sabato 26 maggio 2012

Fra gli ospiti di "Gol a grappoli" anche mister Trombetta

GOAL A GRAPPOLI, EDIZIONE 2012
Una grande festa per i 100 anni del Guerin Sportivo, il più antico periodico del mondo che ha scelto Cormons per tagliare questo importante traguardo. E la volontà di diffondere quei valori positivi spesso dimenticati ma che il mondo del calcio ha in grande quantità, unendoli alle note ed alla gioia del jazz, alla presenza di tanti amici dello sport e della musica come Bruno Pizzul, Chantal Borgonovo (moglie dell’ex calciatore Stefano), Peppe Servillo, Paolo Casarin, Italo Cucci, Renzo Ulivieri, Gianfelice Facchetti (figlio dell’indimenticabile Giacinto, al quale “Goal a Grappoli” dedicherà uno spazio nel quale si ricorderà anche la figura di un altro compianto ex calciatore come Giacomo Bulgarelli), Ivan Zazzaroni, Roberto Beccantini, Gianni Mura, Nicola Berti, Dino Zoff, Claudio Pasqualin, Edi Reja, Gigi Del Neri, Attilio Tesser, Maurizio Trombetta. “Goal a Grappoli – tutta un’altra musica” per il terzo anno consecutivo riempirà per tre giornate la perla del Collio, tra sabato 19, venerdì 25 e sabato 26 maggio prossimi. L’edizione 2012 dell’evento giornalistico-sportivo gestito da associazione Vinext e Comune di Cormons sarà infatti tutta improntata sui valori del fair play, dell’amicizia, del rispetto delle regole, della comunicazione di qualità positive. Per questo si unirà alla versione primaverile della kermesse “Jazz & Wine of Peace” organizzata come di consueto dall’associazione Controtempo, in un connubio tra i valori di sport e musica davvero inimitabile. E per questo dedicherà la sua serata di gala ai 100 anni del Guerin Sportivo, il periodico prima settimanale ed ora mensile che nel 2012 taglia un traguardo storico, che “Goal a Grappoli” esalterà con una serata di grande festa alla presenza di alcune tra le più prestigiose firme di sempre della testata, in un evento condotto dal padrone di casa per eccellenza, Bruno Pizzul. Questo e molto altro sarà “Goal a Grappoli” 2012: eventi, convegni, concerti, una serata di gala dai risvolti anche benefici, con la consueta collaborazione con la Fondazione Stefano Borgonovo, ma anche approfondimenti, temi che spaziano dalla musica allo sport con un unico minimo comun denominatore: l’etica. Una parola a volte così tanto dimenticata, che è giunto il momento di dirla a voce alta, fieramente. Come quando si urla di gioia per un goal. LE PRECEDENTI EDIZIONI Le inconfondibili voci di Riccardo Cucchi, Alfredo Provenzali, Livio Forma ed Ezio Luzzi, la classe di Gianni Rivera, Dino Zoff, Mario Corso, la preparazione di Daniele Redaelli, Ivan Zazzaroni e Italo Cucci, l’internazionalità di Eleonora Giovio, la simpatia tutta toscana di Renzo Ulivieri, la laboriosità tutta friulana di Edi Reja, il cappellino personalizzato di Serse Cosmi, la collaborazione con docenti universitari come il professor Francesco Pira dell’Università di Udine, il professor Pippo Russo dell’Università di Firenze e il professor Stefano Martelli dell’Università di Bologna. E soprattutto, la verve del grande padrone di casa della manifestazione, Bruno Pizzul. Questo e molto altro ancora è stato in questi primi due anni “Goal a Grappoli”, manifestazione nata da un Comitato di cormonesi appassionati di calcio, alla quale ha dato il suo decisivo apporto il mondo commerciante della città e l’appoggio deciso del Comune. Un evento, quello cormonese, che ha unito nella prima e nella seconda edizione pallone e giornalismo, passione e comunicazione, ricordi e speranze. L’edizione 2010, imperniata su quell’affascinante pianeta che risponde al nome “radio” ed in particolare dedicata ai 50 anni della storica trasmissione “Tutto il calcio minuto per minuto”, ha visto i numerosi ospiti (da Zoff a Ulivieri, da Provenzali a Forma, da Luzzi a Crudeli, da Redaelli all’ex difensore della Nazionale Gigi De Agostini) addentrarsi nella memoria a come fosse il calcio di una volta, raccontato dalla voce di grandissimi come Carosio e Martellini, e com’è quello odierno, più urlato e veloce, ma anche meno romantico. Ma a portare i sentimenti e la commozione ci ha pensato una splendida lettera inviata da uno sportivo che unisce combattività e dolcezza in se stesso, un’icona di come il calcio possa essere un esempio positivo ancora oggi: Stefano Borgonovo ha salutato infatti Cormons nella serata di gala finale, per ricordare il “suo” Tutto il calcio, quando da bambino imitava nei corridoi di casa i gol ascoltati alla radio. L’eco dell’evento, di portata nazionale, ha dato la possibilità a Cormons di finire sul maggiore quotidiano sportivo nazionale, La Gazzetta dello Sport, ma anche su tv del calibro della Rai e di Sky. Visibilità mai avute prima dalla cittadina che si adagia sulle dolci pendenze del Collio, ad un passo dalla Slovenia, e addirittura moltiplicatesi l’anno dopo, quando “Goal a Grappoli” finirà addirittura sulle pagine del principale quotidiano spagnolo, El Pais, grazie al reportage sulla manifestazione redatto dalla giornalista del “periodico” madrileno Eleonora Giovio, in un’edizione dedicata al grande Vecio del calcio italiano, Enzo Bearzot, indimenticato ct della Nazionale Mundial a Spagna ’82, alla quale non ha voluto mancare il suo grande capitano, Dino Zoff, e per il quale si è mobilitato, con un saluto video, anche il bomber di quel Mondiale, quel Paolo Rossi così strenuamente difeso da Bearzot prima della cavalcata vincente di quell’estate. Un ricordo, quello dell’ex ct, che ha ispirato nuovamente Stefano Borgonovo, che non ha mancato di far pervenire il proprio saluto a Cormons, proprio come un anno prima. Un’amicizia, quella tra “Goal Grappoli” e l’ex centravanti del Milan, che si è tramutata fin dalla prima edizione anche in una raccolta fondi di beneficenza a favore della Fondazione che porta il nome di Stefano. PROGRAMMA GOAL A GRAPPOLI 2012 SABATO 19 MAGGIO ore 20.30, sala civica: “Quelli che… aspettano Goal a Grappoli”. Conferenza sulla biografia “Bruno Pizzul – Una voce Nazionale” (Fausto Lupetti Editore) con gli autori Matteo Femia e Francesco Pira e con la presenza dello stesso Bruno Pizzul e di Chantal Borgonovo, moglie dell’ex calciatore Stefano Borgonovo. VENERDI 25 MAGGIO ore 18, piazza XXIV Maggio: conferenza “L’etica ed i valori comunicati in ambito sportivo e musicale”. Moderano il dibattito il giornalista sportivo Bruno Pizzul ed il professor Francesco Pira dell’Università di Udine. Relazionano i docenti Lello Savonardo ed Enza Maria Paolino (Univ. Napoli), autori del libro “Sociologia della musica”, il prof. Ivo Germano (Univ. Molise), l’ex arbitro Paolo Casarin, il giornalista Italo Cucci, il cantante Peppe Servillo (Avion Travel), il presidente dell’Assoallenatori Renzo Ulivieri. ore 21, piazza XXIV Maggio: concerto del trio composto da Peppe Servillo (voce e cantante degli Avion Travel) – Javier Girotto (sax) e Natalio Mangalavite (piano) che proporrà brani dal loro album “Fùtbol” nell’ambito della kermesse “Jazz&Wine of Peace” organizzata da associazione Controtempo (www.controtempo.org) SABATO 26 MAGGIO ore 10.30, sala civica comunale: proiezione della pellicola “Subbuteopia” di Pierr Nosari. A seguire dibattito sulle figure di Giacinto Facchetti e Giacomo Bulgarelli alla presenza di Gianfelice Facchetti ed Italo Cucci. ore 21, Teatro Comunale: Gran Galà sui 100 anni del Guerin Sportivo. Presenta Bruno Pizzul. Tra gli ospiti, Roberto Beccantini, Gianni Mura, Italo Cucci, Ivan Zazzaroni, Dino Zoff, Nicola Berti, Edi Reja, Gigi Del Neri, Attilio Tesser, Maurizio Trombetta e Claudio Pasqualin. Intermezzi musicali in collaborazione con l’associazione Controtempo.

Il Mister a scuola...




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martedì 15 maggio 2012

Inaugurata la mostra dedicata al mitico Nereo Rocco





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lunedì 14 maggio 2012

Intervista di mister Trombetta su Il Friuli




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Intervista di mister Trombetta su Il Friuli




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mercoledì 2 maggio 2012

Nereo Rocco. La leggenda del Paròn:


TRIESTE, MAGAZZINO 26 – PORTO VECCHIO DI TRIESTE - 15 MAGGIO – 31 LUGLIO 2012
NEL CENTENARIO DELLA NASCITA DI UN ALLENATORE CHE HA SIGLATO LA STORIA DEL CALCIO ITALIANO, LA SUA CITTA’ - TRIESTE - GLI DEDICA UNA GRANDE MOSTRA INTESSUTA DI RICORDI, ANEDDOTI, OGGETTI, FILMATI D’EPOCA E MILLE ALTRE SUGGESTIONI. UN ALLESTIMENTO MULTIMEDIALE E FORTEMENTE EMOZIONALE CURATO DA UNO DEI PIU’ AUTOREVOLI BIOGRAFI DEL “PARÒN”, IL GIORNALISTA GIGI GARANZINI.     
TRIESTE – Non c’è sportivo italiano, probabilmente, che non conservi impressa nel cuore l’immagine  del giovane Cesare Maldini, mentre, nel mitico stadio di Wembley - correva l’anno 1963 - leva al cielo  la prima coppa europea vinta da un club italiano: il Milan di Nereo Rocco. L’immagine inconfondibile del “Paròn” si moltiplica nei molti altri scatti rubati a bordo campo, o al fianco dei suoi “figli” putativi, primo fra tutti il golden boy Gianni Rivera, o ritratto all’uscita dei mille tunnel delle sue partite, inappuntabile in giacca a cravatta oppure, in pieno inverno, accollato nei suoi paltò d’ordinanza, il borsalino calcato sulla fronte e lo sguardo già rapito dalle geometrie delle squadre in campo. Fotografie, riprese e filmati d’epoca - molti dei quali ritrovati nello scrigno prezioso di Rai Teche - ma anche oggetti personali, appunti, articoli, testimonianze delle vita così intensa di Rocco e dei suoi incontri sempre così ricchi di sanguigna umanità, saranno le trame portanti della mostra multimediale Nereo Rocco. La leggenda del Paròn, l’affettuoso omaggio di Trieste al grande tecnico, allestito acent’anni esatti dalla nascita di Rocco, il 20 maggio 1912: quando, all’anagrafe, Nereo faceva ancora Rock, eredità di una famiglia di origine viennese. Sarà un allestimento fortemente emozionale, denso di sensazioni, tutt’altro che didascalico e ricco di momenti ludici e gioiosi, dove riecheggeranno a grandi lettere le frasi più celebri di Rocco. Un itinerario interattivo e coinvolgente: il modo migliore per creare un forte contatto con gli spazi e il contesto del Magazzino 26, nel Porto Vecchio di Trieste, dove il percorso espositivo sarà ospitato da martedì 15 maggio fino al 31 luglio 2012. Un contesto espositivo di altissima suggestione, straordinaria testimonianza del patrimonio di architettura portuale-industriale di Trieste, che dopo l’esperienza dei mesi scorsi con Biennale Fvg sarà nuovamente aperto al pubblico.
Il cuore storico della città accoglie dunque una delle personalità in cui Trieste ha saputo meglio riconoscersi, perché Rocco fu protagonista di una storia senza eguali, densa di episodi, aneddoti e rivelazioni di cui neppure i più accaniti tifosi del Paròn sono talvolta a conoscenza. L’evento è ideato e promosso per iniziativa dell’Associazione Regola d’Arte e del Comune di Trieste, in collaborazione con Rai Teche e con la Regione Friuli Venezia Giulia – Turismo Fvg, con il patrocinio della FIGC - Federazione Italiana Giuoco Calcio, dell’Aiac - Associazione Italiana Allenatori Calcio (fondata, fra gli altri, dallo stesso Nereo Rocco) e del Coni Fvg, con la fondamentale collaborazione della famiglia Rocco, e in particolare dei figli Tito e Bruno Rocco. Un importante contributo di materiali, testimonianze e memoria arriverà anche dall’adesione dei club che Nereo Rocco ha allenato, nel corso di una lunga e intensa carriera tecnica: Triestina, Treviso, Padova, Milan, Torino e Fiorentina.
Un itinerario interattivo ed emozionale, ma soprattutto un contesto al quale piacevolmente abbandonarsi con i cinque sensi: guardando e ascoltando, certo, ma anche toccando – attraverso percorsi e tablet a interazione digitale -  le grandi tappe della carriera di Rocco, le squadre e le città in cui ha lasciato tracce importanti (da Milano a Torino, da Treviso a Padova a Firenze), le partite che sono entrate nel mito del calcio, i giovani giocatori, da Rivera in poi, che Rocco ha formato e lanciato fino a farne grandi stelle del firmamento calcistico italiano; e poi le frasi, di sanguigna e lapidaria ironia, che hanno messo in evidenza l’innato talento del “Rocco comunicatore”. Filmati d’epoca si avvicenderanno in mostra, come la storica “intervista” televisiva con Rocco in cui si cimentò nientemeno Adriano Celentano, subito dopo la conclusione del memorabile derby Milan-Inter del ’68.  E chissà se ancora si sprigionerà nell’aria l’aroma dei tabacchi passati dalla pipa che il presidente Sandro Pertini regalò al mister Enzo Bearzot, proprio all’indomani del trionfo mondiale in Spagna nel 1982 …Perchè il gusto, e l’olfatto, si delizieranno, a Trieste, dei sapori di Nereo Rocco: se proprio all’uscita della mostra, all’interno del Magazzino 26, sarà imperdibile una tappa all’Osteria del Paròn, “apparecchiata” ogni giorno per servire in tavola i piatti preferiti del tecnico, anche diversi ristoranti triestini omaggeranno il Paròn con un piatto speciale a lui dedicato. Sapori  innaffiati niente meno che dal vino Nereo, creazione di Marco Felluga, la cantina di Russiz Superiore che si è affermata come una delle griffe più note e celebrate della produzione enologica nazionale e che, grazie alla Fab Lab, la mostra, i pacchetti turistici e le qualità del prodotto verranno illustrati attraverso i QR code applicati nell’etichetta. Un’occasione da non perdere per gli appassionati e i collezionisti sarà l’annullo filatelico di Poste Italiane che sarà somministrato nelle sale della mostra il 20 maggio 2012, in occasione del cent’anni esatti dalla nascita di Rocco.
Nereo Rocco è il personaggio più affascinanti della storia del calcio italiano del dopoguerra. Certamente, quello che ha tramandato di sè il ricordo più vivo e vitale, malgrado siano passati trentatre anni dalla sua scomparsa. Ma la memoria del Paròn è intatta, le sue indimenticabili battute vengono ripetute dai suoi cultori come se fossero state appena pronunciate. Un ricordo talmente vivo da sembrare una presenza. Ricostruita nei libri del suo più autorevole biografo, lo scrittore e giornalista Gigi Garanzini, la leggenda del Paròn sarà ripercorsa a partire dagli esordi triestini, dapprima in maglia da mezz’ala e poi come allenatore dell’Unione degli anni ruggenti. Una carriera che si è dispiegata verso Padova, che ha transitato anche a Treviso, Torino e Firenze, e che si è consacrata nella Milano rossonera dei grandi trionfi dei primi e degli ultimi anni Sessanta. Una storia custodita oggi da “vestali” d’eccezione, come Gianni Rivera, Fabio Cudicini, e Cesare Maldini, o come Giovanni Trapattoni che, nel ricordare il calcio di Nereo Rocco, spesso ammonisce: «se si parla del calcio degli anni '60, bisogna ricordare le tante strade non asfaltate e le auto di Formula Uno che non arrivavano ai 200 orari». E questa mostra vuole essere, infatti, l’occasione per uno sguardo sul calcio e la sua incredibile evoluzione: non un viaggio nostalgico e retrospettivo, ma l’opportunità di ritrovare, percorrendo La leggenda del Paròn, le radici di una vicenda umana e sportiva che non si può circoscrivere al calcio, e allo sport, perché sottende ben altre implicazioni storiche, sociali e culturali. Non mancheranno gli eventi collaterali a supporto della proposta espositiva: talk show, incontri e presentazioni.
Nereo Rocco. La leggenda del Paròn: biglietto d’ingresso: € 10.
INFO:   http://www.mostranereorocco.it/         https://twitter.com/#!/mostra_n_rocco           
Giornalista e scrittore, Gigi Garanzini è un piemontese del nord (Biella) trapiantato nel Piemonte del  sud, sulle colline del Barolo, che lavora a Milano da quasi quarant'anni. Ha debuttato in un quotidiano del pomeriggio, La Notte, ed è passato attraverso il Corriere della Sera, la Voce di Montanelli e la Stampa prima di approdare, nell'ultimo decennio al Sole 24 Ore. Dopo esperienze televisive a Italia Uno negli anni '80 (la prima trasmissione calcistica del gruppo Fininvest, "A tutto campo") e in Rai negli anni '90, ha finalmente scoperto la radio nel '99 a Radio 24, e lì si è fermato con un programma pomeridiano di calcio e varia umanità che negli anni è diventato un cult. Tra i libri pubblicati spiccano, nel '97, "Il romanzo del vecio", scritto a quattro mani con Enzo Bearzot, e nel '99, in occasione del ventennale della scomparsa di Nereo Rocco, "La leggenda del Paròn", poi aggiornato e rieditato nel 2009 da Mondadori. Ha inoltre diretto il centro stampa di Milano in occasione dei Mondiali di Italia '90 e le relazioni esterne del settore tecnico di Coverciano negli anni successivi.