la coscienza a posto. Il fatto che ora la Roma stia meglio e noi in affanno rientra nella logica delle cose: la Roma è la Roma e noi siamo il Cluj. Totti è la preoccupazione principale, ma nella squadra di Spalletti ci sono sette-otto calciatori che possono inventare il numero vincente. Spalletti è stato bravo a cambiare modulo. La Roma è meno spettacolare di prima, ma più concreta. In difesa rischia meno. Ma noi ce la giocheremo: abbiamo il diritto e il dovere di provarci”.

Tecnici da esportazione

L'Unità - 25 novembre 2008
di Malcom Pagani

Tecnici da esportazione che in altri continenti hanno trovato fama e notorietà, ma non soldi.
Esclusi dai viziosi giri dei procuratori, gli allenatori meno pubblicizzati sono emigrati all’estero: Albania, Indonesia, Iran, Mali. Dovunque ci sia lavoro, i neo disoccupati si lanciano, osservando mondi unici.


Trombetta, Mattè e gli altri
Quei mister «globetrotter»
Esclusi dai viziosi giri dei procuratori, gli allenatori meno pubblicizzati sono emigrati all’estero: Albania, Indonesia, Iran, Mali. Dovunque ci sia lavoro, ineo disoccupati si lanciano, osservando mondi unici.
Il telefono nell’angolo, silenzioso. Il ricordo dell’ultimo successo che ingiallisce dietro la cornice. Viaggiano perchè a volte è l’unica soluzione. Dimenticati dai procuratori o semplicemente disoccupati, gli allenatori italiani di retroguardia hanno studiato. Albania,Costa D’Avorio, Indonesia, Iran, Mali. La carta geografica degli ingaggi possibili, è un mappamondo da girare a caso. Solo camminando tutta la notte verso il giorno,si incontra la luce. Con un cognome da film di Totò e una carriera da eterno gregario, Maurizio Trombetta da Udine si è scoperto diverso a 46 anni. Ha inseguito ledistanze, ritrovandosi in Transilvania. Lontano da omologhi come Capello, Trapattoni o Zola. Da Cluj-Napoca, 300.000 abitanti,lampi di medievale bellezza, domanisfiderà la Roma in Champions.All’andata, con la sua banda di argentini, brasiliani e portoghesi, «parlo inglese, spagnolo, e soprattutto italiano» gelò l’Olimpico. Tra poche ore sarà più dura. «Ma qualchesperanza la covo,potremmo ancora stupire». Dopo il trionfo, lo festeggiarono coniando neologismi.«Magul Trombetta», un tipo a proprio agio con le magìe. «Ma il pallone inganna - ride - domani potrei diventare “stupidul” in unsoffio».Dopo un decennio nascosto all’ombradi Guidolin e Galeone «i due estremi: l’organizzazione maniacale di Francesco e la geniale pazzia di Giovanni» e una fugace esperienza nel dilettantismo con il Sevegliano, ilparadiso ha smesso di farsi attendere. «Volevo ballare da solo. Mi hanno chiamato, ho riflettuto e poi ho detto di sì. Se non sei sul carro che conta, guadagnare uno spazio è difficile». Con sè ha trascinato nell’avventura un’indimenticabile figurina degli‘80, Alessandro Zaninelli. Il portiere del Catanzaro, l’ex sindacalista con la barba che a Montichiari, finoall’altro ieri, annaspava tra gli allievi. «Per la prima volta ho assaporato il lusso di poter creare un mio staff». Lui, “Zana”, si è sentito come in un libro di Kerouac. «Andiamo. Sì, madove? Non lo so ma dobbiamo andare » e lo ha raggiunto in 48ore. L’esperienza ad Est, li ha arricchiti. «Qui mi sono sentito emigrante e ho capito una volta di più quanto sia scioccogiudicare con le lenti del preconcetto. Riconosco nei rumeni alcune peculiaritàdei friulani. Lavorano fin da giovani, come facevamo noi. Gente in gamba, seria, leale». Argomenti che ritornano nei racconti salgariani di Romano Mattè, 69 anni e trasvolateoceaniche come bicchieri d’acqua. Tre anni in Indonesia a cavallo dei ‘90 e poi il Mali in Africa, nel nuovomillennio. Oltre le dolcezze dell’Harry’s Bar,Mattè ha visto altro. «Mi imbarcai permettere la giusta distanza tra me e il dolore provocato dalla morte di mia moglie. In 6.000 chilometri,le amarezze si diluiscono. Dei soldi non mi importava niente. Dimenticavo di ritirare lo stipendio ma ero adorato, perchè mi ponevo con rispetto e studiavo le usanze locali.Ho sempre creduto che i miei giocatori fossero il risultato di secoli di storia, cultura e tradizione. Volevo cogliere l’anima delle persone». Operazioneriuscita. «Quando rimisi Ho sempre creduto che i miei giocatori fossero il risultato di secoli di storia, cultura e tradizione. Volevo coglierel’anima delle persone». Operazione riuscita. «Quando rimisi piede in Italia, ero di nuovo pronto a vivere e amare. Portai professionalità e concretezza. Un’organizzazione del lavoro che a molti fornì poi l’occasionedi procedere per contoproprio». Mattè rifiuta di considerare il calcio solo un gioco. «È il distillato della società, un’evoluzione continua, la proiezionedi comesiamo e di cosa diventeremo ».Dell’immensità africana, gli è rimasto addosso un particolare. «Sa qual’è l’ingiuria più scandalosa? Ignorare le intelligenze presenti inquell’area. Ragazzi che comprendono in 15 giorni, quello che un italiano impara in tre mesi». Fuori dal giro giusto era anche l’attuale osservatoredel Bologna Giovanni Mei. Per insegnare, si spostò a Teheran. Tecnico del Saipa tra il 2003 e il 2005.«Per decidere, mi diedero due ore. Respirai e mi ritrovai in Iran. Tensionie pericoli reali ma anche la felicità di poter essere davvero utile e il piacere dell’altrui riconoscenza.Ero stancodi accettare compromessi in serie C, tra presidenti cialtroni e squadre modeste». Questione di carattere. «Ingoiare le angherie, mi nauseava». Persepolis, allora. «Percapire l’indole degli abitanti, non sarebbe bastata un’esistenza. C’era una sorpresa al minuto».Ora che la normalità somiglia a una prigione,evadere è una tentazione. Un’improvvisa attesa, la propensione a spiccare il volo.

IL SOGNO DI MAURIZIO
«Rispetto alla gara d’andata,per battere la Roma ci vorrebbeun miracolo. Io ci credo, la miamultinazionale è in grado dicompiere l’impresa, Certamentenon partiamo sconfitti».

I piccoli miracoli del Cluj...

Gazzetta dello Sport - 24 novembre 2008
DAL NOSTRO INVIATO STEFANO BOLDRINI
CLUJ (Romania) Gli scheletri delle tribune sopravvivono tra macerie di mattoni e seggiolini divelti, accatastati come vecchi rifiuti. Dietro una curva immaginaria, un container, una roulotte e la terra perforata dalle scavatrici: stanno costruendo l'ennesimo centro commerciale. Dall'altra parte, il profilo di un laghetto ghiacciato. Un cane randagio abbaia, le strade sono una poltiglia di fango. L'unica macchia di verde è il campo, dove Maurizio Trombetta alle 11.30 ha fatto partire l'allenamento del Cluj. "Sono sceso a dare un'occhiata alle nove. Dopo la neve della notte temevo problemi. Invece, tutto ok". Sono i piccoli miracoli del Cluj. Gioca in Champions e si allena in un impianto che sembra sopravvissuto ad un bombardamento. Fa un freddo boia, zero gradi, ma all'alba si viaggiava a meno tre. I giocatori sono intabarrati nelle tute. Gli ivoriani soffrono, ma nascondono le loro pene. In campo si corre. Il Cluj è in salute. "Siamo una delle squadre più resistenti del calcio romeno", dice Trombetta, che ha trascinato quaggiù un'équipe italiana di specialisti dello sport per valutare la forma dei giocatori: test di Bosco, prove di corsa, misurazione della massa grassa. Trombetta ha cambiato anche la dieta: "Si mangia pasta prima e dopo le gare. Abbiamo selezionato i dolci. Prima era un disastro".
Trombetta fa Totti Torello, partita, poi il gruppo viene diviso. Attaccanti e centrocampisti lavorano con il "vice" Zaninelli, ex portiere di Catanzaro, Avellino e un passaggio nella Roma. Trombetta cura la difesa. Urla: "La Roma oggi (ieri, ndr) gioca a Lecce, dove fa caldo. Il freddo è un nostro alleato". Poi mima Totti: "Va incontro al pallone e rovescia il gioco con un tocco. Dovete impedirglielo". Totti è il suo incubo: "Anche al dieci per cento è decisivo. Ma ora mi sembra quasi al top". Nel pomeriggio, vedrà Lecce-Roma e i timori aumenteranno: "La Roma è in ripresa. Brutta storia".
Culio L'argentino sta meglio. "Il flessore non mi dà fastidio. Le cure funzionano. Domani (oggi, ndr) faccio l'ecografia. Se sarà negativa, gioco". Culio parla all'ingresso dello stadio, fresco di restauro. C'è la bacheca con i trofei e il modello di una locomotiva, simbolo del Cluj. Alle pareti, le foto della vittoria a Roma e il tabellone dell'Olimpico, con nomi e minuti dei gol: 17' Panucci 27' e 49' Culio. "La serata più importante della mia carriera", sospira l'argentino. Per la Roma, una delle peggiori della sua storia.

venerdì 21 novembre 2008

Panduri - Cfr Cluj 2-1




Gol di Trica


Palo di Konè

domenica 16 novembre 2008

Cfr Cluj - Fc Arges 2-0 : I gol griffati Konè



Niente male Ce-Fe-Rè! Arges battuto con due gol!

Cfr Cluj - Fc Arges 2-0

Gran bella partita del Cluj che domina e fa spettacolo. Due Konè in gol: al 27' del primo tempo Youssuf al 46' (2t) Emmanuel Konè. Ventisei i punti , terzo posto in classifica. Avanti così.

giovedì 13 novembre 2008

Coppa di Romania: il Cfr Cluj elimina lo Sportul Studentesc e accede ai quarti

Sportul Studentesc - Cfr Cluj 1 - 0

Partita controllata dai ragazzi del Cfr che grazie ad un tiro da fuori area di Panin (al 78') sono riusciti a passare il turno. Da segnalare anche in questa partita altri 2 pali...
(Nella foto Panin).
Le altre squadre qualificate sono: Dinamo Bucureşti, Rapid Bucureşti, FC Timişoara, Unirea Urziceni, FC Vaslui, Pandurii Târgu Jiu, Gloria Bistriţa


Sportul Studenţesc: Niculescu - Irimia, Lung, Ghinga, Patriche - Nicola, Postolache, Varga(C), Lungu, Ferfelea - Curelea. Antrenor: Adrian Falub
CFR Cluj: Nuno Claro - Toma, Cadu(C), Alcantara, Panin - Mureşan, Peralta - Dubarbier, Sanchez Prette, Culio (Y.Konè 2t)- Oberman (Trica 2t). Antrenor: Maurizio Trombetta


domenica 9 novembre 2008

Fc Brasov - Cfr Cluj 1-1

Il Cluj torna dalla faticosa trasferta con un pareggio. Sotto di un gol a pochi minuti dall'inizio del match i ragazzi di Trombetta sono riusciti a pareggiare con un bel gol di testa di Dani.
Due i gol annullati agli amaranto di mister Trombetta e da segnalare anche due pali (Kone e Obermann) e altre grandi occasioni....che ahimè sono rimaste solo occasioni.

mercoledì 29 ottobre 2008

Timişoara - Cfr Cluj 2-1


Il Timişoara (leader del campionato se non avesse ricevuto 6 punti di penalizzazione), si conferma bestia nera per il Cluj che sotto di due gol dopo 27 minuti del primo tempo, non riesce a recuperare lo svantaggio. Didy rende meno pesante la sconfitta con un bellissimo gol. La "squadra dei ferrovieri" ora ha un'altra serie di match davvero difficili e tutti importanti : venerdì 31 ottobre affronteranno la seconda in classifica (Unirea Urziceni), il 4 novembre gara di ritorno con il Bordeaux, il 12 novembre gli aspetta anche l'impegno relativo agli ottavi della Coppa di Romania...
Forza Cluj!

venerdì 17 ottobre 2008

Cfr Cluj - Dinamo Bucarest 1-0

Gran bella partita, gran bella vittoria dei "ragazzi della ferrovia" di mister Trombetta. Al 40' del primo tempo dopo un vero assedio alla porta della Dinamo finalmente Kone riesce a segnare!
Vittoria meritatissima: supremazia territoriale, velocità, gioco, aggressività, tattica perfetta...il risultato poteva essere molto più pesante per la Dinamo.
E lunedì i clujeni partiranno per la Francia dove il 22 ottobre affronteranno il Bordeaux in Champions. Che dire? Avanti così CeFeRè!






Coppa di Romania: U Cluj - Cfr Cluj 3-3 (13-14 dopo i rigori)

domenica 5 ottobre 2008

giovedì 2 ottobre 2008

1 ottobre 2008 Cfr Cluj - Chelsea 0 -0

Altra impresa della squadra di Trombetta: 0-0 col Chelsea milionario.



Il Cluj, dopo la sorprendente vittoria all'esordio sulla Roma, si conferma squadra vera e nel primo tempo tiene tranquillamente il passo dei vicecampioni d'Europa. Gara equilibrata e con poche occasioni: Kalou prova subito a liberare Ballack, contenuto dalla difesa romena, mentre dall'altra parte è Trica a sprecare un contropiede innescato da una buona intuizione di Dubarbier. Il Chelsea sembra uscire meglio dagli spogliatoi e Anelka permette subito a Lampard di rendersi pericoloso, ma al 14' arriva una pessima notizia: il ginocchio destro di Drogba si pianta in area di rigore, ha una torsione innaturale e l'ivoriano esce piangendo in barella. I londinesi rischiano addirittura la sconfitta, perché a una decina di minuti dalla fine il sinistro di Trica centra il palo. E Alvaro Pereira mette ancora i brividi a un super Cech nelle ultime battute. Poi è Anelka ad avere la palla buona, ma non centra il bersaglio ed è giusto così: il Cluj non avrebbe certo meritato di perdere.




Gazzetta dello Sport - 2 ottobre 2008

Cluj, nuova impresa Stoppato il Chelsea
Turista in Transilvania, il Chelsea cerca il brivido, incappa in qualche spavento, evita giusto il dramma. Il Cluj suggella la prima serata di Champions del piccolo «Constantin Radulescu» con un' altra splendida impresa. Dopo quella dell' Olimpico, è quasi una vittoria lo 0-0 imposto d' autorità ai vicecampioni d' Europa. L' avvertimento «Ci ha avvisato la Roma», ripete Scolari prima di entrare in campo. Un avvertimento a non sottovalutare i campioni di Romania: ma il Chelsea resta in soggezione, incapace di esprimere il suo ritmo, il suo gioco, e di trovare la porta avversaria.
Secondo capolavoro di Maurizio Trombetta, che dopo aver bocciato Spalletti manda dietro la lavagna Scolari. Il tecnico di Udine conferma l' undici dell' Olimpico, che lo ripaga con una superba prova collettiva. Il Chelsea è in gabbia e non sa trovare le chiavi, a cominciare da Lampard e Ballack. Drogba è lontano dalla forma, e alla ripresa (11' ) si procura una grave lesione al ginocchio con sospetta frattura della gamba. Un colpo durissimo per Scolari, già privo di Deco, Essien, Carvalho, Joe e Ashley Cole. Entra Anelka, un peso mosca. Parreira sfiora il gol nel primo tempo, Cech salva il Chelsea (87' ) sull' affondo dell' uruguaiano. Anelka è da farsa sull' occasione d' oro all' 88' . CLUJ-CHELSEA 0-0 CFR 1907 CLUJ (4-2-3-1)
Stancioiu 6; Tony 6, Cadù 7, De Sousa 6,5, Alvaro Pereira 7; Dani 6,5, Muresan 6,5; Dubarbier 7, Trica 7,5, Juan Culio 6; Koné 6,5. All. Trombetta 8. CHELSEA (4-1-4-1) Cech 7; Bosingwa 5, Alex 6, Terry 6, Bridge 6; Mikel 6; Kalou 5 (Anelka 1' s.t. 4,5), Ballack 5, Lampard 5,5, Malouda 5 (Di Santo 29' s.t. 5,5); Drogba 5 (Belletti 13' s.t. 5,5). All. Scolari. 5,5. ARBITRO Meyer (Germania) 5,5 NOTE spettatori 20.320. Ammoniti Alex (Ch), Alvaro Pereira (Cl), Anelka (Ch), Dani (Cl).



lunedì 29 settembre 2008

29 settembre: Buon Compleanno mister Trombetta!

Auguri al mister da tutti gli amici friulani e non!
Che continuino i successi!

Cfr Cluj- Steaua Bucarest 1- 1 (26 sett.2008)

La conferenza stampa post partita



Il gol del pareggio dell'argentino Dubarbier

venerdì 19 settembre 2008

Un po di rassegna stampa dopo Roma - Cfr Cluj

LE PAGELLE
Gazzetta dello sport - 17 settembre 2008
STANCIOIU 6,5 Nessuna parata difficile, ma diverse uscite utili nei momenti caldi.
TONI 5,5 Dal suo lato deve faticare soprattutto quando c' è Vucinic.
CADÚ 5,5 Anticipato dal montenegrino sul gol, non è mai impeccabile.
DE SOUSA 6 Più in difficoltà nel primo tempo che nel secondo. Cresce alla distanza.
PEREIRA 6 L' inizio è da brivido, lentamente prende le misure e finisce senza patemi.
DANI 6 Davanti ad Aquilani pensa che sarà una gara di sofferenza, ma quando le maglie si allargano capisce che gli andrà bene.
MURESAN 5,5 Aiuta i compagni, ma non riesce mai a frenare De Rossi.
DUBARBIER 6,5 Piedi assai decorosi e buona intelligenza tattica. Tira, s' inverte di fascia con Juan Culio e fa bene. (Panini s.v.).
TRICA 7 Mette lo zampino in entrambe le azioni delle reti romene. Nessuna sorpresa: ha numeri da campioncino. PERALTA 6 Entra per Trica e, da ex interista, timbra una traversa di testa che poteva essere l' apoteosi.
JUAN CULIO Se non perdesse il contrasto con De Rossi da cui nasce il primo gol, sarebbe perfetto. La bella doppietta però lo santifica.
KONÈ 7 Non sarà un asso nel trovare la porta, ma si muove in modo perfetto per gli incroci dei trequartisti alle sue spalle.

ALL. TROMBETTA 7 Consola un po' vedere come la saggezza tattica Made in Italy renda perfetta una multinazionale assai poco romena.

Corriere dello sport - 17 settembre 2008
Cfr CLUJ

7 Juan Culio - Una doppietta da incorniciare. Perde il pallo­ne in occasione del gol di Pa­nucci. Si fa perdonare dopo die­ci minuti quando realizza il pa­reggio. Gela l’Olimpico all’ini­zio del secondo tempo, quando ben appostato in area, trova il raddoppio.
7 Dubarbier - Prima occasione ve­ra per il Cluj, con un tiro da lon­tano. E’ il campanello d’allarme per la Roma
7 Trombetta (all.) - Aspetta la Ro­ma, può quando capisce che può colpire, manda avanti i suoi. 6,5 De Sousa - Se la cava senza strafare.
6,5 Dani - Impegna Doni al ter­mine di un’azione in contropie­de.
6,5 Muresan - Molto attento alla fase difensiva, sfiora il gol su punizione. Sempre nel vivo del gioco.
6,5 Trica - Appena trova spazio è uno che fa male.
6,5 Peralta - Colpisce il palo di te­sta.
6 Alvaro Pereira - Un po’ rude nei contrasti, pericoloso negli inse­rimenti e sui tiri da lontano.
6 Konè - Molto attivo.
6 Stancioiu - Bravo nelle uscite.
6 Tony - Da quella parte, con To­netto e Riise, non deve soffrire.
6 Cadu - Si fa anticipare da Pa­nucci in occasione del gol.








The Sunday Times

September 28, 2008
Chelsea must beware Juan Culio, the new terror of Transylvania
Argentina’s Juan Culio hopes to give the Blues a fright on Wednesday
Ian Hawkey


LIKE all the best stories from Transylvania, the tale of CFR Cluj has a strong sense of mystery, of the unexpected. It also has its moment of shock and, at the end of the first night, even a perturbed heroine. “I didn’t believe it could be as bad as this,” shrieked Rosella Sensi, the president of AS Roma, as if she’d just woken up from a dream in which Bela Lugosi stood poised over her bedside.
The Romanians, making their debut in the group stages, had just defeated Roma 2-1 in the Italian capital on the opening evening of the Champions League. Apart from establishing that they had taken the domestic title out of Bucharest for the first time in a generation and that they have a handsome budget by Eastern European standards, the conclusion among Romans after the defeat was that Roma’s staff ought to have known more about their opponents.
Yet Roma would have been hard pressed to second-guess much about Cluj. The new head coach, an Italian named Maurizio Trombetta, was in charge that night for only his second competitive match; and the man who scored twice, Juan Emmanuel Culio, inset, had always been known for the sweetness of his left foot rather than his qualities as a finisher.
For just about everybody in the Cluj team, it seems to have been the match of a lifetime, none more so than Culio, a 25-year-old Argentine nomad, who even now has difficulty in putting the achievement into context. “Emperor Culio”, one Romanian headline branded him the day after his two goals, while the national FA was talking about granting him citizenship so that he might play for the country where he has lived for less than 18 months. In Argentina, a rigorous search was begun in an effort to discover where this player had emerged from.
“I don’t really like any sort of fame,” Culio said at the home he shares with his young family in Cluj. “All of us felt that the Champions League would be the opportunity to show what level we were at as footballers and that if we are there, it was because we deserved to be. We are a good side and we showed that against Roma.” Culio scored only once last season. His professional endeavours before that amounted to sporadic appearances for lesser clubs in Argentina. He worked on building sites as a teenager and, unable to crack a regular top-flight gig in Argentina, moved to Chile, before he was contacted with an offer to play for a provincial Romanian club with an ambitious president, Arpad Paszkany. “I didn’t know much about where I was going,” he recalls, “but it was good for my family. It’s not so different from where I come from, except maybe the food. It helped there were some other South Americans there. We can eat ourasadostogether.”
Cluj are almost as cosmopolitan as Arsenal, and Ipswich supporters may recall Argentine midfielder Sixto Peralta. As for Trombetta, his has been a giant leap. An assistant coach at Udinese, Napoli, Perugia, Bologna and Ancona, he became a a chief coach only last season in what is in effect Italy’s sixth division. Promoted from No 2 this month, he has made quite an impression. “He reads games very well,” says Culio. “He said to us in Rome, ‘Look out for how Roma’s full-backs both come up at the same time. They’ll leave space behind them and we can take advantage’. He was right.”
So on Wednesday, when Chelsea’s full-backs thrust forward, should they expect an ambush? “Listen, it’s 11 against 11,” says Culio, “but we have to be careful because there was so much euphoria after Roma.” Once bitten, twice shy, as they probably say in Transylvania.

IL MANIFESTO fonte: Matteo Patrono
Del Cluj la Romania fece Trombetta
Schiantato dal sortilegio rumeno ( O Mutu where art thou? ) e in preda allo sconforto per opera degli sconosciuti ferrovieri del Cluj, l'altra sera il tifoso romanista disincantato ha provato a consolarsi con Totò, viaggiatore in borghese sul wagon-lit Napoli-Milano che sbeffeggia Mario Castellani, alias l'Onorevole Cosimo Trombetta. «Questa faccia non mi è nuova. Io conosco suo padre, quel gran trombone di suo padre» ( Totò a colori , 1952). L'appassionato romanista di lunga memoria invece ricorda quel pomeriggio del 1981 quando Trombetta Maurizio da Udine, giovane promessa della Primavera bianconera, infilò nella porta giallorossa il gol che valeva il campionato giovanile. Lo stesso Maurizio Trombetta che 27 anni dopo si è presentato all'Olimpico con una banda rumena di calciatori cosmopoliti stipendiati da un riccone ungherese e ha demolito la quarta Roma spallettiana. Un successo pazzesco che ha mandato in orbita i giornali rumeni («Il Cluj ha fatto esplodere la prima bomba della Champions League»), gli immigrati rumeni della capitale («Magica Romania»), gli abitanti della Milano rumena, capitale della Transilvania, città universitaria in pieno boom capitalistico: in mille circa sono scesi in strada a festeggiare fino a notte fonda la doppietta del bomber argentino Juan Culio, ex muratore della provincia di Buenos Aires che ora la federazione rumena vorrebbe naturalizzare per impiegarlo in nazionale. Coolio è uno dei 23 stranieri che compongono la rosa del Cfr 1907 Cluj, uno dei club più antichi del paese, fondato da un gruppo di manovali 101 anni fa e scaraventato al centro del pallone dopo un secolo di anonimato. Carneadi argentini, brasiliani, portoghesi, canadesi, ivoriani, svedesi e qualche rumeno, tutti senza esperienza internazionale a parte Konè, ex Rosenborg del Burkina Faso. Guidati dall'ex centrocampista di Udinese, Catanzaro, Spal, Giorgione, Triestina e Pistoiese, una dozzina di apparizioni e due gol in serie A negli anni ottanta, una vita da vice in panchina nei novanta, prima del grande salto tre mesi fa: dai dilettanti friulani ai campioni di Romania. 46 anni, Trombetta comincia la carriera da allenatore nel 1994 a casa sua, là dove aveva iniziato da ragazzo, con gli allievi dell'Udinese. Giovanni Galeone si accorge di lui e lo porta in prima squadra come braccio destro, poi anche al Perugia e al Napoli. E' l'ombra di Guidolin ancora a Udine e Bologna. L'anno scorso, dopo 10 anni tra i professionisti di A e B, decide di smettere i panni di vice e andare per la sua strada: va a insegnare calcio al Sevegliano, in Eccellenza, prende una squadra in fondo alla classifica e la porta fino al quarto posto, vincendo pure la Coppa Italia del Friuli Venezia Giulia. Tre mesi fa lo chiama il giovane imprenditore ungherese Arpad Paszkany che col Cluj ha appena vinto campionato e coppa di Romania e cerca un tecnico italiano da affiancare al mister Ioan Andone per affrontare la prima storica avventura in Champions League. In Romania i tattici italiani vanno forte: Zenga si è fatto le ossa lì, Bergodi aveva allenato proprio il Cluj. Trombetta accetta per «aprirsi a nuove esperienze e sviluppi non prevedibili»: dopo un inizio disastroso in campionato (2 vittorie in 11 partite), Paszkany gli affida la squadra e lui s'inventa un esperanto tutto suo per comunicare con la folta legione straniera. «Qui la gente è più semplice e nel calcio la semplicità funziona». L'esordio è roba di cinque giorni fa, un convincente successo in casa del Gloria Bistrita (2-1). Martedì il colpo di teatro all'Olimpico, completo scuro, palla a terra e contropiede. Fatale per la scombussolata Roma di questo inizio di stagione. «Che soddisfazione per i miei ragazzi, si sono fatti conoscere sorprendendo l'Europa». Sette anni fa, prima dell'arrivo del padrone ungherese, il Cluj navigava a vista nella serie C rumena. Nel 1907 aveva visto la luce col nome Kvsc e il motto «Onora il duro lavoro», beccando 23 gol al debutto contro una squadra di universitari. Da lì comincia un su e giù infinito nelle serie regionali del calcio rumeno, accompagnato da innumerevoli cambi di denominazione sociale. Nel 1912 diventa KTC, Kolozsvari Torna Club. Nel 1921 Cfr, protagonista di un derby alcolico col Victoria Cluj: 22 giocatori ubriachi in campo e scontri sugli spalti. Durante la guerra i bianco-viola vanno a giocare in Ungheria, i primi rumeni a calpestare l'erba vera coi tacchetti. Nel '50 diventano Locomotiva Cluj, schierando parecchi medici dell'ospedale locale. Nel '60 sono costretti a fondersi col Rapid Cluj e diventano Csmc (club sportivo dei lavoratori di Cluj). Ai ferrovieri però la cosa non va giù e così nel '65 mollano tutto e ripartono dai dilettanti regionali col nome di Depoul de Locomotive: risalgono lentamente e nel '68 arriva la fusione col Clujana, che li porta direttamente in serie B come Cfr Cluj. Nel '73 sono quinti in serie A e sfidano la nazionale cubana. Poi sprofondano di nuovo in C. Il crollo di Ceausescu li coglie in piena crisi, finanziaria soprattutto. Lottano a lungo per non sparire, poi nel 2001 arriva Paszkany e parte la scalata verso l'alto in nome della società globalizzata. Fino al mister friulano che ha un blog personale e collabora con SlowFootball, movimento di promozione del diritto al piacere e al gusto del calcio. Chiediamo scusa a Dante, ma del Cluj la Romania fece Trombetta.

Messaggero Veneto, 21 settembre 2008
«Innamorato della mia Udine»
Udinese doc, nonostante un esperienza di quasi vent’anni in giro per l’Italia e l’Europa, Maurizio Trombetta lo è sempre stato. Nato e cresciuto all’ombra del vecchio “Moretti”, il tecnico che con i romeni del Cluj ha sbancato, martedì, l’Olimpico di Roma è un figlio di Udine e del Friuli e che dalla sua terra è partito per cercare fortuna, prima come calciatore e poi come allenatore ma che a casa torna sempre volentieri sia per abbracciare amici e familiari sia per ritrovare una città «stupenda e a misura d’uomo». Mister cosa rappresenta Udine per lei? Casa mia. Qui ho la mia famiglia e la mia compagna Pamela e nonostante per lavoro sia stato spesso in giro per l’Italia non ho ancora trovato un posto che mi faccia assaporare un ambiente così a misura d’uomo, vivibile e contenuto. La città, poi, secondo me è un gioiellino architettonico, stupenda esteticamente, pulita e tranquilla. Se dovesse trovare un difetto alla sua città natale quale sarebbe? Oltre alla pioggia che proprio non sopporto direi, forse, la freddezza come accoglienza che gli abitanti possono riservare a chi arriva da fuori. In realtà, però, quello della scarsa apertura dei friulani è un falso mito perché sarà anche vero che all’inizio gli udinesi sono diffidenti, ma basta conoscerli un po’ per capire che è soltanto apparenza. Siamo gente di cuore, probabilmente all’inizio un po’ difficili da capire, ma che poi, quando decidiamo di aprirci, sono disposti davvero a dare tutto. Si rivede anche lei in questa descrizione? Guidolin mi diceva sempre che era più friulano lui di me e forse è vero. “Checcho”, infatti, ha una cultura del lavoro straordinaria, pensa al suo mestiere di allenatore ogni momento della giornata, mentre io sono un po’ diverso. Sarà stato il fatto che ho vissuto lontano da Udine per tanti anni, ma a fianco dell’importanza del lavoro ho imparato che è anche fondamentale, nei limiti del possibile, godersi la vita. Vivrebbe stabilmente in qualche altro posto oltre a Udine? Io qui sto davvero bene, ma se proprio dovessi scegliere forse direi Trieste. La città è stupenda e poi c’è il mare che, purtroppo, noi non abbiamo. Adoro l’atmosfera che regalano il golfo e i posti di mare in generale come anche Grado che amo e che è il luogo dove ritaglio i miei spazi per rilassarmi. Quali zone preferisce della città? Sono stato lontano da Udine per quasi un ventennio e la città non l’ho vissuta profondamente durante la carriera di calciatore. Quando ho cominciato ad allenare, invece, il tempo libero era sicuramente maggiore e ho cominciato ad apprezzare parecchi angoli del centro-storico. Qualche anno fa il nostro gruppo di amici si ritrovava spesso al “Cappello”, mentre adesso uno dei locali che preferisco è l’osteria “Al Fagiano”. Spesso, in città, molti si lamentato del numero e della tipologia di strutture sportive in città: lei che ha visto tante altre situazioni cosa ne pensa? Francamente penso che non ci possiamo proprio lamentare perché Udine era e resta un’isola felice anche dal punto di vista dell’impiantistica. Certo tutto è perfettibile e in certi versanti si potrebbe fare ancora meglio, ma vi assicuro che, girando l’Italia, ci sono realtà che avrebbero bisogno molto più di noi di implementare le proprie strutture e di costruirne ex novo. Certamente non possiamo pretendere di essere al pari di città molto più grandi, anche perché sarebbe una filosofia sbagliata e che rischierebbe di essere soltanto controproducente. In questi giorni si sta svolgendo a Udine una nuova edizione di Friuli Doc, una delle manifestazioni che palazzo d’Aronco promuove per valorizzare la città. Secondo lei Udine, a livello di kermesse, a che punto si trova? Il discorso è simile a quello dell’impiantistica: non abbiamo lo sviluppo di Milano, Torino o Roma e non possiamo averlo, ma secondo me ci stiamo muovendo bene. Soprattutto negli ultimi anni sono aumentate le manifestazioni culturali, le fiere e gli appuntamenti per il grande pubblico che dimostrano come Udine si stia aprendo all’internazionalità. Da Udine è partita la sua avventura nel calcio. Quasi inevitabile visto dove viveva... Sì, è vero. A sei anni abitavamo dietro al campo Moretti e mi bastava attraversare la strada per andare a raggiungere i miei fratelli che si allenavano. Mi ricordo che mi facevano già giocare, anche se non avrei potuto, con quelli più grandi di me. Non so cosa avrei potuto fare oltre che il calciatore. D’altronde il pallone fa parte del dna della mia famiglia visto che anche i miei due fratelli hanno sempre giocato e uno dei due, Paolo, è arrivato fino in Interregionale con l’allora Cussignacco del mitico Gigi Comuzzi. Da calciatore avrebbe mai pensato passare, poi, dall’altra parte della barricata cominciando ad allenare? Sinceramente sì. Durante la mia carriera, infatti, cercavo sempre di tenermi informato sui metodi di allenamento, sulle nuove tipologie di carico e scarico: volevo capire come ci si muoveva e facevo domande, leggevo, studiavo. Poi, una volta chiusa la carriera da calciatore, ho cominciato nel settore giovanile dell’Udinese perché ero convinto che lavorare con i giovani fosse, per me, l’ideale. Almeno fino all’anno scorso quando ho preso in mano il Sevegliano è ho capito che volevo un gruppo maturo, tutto mio, da allenare e plasmare. Quest’anno, poi, il trasferimento in Romania. Come si trova? Molto bene. È chiaro che l’impatto iniziale, soprattutto per la lingua, è stato difficile, ma dopo un paio di mesi posso dire che il romeno quantomeno comincio a capirlo se non a parlarlo. Di Udine mi mancano gli affetti e il cibo, anche se a Cluj ci sono un paio di ristorantini italiani niente male, ma la società è seria, non ti fa mancare nulla e la mentalità per puntare in alto. In squadra ha argentini, spagnoli, portoghesi, africani e rumeni: cosa fa, parla in Esperanto? No, no! L’addetto stampa della società parla benissimo italiano e in spogliatoio mi fa da traduttore, ma in campo parlo italiano da quando ho preso in mano la squadra. I giocatori di lingua neolatina sono la maggior parte e riusciamo a capirci a vicenda. Ha incontrato qualche friulano nel suo soggiorno romeno? Non ancora, ma sono sicuro che qualche Fogolar furlan c’è anche da queste parti. Spero di trovarne qualcuno anche per respirare un po’ di aria di casa a migliaia di chilometri di distanza.
Mattia Pertoldi


Messaggero Veneto, 18 settembre 2008
Trombetta, l'ottavo re di Roma

UDINE. L’ottavo re di Roma? Per un giorno, almeno, è senza dubbio lui: Maurizio Trombetta tecnico friulano del Cluj che, martedì, ha strapazzato la Roma all’Olimpico alla sua seconda, vera, panchina da professionista. Sky, Rai, Mediaset e i principali quotidiani italiani stanno facendo a gara per scoprire da dove nasce il “fenomeno Trombetta” che ha mandato in crisi i giallorossi di Spalletti e che al ritorno nella terra di Dracula è stato accolto come un trionfatore. E qualcuno è rimasto stupito nel sapere che l’allenatore udinese l’anno scorso guidava una squadra in Eccellenza. Mister lo scorso 4 maggio chiudeva il campionato di Eccellenza a Monfalcone al timone del suo Sevegliano. Se le avessero detto che quattro mesi dopo avrebbe sbancato l’Olimpico, battendo la Roma di Spalletti, come avrebbe reagito? «Avrei dato del pazzo completo a chi me lo diceva – spiega Trombetta –. Ma d’altronde il calcio è come la vita: capitano delle opportunità e uno deve essere bravo a saperle sfruttare». Seconda panchina da professionista e subito un risultato storico: dobbiamo chiamare anche lei “Special one”? «No, anche meglio visto che Mourinho è arrivato in Champions dopo aver allenato più a lungo di me!! Battute a parte questa non è una vittoria solo mia, ma del gruppo di giocatori validi che ho a disposizione senza dimenticare lo staff tecnico con il quale ho lavorato fino a due settimane fa e che era e rimane molto valido». Nella vittoria dell’Olimpico dei suoi due “maestri” c’era più Guidolin o Galeone? «Abbiamo puntato a bloccare il gioco sulle fasce dei giallrossi, fatto di fraseggi fitti e palla a terra. Sapevamo che la squadra di Spalletti se lasciata giocare diventa devastante. Per cui diciamo che nel nostro atteggiamento tattico difensivo c’era un pizzico in più di Guidolin. Ma siamo stati anche molto bravi a ripartire e a cercare di mettere in difficoltà la formazione di Spalletti come insegna Galeone». Lo sa che è diventato l’eroe di tutti i laziali e, in Friuli, anche di una fetta importante di tifosi dell’Udinese che non hanno mai digerito appieno il modo in cui se n’è andato Spalletti? «Non so se sia vero e, in ogni caso, queste, sono situazioni che lasciano il tempo che trovano. Io penso al mio Cluj e a provare a portare più avanti possibile questa squadra, cercando di farci rispettare dovunque anche in Europa». Cosa ha portato di nuovo negli allenamenti della sua squadra rispetto al suo predecessore? «Io e il mio staff abbiamo cercato di lavorare molto sulla tattica e sull’intensità. Particolari, questi, sui quali non ho avuto molta difficoltà visto che da queste parti c’è una grande cultura del lavoro, quasi come da noi in Friuli». Nella sua multinazionale non mancano gli elementi interessanti. Secondo lei c’è qualche giocatore che sarebbe già pronto per fare un’esperienza nel campionato italiano? «Ovviamente sarebbe facile dire Juan Culio, dopo la doppietta realizzata martedì all’Olimpico, ma secondo me anche gli argentini Dani e Dubarbier hanno i numeri e le capacità per adattarsi bene al campionato più difficile del mondo». Un’ultima curiosità: sente ancora i suoi ex ragazzi del Sevegliano? «Certamente! Da quando sono diventato allenatore del Cluj li ho sentiti, chi via telefono chi via sms, praticamente tutti. Ho sempre detto che nella mia avventura sulla panchina gialloblù ho avuto la fortuna di avere a disposizione un gruppo stupendo e se sono arrivato dove sono adesso lo devo anche a loro e all’esperienza dei mesi nel campionato dilettanti».
Mattia Pertoldi

Messaggero Veneto, 17 settembre 2008
Trombetta affonda la Roma di Spalletti

Una sconfitta clamorosa in casa, 1-2 del Cluj dell’allenatore friulano Trombetta a Roma in casa di Spalletti, e una bella vittoria in trasferta, 0-2 dell’Inter ospite del Panathinaikos, per le prime italiane impegnate nei gironi di qualificazione di Champions League 2008 - 2009. Qui Roma. La Roma è la stessa di Palermo e rimedia un’altra sconfitta. Stavolta il ko arriva nell’esordio nel gruppo A di Champions contro i modesti rumeni del Cluj. I giallorossi, assenti a parte, sono ancora lontani da quella condizione che permette loro di esprimere il miglior calcio in Italia. Com’era accaduto in Sicilia, anche stavolta serve a poco il buon inizio e il vantaggio con Panucci nella fase iniziale della partita. Il Cluj, arivato all’Olimpico con poche pretese, prende coraggio con il passare dei minuti e mette in atto l’insperata rimonta grazie a una doppietta dell’argentino Juan Culio. È la Roma che deve fare la partita e lo si intende dai primi minuti per l’atteggiamento tattico piuttosto prudente dei campioni di Romania. Il primo gol arriva al 17’: calcio d’angolo di De Rossi e Christian Panucci con uno dei suoi consueti stacchi di testa anticipa tutti e non dà scampo a Stancioiu. Al 28’ arriva il pareggio: ottimo triangolo fra Trica e Juan Culio e conclusione da fuori di quest’ultimo che supera Doni. Al 4’ deklla ripresa arriva un’altra doccia fredda, il vantaggio del Cluj: cross di Trica, colpo di testa di Casetti in area che si trasforma in un perfetto assist per l’argentino Juan Culio che con un sinistro al volo infila Doni. Al 25’ Peralta, da poco entrato, colpisce la traversa di testa; era solo in area di rigore. Qui Inter. L’Inter di Jose Mourinho sbanca Atene alla prima uscita nel gruppo B di Champions, espugnando il campo del Panathinaikos con una rete per tempo di Mancini e Adriano che ha sostituito l’ex romanista nel secondo tempo. In entrambe le occasioni, decisivo l’assist di un ottimo Ibrahimovic. Il portiere del Panathinaikos, al 27’, nulla può sulla conclusione in corsa di Mancini, servito alla perfezione sulla sinistra da Ibra che, recupera palla, prova un primo assist ribattuto e poi riesce a servire il brasiliano. Nella ripresa, al 39’, l’Inter raddoppia con Adriano. Ancora un pregevole assist di Ibrahimovic trova il corridoio giusto per l’Imperatore che, a tu per tu con Galinovic in uscita, controlla la palla e la piazza sotto la traversa. Le altre. Questi sono stati gli altri risultati di ieri: Psv Eindhoven - Atletico Madrid 0-3 e Olympique Marsiglia - Liverpool 1-2 nel gruppo D; Barcellona - Sporting Lisbona 3-1 e Basilea - Shakhtar Donetsk 1-2 nel C; Werder Brema - Anorthosis Famagosta 0-0 nel B e Chelsea - Bordeaux 4-0 nell’A.


Spalletti e Trombetta dopo Roma-Cluj

giovedì 18 settembre 2008

L’EX ALABARDATO DEBUTTA ALL’OLIMPICO


IL PICCOLO - MARTEDÌ, 16 SETTEMBRE 2008 Pagina 30 - Sport

L’EX ALABARDATO DEBUTTA ALL’OLIMPICO
Trombetta dall’Eccellenza alla Champions
Ha lavorato con Galeone e Guidolin, guida i campioni di Romania dopo aver allenato il Sevegliano

di BRUNO LUBIS
TRIESTE In una domenica di maggio libera da impegni col Sevegliano, Maurizio Trombetta era allo stadio Rocco, sorridente come sempre e cordiale con le vecchie conoscenze. «Un po’ di A e di B le ho viste. Ma come secondo di Galeone e Guidolin. Adesso faccio l’allenatore responsabile in prima persona e comincio da una categoria più bassa, in Eccellenza». A distanza di tre mesi, Trombetta fa l’esordio in Champions League, sulla panchina del Cluj, e stasera incontra la Roma. Una volata così veloce nessuno se l’aspettava, Neanche lui che di volate è sempre stato pratico.Col pallone ci sapeva fare fin da ragazzino ed era terribilmente veloce. Così veloce che a Trieste lo chiamavano Speedy Gonzalez. L’allenatore di quella Triestina che ottenne la promozione in serie B, Marino Lombardo, diceva un po’ estasiato e un po’ stizzito: «Ogni tanto Trombetta arriva prima del pallone. Dovrebbe rallentare un po’ il passo». Il passo glielo hanno rallentato all’Udinese, quando lo hanno esonerato dalle funzioni di vice per fare un dispetto a Galeone.Friulano di 46 anni, una carriera di giocatore tra cadetti e serie C, una laurea all’Isef con tesi sulla diversificazione dei carichi di allenamento in un piano di preparazione annuale per una squadra di calcio. Parole difficili per spiegare come lavorare sulla preparazione fisica. Per la tattica, oltre alle esperienze fatte da attore sui campi, anche il contatto quotidiano con un amante del bel gioco come Gianni Galeone, teorico del 4-3-3. Con Galeone a Udine in serie B dal 1994, poi a Perugia, quindi a Napoli. Nel 1998 torna all’Udinese come assistente di Guidolin, l’anno successivo al Bologna in serie A per cinque campionati. Nel 2003-04 ancora all’Udinese con Galeone fino all’esonero.E adesso si presenta alla stampa italiana sapendo dei suoi limiti e di quelli della squadra da lui diretta, i campioni di Romania del Cluj, appena avuti in eredità da Ioan Andone, esonerato per scarsi risultati. Trombetta non si nasconde dietro frasi convenzionali: «Una partita come questa contro la Roma non ha bisogno di motivazioni. La squadra si è guadagnata la qualificazione alla Champions sul campo, io mi ci sono trovato. Il Cluj vuole sfruttare questa occasione, i giocatori non hanno bisogno che io dica nulla». Umile e realista, Trombetta sa delle difficoltà dei giallorossi e proverà a sfruttare il fattore sorpresa.Spalletti, dal canto suo, tiene alta la concentrazione della Roma: «Ho visto e rivisto alcune partite del Cluj. Una squadra che gioca bene. Non avremo vita facile».Il girone comprende anche Bordeaux e Chelsea e Trombetta ammette: «Noi siamo in quarta fascia, il nostro obiettivo è quello di arrivare terzi nel girone per essere così ammessi alla Coppa Uefa. Giocheremo tutte le partite contro grandi squadre, sarà un onore affrontarle».Senza ansie nè isterie, Trombetta vive il salto dai dilettanti al massimo livello europeo del calcio. Sempre col sorriso perché si tratta pur sempre di un gioco, ma con decisione e serietà nel lavoro che aveva fin da quando scattava alzando una nuvola di polvere sui lanci di Papais, ricorda i due amici Galeone e Guidolin: «Ho avuto la fortuna di lavorare con loro e imparare da entrambi. Le basi tecniche le ho, adesso devo riuscire a dimostrare che so dirigere la squadra a certi livelli».E parlando del Cluj, Trombetta racconta: «Siamo una squadra con buone capacità fisiche, ci sono parecchi stranieri, si gioca un calcio tecnico. Ma il migliore è un rumeno, Trica. Il calcio rumeno è in evoluzione, si avvicina ai migliori in Europa». Come a dire che se il Cluj arrivasse terzo nel girone, non sarebbe un colpo fortunato. Roma attenta, Trombetta non parla a vanvera. Anche se sorride.

mercoledì 17 settembre 2008

Mister Trombetta marcia su Roma e conquista 3 punti

http://www.gsptv.ro/viewVideo1.php?video_id=6243&title=M__Trombetta

sabato 13 settembre 2008

Debutto vincente per il nuovo allenatore del Cfr Cluj

12 settembre 2008
Gloria Bistrita - Cfr Cluj 1-2


Clicca qui per vedere l'intervista post partita.



Maurizio Trombetta nuovo allenatore del Cfr Cluj (Romania)

La conferenza stampa - Cluj 1 settembre 2008







Arpad Paszkany
Proprietario del Club rumeno







Presidente Cfr Cluj Iuliu Muresan






Messaggero Veneto - 2 settembre 2008 Pagina 18 - Sport

È stato promosso alla guida della squadra dopo l’esonero a sorpresa di Ioan Andone E martedì 16 sfiderà la Roma all’Olimpico
Trombetta lancia la sfida alla Champions
Il 46enne udinese è il nuovo tecnico dei campioni di Romania del Cluj


UDINE. Dalla panchina del Sevegliano a Stamford Bridge e all’Olimpico. Dai campi dell’Eccellenza nostrana alla musichetta mistica e al palcoscenico della Champions League. Non è il sogno di fine estate di un ragazzino in cerca di consacrazione calcistica, ma la realtà, a dir poco bella, che appartiene al friulanissimo Maurizio Trombetta che da ieri è ufficialmente l’allenatore dei rumeni del Cfr Cluj, vincitori della passata edizione del loro campionato e della coppa nazionale, e inseriti, dall’urna di Montecarlo, nel girone A dell’ex Coppa dei Campioni assieme alla Roma di Luciano Spalletti, al Chelsea di Felipe Scolari e ai francesi del Bordeaux. Per lo storico ex di Galeone e Guidolin, in altre parole, un lancio da protagonista, dopo le annate da “vice” nei professionisti, nel calcio europeo che conta.
Trombetta, dalle nostre parti, è famoso soprattutto per essere stato, come accennato, il vice allenatore dell’Udinese (oltre che di Napoli, Perugia, Bologna e Ancona) ai tempi di Francesco Guidolin e Giovanni Galeone, ma a livello dilettantistico anche per aver preso in mano, nella passata stagione, un Sevegliano fanalino di coda dell’Eccellenza e averlo condotto per mano fino al quarto posto con tanto di vittoria, ai rigori, della coppa Italia contro la Manzanese. Quella in maglia gialloblù, per Trombetta, è stata la prima, positiva, avventura come tecnico “in prima”, ma per uno come lui, abituato ad avere a che fare con il mondo del pallone professionistico, una chiamata da categoria più blasonate non poteva certo mancare. Quest’estate, quindi, il tecnico friulano ha preso armi e bagagli e si è trasferito nella terra di Dracula, in Transilvania, chiamato come vice allenatore, e preparatore atletico, dei freschi campioni di Romania del Cluj che nel maggio del 2007 si erano affidati al quarantaseienne, ed ex difensore di quella nazionale che divenne grande con Hagi e Popescu, Ioan Andone che nel giro di un anno aveva condotto la squadra allo storico traguardo rappresentato dalla vittoria della coppa di Romania e del primo scudetto del Cluj. Quest’anno, però, qualcosa si è rotto nei meccanismi di una squadra talentuosa, zeppa di portoghesi, spagnoli e sudamericani, ma che non girava più a dovere, tanto che i campioni in carica occupano appena all’undicesimo posto in classifica e sono senza vittorie da quattro giornate. La società transilvana, quindi, ha deciso di silurare in tronco l’allenatore e nonostante la stampa locale parlasse dell’ex tecnico ucraino del Dniepr Oleg Protasov, come erede designato, di affidarsi proprio a Maurizio Trombetta che raccoglie così i frutti di un lavoro più che decennale prendendo in mano una compagine inserita davvero nell’Europa del calcio più nobile. Il tecnico friulano, dopo la pausa riservata agli impegni delle nazionali, esordirà ufficialmente sulla panchina del Cluj sabato 13 settembre, alle 18, sul rettangolo del Gloria Bistrita che occupa la stessa posizione dei suoi ragazzi con appena 7 punti in 5 gare. Tre giorni dopo è previsto, invece, il battesimo del fuoco in Champions con la trasferta, neanche a farlo apposta, in Italia, allo stadio Olimpico, contro la Roma. E allora auguri mister Trombetta, perché finalmente, dopo un po’ di anni, torna nella massima competizione continentale almeno un pizzico di Friuli.

Mattia Pertoldi

GAZZETTA DELLO SPORT - 2 settembre 2008

http://www.gazzetta.it/Calcio/Estero/Primo_Piano/2008/09/01/trombetta.shtml
L'italiano Trombettanuovo mister del Cluj
Il 46enne friulano, che in carriera è stato vice di Giovanni Galeone e Francesco Guidolin, scelto per guidare i campioni di Romania, avversari della Roma in Champions League


Maurizio Trombetta, nuovo tecnico del Cluj.
BUCAREST (Romania), 1 settembre 2008 - Il Cluj, club campione di Romania inserito nello stesso girone di Champions League della Roma, da oggi parla anche italiano, visto che ha scelto come nuovo allenatore Maurizio Trombetta.
VICE - Il neo tecnico, nato a Udine il 29 settembre 1962, era già nello staff del club romeno come vice di Ioan Andone, l'allenatore che lo scorso anno aveva regalato al club per la prima volta campionato e Coppa di Romania e il conseguente accesso alla fase a gironi di Champions. Andone ha pagato una partenza a handicap (appena due vittorie in undici partite), che ha portato il club fondato nel 1907 a optare per il cambio di timoniere e a puntare su Trombetta.
CARRIERA - Per l'allenatore friulano sarà la prima esperienza da "titolare" dopo una lunga carriera da secondo, cominciata nel 1994 dalla squadra della sua città, l'Udinese. A fargli da maestro Giovanni Galeone, di cui è stato il braccio destro fino al '98, seguendolo a Napoli e Perugia. Poi il ritorno all'Udinese come secondo di Francesco Guidolin: il "matrimonio" tra i due è durato fino al 2004, quando il mister vicentino venne esonerato dal Bologna e Trombetta tornò dal suo mentore Galeone ad Ancona. Ancora una parentesi col maestro all'Udinese nel 2006-07, poi da qualche mese la decisione di emigrare in Romania. Ora la vetrina della Champions League e l'obiettivo di riportare il Cluj nei quartieri alti della classifica del campionato romeno.
gasport
CORRIERE DELLO SPORT - 2 settembre 2008
PRIMI AVVERSARI DEI GIALLOROSSI IM CHAMPIONS





Il nuovo Cluj parla l’italiano di Trombetta di Pietro Guadagno Dal campionato di Eccellenza alla Champions League. Maurizio Trombetta è il nuovo allenatore del Cfr Cluj, prende il posto di Ioan Andone, di cui era il vice dall'inizio di questa stagione. Campione di Romania lo scorso maggio, per la prima volta nel­la sua storia, il Cluj si è qualificato direttamente per la prima fase della Champions e il sorteggio di giovedì scorso l'ha ca­tapultato direttamente nel girone della Roma, che affronterà già il pros­simo 16 settembre. Parti­to con l'obiettivo di fare il bis in campionato, il Cluj ha messo in­sieme soltanto 8 punti nelle prime 6 giornate. Lo 0-0 interno con il Poli Iasi ha chiuso l'era Andone e dato il via a quella di Trombetta. In questi giorni erano circolati i nomi dello spagnolo Irureta, del mostro sacro del calcio ru­meno Hagi, del russo Protasov (invoca­to dalla piazza) e pure di Guidolin, di cui proprio Trombetta era stato vice sulle panchine di Udinese e Bologna, ma il Cluj ha preferito una scelta di continuità. «Trombetta ha il vantaggio di conoscere i giocatori e gli avversari - ha spiegato Arpad Paszkany, il pro­prietario del club -. In più è una gran­de professionista e ha un grande desi­derio di emergere. Abbiamo iniziato male, ma l'obiettivo resta quello di ri­vincere il campionato».Ieri, Trombetta è stato presentato da­vanti alla stampa, secondo cui avrebbe firmato un nuovo contratto biennale. In realtà, la durata non è stata ufficializzata. « E' una grande responsabili­tà per me, ma sono orgo­glio che la società mi ab­bia dato questa opportu­nità - sono state le prime parole del tecnico italia­no -. Mi sento orgoglioso come uomo e fiducioso di riuscire a rispettare quelle che sono le aspettative del club». Trombetta potrà sfruttare la pausa per le nazionali: il suo esordio da capo allenatore avverrà il 13 settembre contro il Gloria Bistri­ta, tre giorni dopo, come anticipato, ci sarà il debutto in Champions contro la Roma. In questo momento la nostra priorità è il campionato, l'Europa viene dopo.« C'è la sosta, ma i giorni a disposi­zione non sono molti. Ho il vantaggio di conoscere i giocatori e so che il loro va­lore non è quello che si è visto in que­ste prima giornate di campionato. Dal punto di vista fisico, non riusciremo a fare molto, ma lavoreremo sul piano tattico e cercherò di trasmettere ai gio­catori le mie idee. Il campionato non è perduto. I nostri rivali sono Rapid, Ste­aua e Dinamo: come abbiamo perso punti noi, possono farlo anche loro » .Per Trombetta, 45 anni, friulano, un passato da calciatore fra Udinese, Ca­tanzaro, Spal e Triestina, è certamente una grande chance. Probabilmente, la più importante della sua carriera. L'an­no scorso aveva guidato il Sevegliano Francesco Vidal, formazione del cam­pionato friulano di Eccellenza. Seduto­si in panchina dopo sette giornate, con la squadra ultima in classifica, l'aveva guidata al quarto posto finale, tanto da essere premiato come miglior allenato­re del 2008 fra i dilettanti friulani.In passato, invece, oltre che di Gui­dolin, era stato vice di Galeone, sulle panchine di Udinese, Perugia, Napoli e Ancona. L'occasione romena è nata grazie al più classico dei passaparola, tra addetti ai lavori: il Cluj cercava un vice e Trombetta faceva al caso loro. Evidentemente, in questi due mesi, con la sua professionalità, tanto da diventa­re la prima scelta per la panchina una volta deciso di interrompere il rappor­to con Andone.
Pietro Guadagno