martedì 29 dicembre 2009

Presentazione del libro "Balon" insieme a tanti giocatori e allenatori friulani fra questi anche il Mister Trombetta

Udine, 29 dicembre 2009 Messaggero Veneto

L’incontro. Molti ex campioni alla presentazione del libro di Maurizio Masai durante la manifestazione organizzata in favore del fair play
Anche il Friuli ha il suo almanacco del calcio
Ecco Balon con cinquecento pagine e oltre 1.300 profili dei giocatori di “casa nostra”


Cinquecento pagine, oltre 1.300 calciatori friulani che dal 1986 hanno calpestato i campi dei campionati professionistici. In una parola sola “Balon”, l’almanacco con il quale Maurizio Masai ha voluto dare il giusto lustro al calcio di casa nostra attraverso biografie, curiosità e foto. La presentazione del libro, destinato a divenire un manuale indispensabile per appassionati e addetti ai lavori, ha rappresentato uno dei momenti dell’incontro di ieri incentrato sulla riscoperta del fair play nello sport. Nella kermesse voluta dall’assessore provinciale allo sport Mario Virgili, con l’adesione della Regione, del Coni e della Figc regionale si è inserita anche la vernissage della mostra pittorica “Arte del fair play”, 19 opere dai contenuti artistico-sportivi realizzate da autori contemporanei regionali di livello assoluto.
Un pomeriggio dove si è parlato di sport, di calcio genuino e pulito come dovrebbe essere sempre, alla presenza di tanti ex campioni del passato, da Maurizio Trombetta a Gigi De Agostini passando per Massimo Giacomini e Gianfranco Cinello. Un’occasione per scambiare pensieri e opinioni sul pallone di adesso con alcuni di loro. Come con il mitico Lorenzo Buffon, ex portiere di Milan, Genoa, Inter, Fiorentina con oltre 300 presenze in serie A e attualmente ancora collaboratore della società rossonera, che tra l’altro è anche lontano parente di Gigi, numero uno della Juventus e della Nazionale. Buffon lei ha cominciato a fare il professionista esattamente 60 anni fa. Come è cambiato il calcio in oltre un cinquantennio? «È molto più legato al business e soprattutto c’è molto più stress. Diciamoci la verità, l’avvento delle televisioni, con tutto il corollario che ha portato con sé, ha radicalmente cambiato faccia al calcio. Se vogliamo è anche naturale che sia così, vista come è mutata la società negli anni, ma certamente è un aspetto profondamente diverso da qualche decennio fa». Trova anche lei che il calcio di adesso sia molto più veloce di quello dei suoi tempi?«È innegabile che il ritmo sia aumentato. Ma io ho giocato con gente come Nordahl, Suarez e Di Stefano e vi posso assicurare che con i piedi che si ritrovavano non farebbero difficoltà a giocare nemmeno oggi in serie A. Questo perché una volta l’aspetto preponderante era legato alla tecnica, mentre ora si punta tantissimo sulla fisicità e sulla corsa facendo perdere un po’ di fascino al gioco». Come trova, invece, gli allenatori attuali rispetto a quelli del primo dopoguerra? «Ai miei tempi, probabilmente, ci si basava più sull’istinto e sulle sensazioni, mentre le cose adesso sono cambiate. Non penso che i tecnici attuali siano più preparati di quelli con cui ho potuto confrontarmi io, ma credo che siano avvantaggiati dalla tecnologia nello studio degli avversari e nelle preparazione dei propri giocatori». A proposito di tecnologia: lei è favorevole a innovazioni come la moviola in campo e il chip elettronico? «Certamente. Il calcio attuale, lo ribadisco, è molto più veloce di una volta e la “macchina”, come è sempre stato, arriva certamente prima dell’occhio umano. E poi non possiamo continuare a pensare che il calcio sia una realtà a se stante nella vita. La società progredisce tecnologicamente e questa deve anche essere la strada che dovrebbero intraprendere le organizzazioni calcistiche». Cosa manca, secondo lei, attualmente nel calcio moderno rispetto al passato? «Io parlo dell’Italia, che conosco bene, e dico una seria e preparata scuola portieri. Il nostro paese è stato sempre una grande fucina di numeri uno, ma adesso sembra che ci siano solo brasiliani o argentini. Senza nulla togliere a loro, che evidentemente hanno fatto dei progressi notevoli, non penso che all’improvviso da noi siano diventati tutti brocchi. Ma forse hanno solo bisogno di crescere e di essere allenati con competenza». Chiudiamo con una battuta: chi avrebbe visto bene dei calciatori attuali a giocare con lei? «Tutti quelli del Milan ovviamente!»
Mattia Pertoldi

lunedì 21 dicembre 2009

Inter - Lazio 1-0

Ancora oltre confine in Slovenia troviamo il Mister Trombetta invitato a commentare la gara di ieri 20 dicembre 2009 Inter-Lazio, insieme a Bruno Pizzul e al Presidente degli allenatori italiani Renzo Ulivieri.

domenica 6 dicembre 2009

Il mister ospite in Slovenia per il commento tecnico del derby Roma-Lazio


Oggi, 6 dicembre, il Mister sarà ospite a Nova Gorica (Slovenia) per il commento tecnico del derby Roma-Lazio. Insieme a lui anche Bruno Pizzul e Giovanni Galeone.

venerdì 13 novembre 2009

Il mister stasera alle 21.00 a Sportissimo (Free tv)


Stasera il mister sarà ospite di Marina Persello durante la trasmissione Sportissimo insieme al Presidente della Squadra di Rugby Udine e al giovane giocatore dell'Udinese Quadrado.

giovedì 12 novembre 2009

Rassegna stampa del 12 novembre 2009



Tecnici a piedi: aspettando uno squillo
Da Rossi a Vierchowod, da Mancini a Trombetta


Sono tanti. Hanno voglia. E ricomincerebbero subito. Non sono imperterriti amanti dannunziani. Bensì i tecnici a spasso. Tutti alla ricerca di un contratto per tornare in pista. Certo, qualcuno può anche sollazzarsi all'ombra di un ingaggio che da disoccupato proprio non è (Roberto Mancini). Gli altri però aspettano anche le disgrazie altrui. Piccoli gufi che per essere 'politically correct' tifano per i colleghi. Luciano Spalletti è fuori dai giochi. Così come Angelo Gregucci. Fino alla prossima stagione in Italia non potranno più allenare. Ma gli altri spolverano quotidianamente gli altarini. Sui quali veleggiano le foto dei 'titolari'. Ai quali ogni tanto pizzicherà il sederino...

fonte

mercoledì 11 novembre 2009

Rassegna Stampa: Corriere dello Sport (11 novembre 2009)


MANDORLINI O TROMBETTA PER IL CLUJ?

MILANO (p.gua.) - Sfida Mandorlini-Trombetta per la panchi­na del Cluji. La squadra rumena, protagonista l'anno scorso di un clamoroso blitz in casa della Roma, proprio sotto la guida di Trombetta, poi esonerato a dicembre, ora medita di cambiare nuovamente allenatore, nonostante il primo posto in classifica. Nei giorni scorsi, Mandorlini è stato intercettato dalla stampa proprio a Cluji, evidentemente per sentire direttamente le pro­poste del club. Ma il primo a essere stato contattato è stato Trombetta, che ha dalla sua parte la maggioranza del tifosi. Se­condo un sondaggio, infatti, il 70% lo rivorrebbe in panchina.

domenica 1 novembre 2009

Il mister commenta le partite dell'Udinese


Il mister ospite di Agela Accaino su Telequattro alle ore 20.00, mentre domenica 8 novembre sarà in diretta su Telepordenone per commentare Udinese-Fiorentina.

domenica 27 settembre 2009

Congratulazioni al mister...


Pamela & Maurizio sposi (14 settembre 2009)

lunedì 6 luglio 2009

Lunedì 5 luglio alle ore 23.00 in diretta il Mister su SkySport 1

Lunedì 5 luglio alle ore 23.00 in diretta su SkySport 1, mister Maurizio Trombetta ospite di Speciale Calciomercato la trasmissione diretta da Alessandro Bonan con Gianluca Di Marzio e Fayna.

Allenatori di Italia, Croazia, Slovenia e Austria si sono incontrati per un aggiornamento tecnico con Mister Trombetta

Com’è l’Italia vista dalla Romania? Come si gestisce una squadra multietnica? E quali sono i meccanismi che consentono a Davide di battere Golia? Questo e altro abbiamo chiesto all’allenatore di calcio Maurizio Trombetta (a Tolmezzo come relatore di un convegno internazionale) che alla guida di una squadra rumena – il Cluj – l’anno scorso espugnò lo stadio Olimpico battendo la Roma in Champions League.

Il titolo più pittoresco fu del quotidiano Il Manifesto: “Del Cluj la Romania fece Trombetta”, spregiudicata manipolazione del dantesco“ed elli avea del cul fatto trombetta”. Eravamo alla fine dello scorso mese di settembre e Maurizio Trombetta, allenatore udinese di 46 anni, aveva appena vinto per 2 gol a 1 la partita di Champions League contro la Roma, alla guida di una squadra rumena sconosciuta ai più, il Cluj. Nella medesima competizione la sua banda multietnica seppe pareggiare con il Chelsea. Abbiamo approfittato della sua presenza a Tolmezzo, dove ha tenuto una lezione nell’ambito di un convegno internazionale organizzato dall’Associazione italiana allenatori calcio (Aiac) per intervistarlo.
Com’è l’Italia vista dalla Romania?
“Eh… diversa. Sono arrivato in Romania nel periodo in cui c’erano delle tensioni con Berlusconi che diceva al ministro rumeno: non vi vogliamo, mandiamo fuori i rumeni. Da lì le cose hanno un punto di osservazione completamente differente e poi quando fai l’esperienza di avere a che fare con un popolo molto simile a noi, e di brava gente, hai anche la base per poter sviluppare riflessioni meno scontate”.
Come sono i rumeni, visti da un’italiano che ha avuto l’opportunità di lavorarci assieme?
“La Romania è divisa in tre zone: Romania ungherese, Romania terra, quindi la parte di Bucarest, e Romania moldava, che sente l’influenza russa. Essendo stato nella Romania ungherese, dico che sono molto simili a noi, non solo simili all’italiano, ma specialmente al friulano. Quindi: gente alla mano, forse un po’ più disponibile di noi, nel senso che siamo più chiusi, e soprattutto lavoratori”.
Qual è il metodo migliore per gestire un gruppo multietnico?
“Capire le dinamiche di spogliatoio interne al gruppo e fornire delle gerarchie. Sono tutti giocatori che tratto alla stessa maniera, perché il mio è un giudizio tecnico, ma è anche vero che nel gruppo c’è chi comanda di più e quindi devi riuscire a intrattenere un rapporto più diretto con quei cinque/sei che sono dei leader per gli altri. In un gruppo multietnico devi individuare i leader di ciascun gruppo”.
Di quanti gruppi, suddivisi per aree geografiche di provenienza, era composta la sua squadra?
“Fondamentalmente quattro: rumeni, pochi; sudamericani di lingua spagnola; portoghesi e brasiliani; africani. Ho trovato una situazione abbastanza stabilita, essendo il terzo anno che tali gruppi erano presenti, un mix già stabilizzato, per cui non è stata difficile la gestione”.
Quali sono stati gli ingredienti di quello che possiamo definire il “sacco di Roma”?
“Senz’altro un mix abbastanza fortunato di: allenatore italiano, che quindi conosceva sia il modo di giocare della Roma che la situazione assolutamente non facile che la stessa Roma stava attraversando, tra infortuni, ritardo di preparazione e problemi societari; e la fortuna di un cambio di allenatore(Trombetta era subentrato da 12 giorni a Ioan Andone alla guida del Cluj. Ndr) che aveva dato risultati immediati – la prima partita in Romania vincemmo in rimonta – infondendo entusiasmo. Inoltre gli stimoli fenomenali per dei giocatori alla prima esperienza in Champions League ci hanno consentito di fare la partita perfetta e di riuscire a vincere una partita che non si sarebbe mai neppure potuto immaginare”.


Una delle chiavi che ci pare orientino il suo agire da allenatore, è la semplicità, cioè: se un giocatore ha troppe scelte di gioco, c’è il rischio che faccia confusione…
“ Si. Ma non solo il singolo giocatore, bensì la squadra, il gruppo. Cioè, ritengo che se hai la fortuna di lavorare con giocatori che hanno qualità, tecniche e tattiche, più schemi hai e più difficile è la cosa. Meglio trasmettere pochi concetti chiari, che valgono per tutti: questo permette a ciascuno di sfruttare le proprie qualità. Se invece su una qualità di base buona, aggiungi troppi particolari, rischi di fare peggio”.
Ultima domanda, tecnica: è possibile ancora innovare nel gioco del calcio?“Se sei capace di semplificare, secondo me innovi. Credo che inventare non si possa più, devi semplificare il più possibile. Più lo fai e più ottieni risultati”.
Francesco Brollo

giovedì 2 luglio 2009

Mister Trombetta relatore al convegno internazionale dell'Associazione Italiana Allenatori a Tolmezzo (Ud)

L’ex tecnico del Sevegliano, protagonista nell’ultima Champion’s League, ha ricevuto offerte dall’estero, ma nulla di concreto. Intanto, attende un progetto serio. E racconta agli allenatori carnici come si fa ad avere successo.Il mister friulano attende una chiamata: il sogno è allenare in Italia


Un relatore d’eccezione per il convegno organizzato dalla sezione carnica dell’Associazione italiana allenatori di calcio. Sarà Maurizio Trombetta, ex mister del Cluj reduce dalla prestigiosa esperienza in Champions League (una vittoria sulla Roma guidata da Spalletti e un pari con il Chelsea di Scolari) a parlare di “Sviluppo del sistema di gioco, trasmissione della palla attraverso i triangoli”. L’appuntamento, promosso dall’Aiac con il patrocinio del Comune di Tolmezzo e la locale società militante in Eccellenza, è fissato per il 4 luglio, a partire dalle 9.45, presso lo stadio comunale tolmezzino di via Val di Gorto. L’incontro, aperto a tutti, è inserito all’interno del tradizionale appuntamento internazionale che prevede la presenza di allenatori provenienti da Austria, Slovenia e Croazia. Dopo l’apertura dei lavori, il programma si snoderà dalle 10 alle 13 in tre sessioni teoriche e pratiche (per informazioni, si può inviare un’e-mail all’indirizzo aiac.carnia@libero.it).In attesa di sentirlo dibattere sull’argomento, Il Friuli ha cercato di capire quale potrà essere il futuro dell’ex tecnico del Sevegliano.
- Mister, dopo la parentesi romena, per lei si sta muovendo qualcosa?
“Per il momento non c’è nulla di ufficiale. Ho avuto qualche contatto con club esteri, ma ci siamo fermati a una semplice chiacchierata”.
- Da dove sono giunte le chiamate?
“Ungheria ed Egitto, ma non si trattava di proposte concrete”.
- Si aspettava un trattamento diverso dopo quanto di buono aveva fatto vedere sul palcoscenico internazionale?
“Naturalmente mi attendevo qualcosa di più, ma prendo atto della situazione e guardo avanti con fiducia. Io, comunque, sono pronto per ripartire”.
- Quale sarebbe l’offerta tipo?
“Non ne faccio una questione di categoria, ma di progetto. In Italia mi rendo conto che è molto complicato trovare spazio, perché bisogna entrare nel ‘giro’. E io, effettivamente, in prima squadra ho allenato solo in Eccellenza, a Sevegliano. Diverso è il discorso per l’estero. In questo caso accetterei soltanto un progetto di livello. Una possibilità, insomma, come quella che mi ha dato il Cluj”
- A meno di una chiamata dell’ultimo momento, le situazioni sulle panchine professionistiche sono quasi tutte risolte.
“E’ vero. Ci vorrà un po’ di pazienza e sperò che un domani questa attesa sarà ben ripagata”.
Daniele Micheluz

lunedì 15 giugno 2009

Real o Manchester : chi ha fatto l'affare?



Corriere dello Sport - 13 giugno 09
Maurizio Trombetta (allenatore)
«Se Pellegrini trova il sistema giusto...»

Di certo, l’affare economico l’ha fatto il Manche-s­ter, anche perché Ronaldo non vole­va più rimanere. Se Pellegrini tro­verà un sistema di gioco semplice, l’ideale per sfrut­tare i campioni, a Madrid si diverti­ranno parecchio.

Triestina Channel

Il punto di fine stagione con Maurizio Trombetta e Pierpaolo Pitich su Triestina Channel il canale web dedicato alla Triestina.

giovedì 11 giugno 2009

Corriere dello Sport - 10 giugno 2009


Intanto il presidente Campedelli oggi va a Londra: «Collaboreremo con gli inglesi»
Cesena-West Ham: operazione gemellaggio di Alberto Ghiacci e Ettore Intorcia
ROMA - Continua il la­voro del Cesena per alle­stire la squadra per la B. Il nuovo ds Antonio Rec­chi, è attivissimo. Per il ruolo di portiere corteg­giatissimo Cristiano Lu­patelli (30), in uscita dal Cagliari. Per la difesa è vicino l'accordo col Lu­cerna per il terzino sini­stro Djamel Mesbah ( 24), che ha chiuso l'esperienza ad Avellino. Piace il montenegrino Ivan Fatic (20) dell'Inter. A centrocampo si fanno i nomi di Andrea Ardito (32) del Lecce e Migjen Basha (22), albanese del Rimini. Il colpo grosso è Guilherme Do Prado (27), fantasista della Pro Patria: il sì è imminente.
IL WEST HAM - Una dele­gazione bianconera vole­rà questa mattina a Lon­dra per incontrare i diri­genti del West Ham Uni­ted. Sul tavolo una trat­tativa che potrebbe lega­re i due club ed i rispettivi settori giovani­li. In serata poi, la dele­gazione del Cesena sarà ospite nello sky-box del­la nazionale inglese che a Wembley affronterà l'Andorra per le qualifi­cazioni mondiali. « Allar­gare gli orizzonti può portare a spunti interes­santi - ha dichiarato il presidente del Cesena Campedelli - Siamo riu­sciti ad avere un incon­tro coi dirigenti del West Ham, nonostante abbia­no attraversato in queste ultime ore un cambio di proprietà che non do­vrebbe, comunque, por­tare a grandi rivoluzioni nello staff dirigenziale. Loro conoscono il valore del Cesena e soprattutto il nostro settore giovani­le. Potremmo mandare alcuni ragazzi a fare esperienza da loro ed al­cuni giocatori della loro squadra potrebbero veni­re in prestito da noi. Tut­to questo a testimonian­za ancora una volta del buon lavoro che stiamo facendo». MORIERO A FOSINONE ­Nel complesso mosaico delle panchine di Serie B c’è almeno un tassello che ha di fatto già trova­to l’incastro giusto. Il Frosinone, che pure ave­va preso in considerazio­ne una rosa piuttosto ampia di candidati - tra gli altri Sasà Campilon­go (47) ed Aldo Papagni (52) -, ha rotto gli indugi e ha deciso di puntare su Francesco Moriero (40). La trattativa con l’ex gio­catore di Roma e Inter però, può entrare nel vi­vo solo tra poco meno di quindici giorni perché la stagione di Moriero fini­rà il 21 giugno, quando il suo Crotone giocherà a Benevento la finale di ri­torno dei play off di Pri­ma divisione.
TROMBETTA TORNA? ­Conclusa l’esperienza in Romania alla guida del Cluj, con cui ha anche esordito in Champions League, Maurizio Trom­betta ( 46) è pronto per tornare su una panchina italiana. Il nome del tec­nico friulano si è infatti aggiunto alla lunga lista di candidati alla panchi­na del Mantova ma a lui sta pensando anche il Treviso. A Torino, inve­ce, appaiono in rialzo le quotazioni di Stefano Co­lantuono (46), ex tecnico del Palermo. ALTRE TRATTATIVE - La trattativa tra i dirigenti del Mantova e Mario Be­retta ( 49) è ancora in stand-by. La società vir­giliana sta valutando an­che Giampiero Ventura (61). Le novità potrebbe­ro essere rappresentate da Roberto Lorenzini ( 42), secondo di Costa­curta nella breve espe­rienza al ' Martelli', e il tecnico del Venezia Mi­chele Serena ( 39). Per Serena garantisce Paolo Poggi, prossimo dirigen­te del Mantova. Per il Vi­cenza, poi, c’è anche Lu­ca Gotti (34), appena re­trocesso col Treviso.
ha collaborato Vittorio Savoia

mercoledì 3 giugno 2009

Intervista al mister pubblicata sulla Gazzetta dello Sport rumena

















02.06.2009 RAZVAN ROTARU
Tactica antrenorilor » MaurizioTrombetta: "Cu Roma şi Chelsea am jucat aproape perfect" (www.gsp.ro)
MaurizioTrombetta vorbeste pentru prima oara de la plecarea din România despre rezultatele istorice obtinute pe banca CFR-ului, 2-1 cu Roma si 0-0 cu Chelsea- Domnule Trombetta, care este filosofia dumneavoastra de antrenor ?
- Sa antrenezi o echipa înseamna sa transmiti propriile concepte de joc unui grup de jucatori ce pot interpreta împreuna cele doua faze, de posesie, dar si cînd mingea e la adversar. Trebuie sa ai o singura idee care îti permite sa obtii rezultatele maxime si obiectivele stabilite de stafful tehnic si de club.
- Cum ati pregatit acel meci istoric în care CFR-ul a cîstigat pe Olimpico în fata celor de la AS Roma?
- Am avut norocul sa cunosc foarte bine sistemul de joc al Romei, sa fiu la curent cu fotbalul italian si cu realitatile Romei în acel moment al sezonului. Am putut astfel sa adopt cele mai bune solutii tactice pentru a limita marele potential al unei echipe de campioni la care evolueaza Totti, Vucinici, De Rossi, Pizzarro...
- Dar egalul cu Chelsea?
- Cît o priveste pe Chelsea, normal ca ideea a fost sa limitam la maximum capacitatea lor ofensiva si posesia balonului prin restrîngerea spatiilor de joc în jumatatea noastra de teren, pentru ca apoi sa profitam de calitatile notabile tehnice si de viteza ale celor patru jucatori ofensivi ai mei, care între timp au recîstigat o mare încredere în posibilitatile lor."Italienii nu sînt antrenori defensivi"
- Ce sistem de joc preferati?
- Cele folosite la Cluj au fost 4-3-3 si 4-2-3-1, dar acestea reprezinta doar o dispozitie în teren a jucatorilor, apoi, normal, depinde sa vedem sarcinile si competentele atribuite lor. Apropo de asta, pot sa spun ca sistemul de joc care îmi place cel mai mult este sa dau O IDEE DE JOC ECHIPEI...Asta semnifica organizarea fazei de recuperare a balonului si o asezare pentru a dezvolta jocul ca sa ajungi la o finalizare rapida cu participarea a cîit mai multor jucatori.
- Cum a fost ca antrenor al CFR-ului, mai ales ca erati pentru prima oara "principal"?
- Nu e asa greu cum se putea imagina... dar foarte stimulant. Am avut în spate avantajul celor 10 ani de experienta în Serie A, lucru care nu înseamna putin. Evident, am avut atuul sa cunosc echipa si atmosfera, pe lînga norocul de a putea conta pe un grup de jucatori de înalt nivel.
- Care sînt cei mai reprezentativi jucatori alaturi de care ati lucrat?
- Sînt multi fotbalisti de nivel international cu care am avut sansa sa lucrez în Serie A, cînd eram antrenor secund. Îmi vin în minte Signori si Cruz de la Bologna si, în alta perioada, Amoroso si Di Natale la Udinese.
- Sînt antrenorii italieni defensivi?
- Din pacate, cînd se judeca tactica italiana, lumea crede mereu ca se vorbeste exclusiv despre faza de aparare si despre "distrugerea jocului". Cred, în schimb, ca e foarte importanta organizarea jocului pe faza de recuperare a balonului potrivit unor concepte prestabilite. Asta pentru a permite dezvoltarea actiunilor ofensive dupa o idee sau a unor sarcini ori a unor scheme de joc mai degraba organizate si creative care permit utilizarea calitatilor avute la dispozitie."Barcelona a distrus potentialul tehnic si fizic al lui Manchester"
- Ce antrenor v-a influentat în cariera dumneavoastra?
- Evident, toti antrenorii pe care i-am avut în timpul carierei de jucator... din punct de vedere al formarii, sigur îi aleg pe cei doi principali cu care am lucrat pentru o perioada lunga: Giovanni Galeone pentru 6 ani si Francesco Guidolin pentru 4 ani.
- Cu ce se ocupa Maurizio Trombetta acum?
- Acum urmaresc toate meciurile din Italia, de la orice nivel (si de la tineret), ma pun la curent vizionînd antrenamente, atît în Italia, cît si în strainatate, si încerc sa-mi îmbunatatesc si cunostintele de limba straina... engleza si spaniola...româna stiu deja.
- Cum vi s-a parut meciul dintre Barcelona si Manchester?
- Doua ehipe de nivel fantastic, care au avut în finala un randament complet diferit. S-a întîmplat asta datorita capacitatii tînarului antrenor Guardiola de a gasi solutii tactice particulare. A fructifica a maximum calitatile tehnico-tactice extraordinare ale propriilor jucatori si, în acelasi timp, de a distruge potentialul tehnic si fizic fenomenal al celor de la Manchester.
- Ce nota dati campionatului românesc?
- Din pacate, doar pentru o jumatate de sezon.... dar, în orice caz, pot spune în mod absolut ca este un campionat de bun nivel si cu un numar de echipe de calitate superioara tot mai mare, spre 6-7.
- Ce echipa favorita aveti?
- N-am o echipa de suflet, desi sînt legat de Udinese, dat fiind ca am crescut acolo ca jucator si, în plus, tot la Udine traiesc în prezent. La nivel european, îmi plac formatiile care practica un fotbal frumos si, normal, dupa ce am lucrat si am avut mari satisfactii si rezultate, ramîn legat afectiv în mod special de CFR Cluj.
"În Liga Campionilor e necesar sa limitezi calitatile cele mai importante ale echipelor adversare pentru a supravietui" . Maurizio Trombetta"
În campionatul românesc, fiind angajat la CFR, o echipa de top, deci superioara majoritatii formatiilor din tara, aspectul dezvoltarii jocului si al finalizarii a fost preponderent" Maurizio Trombetta
Razvan Rotaru - Gsp.ro
TRADUZIONE IN ITALIANO
- MisterTrombetta, qual'è la vostra filosofia di allenatore?
Allenare una squadra di calcio significa trasmettere i propri concetti di gioco ad un gruppo di giocatori che possono interpretare le due fasi di possesso e non possesso palla secondo un'unica idea che permette di raggiungere i massimi risultati e obiettivi prefissi dallo staff tecnico e dal club.
- Come avete preparato la partita con la Roma all'Olimpico? E quella con il Chelsea?
Ho avuto la fortuna di conoscere molto bene il sistema di gioco della Roma e la realtà del calcio italiano e della Roma in quel preciso momento della stagione agonistica. Ho potuto così adottare dei particolari accorgimenti tattici per limitare le grandi potenzialità di una squadra con campioni come Totti, Vucinic, De Rossi, Pizzarro...Nel contempo ho potuto predisporre delle idee di sviluppo di gioco specifiche che potessero sfruttare le possibili carenze in fase difensiva della Roma.Per quanto riguarda il Chelsea, naturalmente l'idea è stata quella di limitare al massimo il loro potenziale offensivo e di possesso palla con un restringimento degli spazi di gioco nella nostra metà campo per poi sfruttare le notevoli qualità tecniche e di corsa dei miei quattro giocatori offensivi che nel frattempo avevano riguadagnato grande fiducia nelle loro possibilità.
- Che tipo di sistema di gioco vi piace di più?
Come ho sempre detto, non c'è un unico modulo di gioco che mi piace maggiormente. Quelli che ho utilizzato al Cluj sono stati il 4-3-3 e il 4-2-3-1 ma questi rappresentano solo la disposizione in campo dei giocatori, poi naturalmente bisogna vedere i compiti e le competenze a loro affidate.A questo proposito posso dire che il sistema di gioco che mi piace di più è UN' IDEA DI GIOCO DI SQUADRA...Il che significa, l'organizzazione della fase di recupero palla e un disegno di sviluppo di gioco per arrivare ad una veloce finalizzazione con la collaborazione di più giocatori.
- Avete fatto il salto nella Champions proprio esordendo come allenatore principale con CFR Cluj. Una missione difficile?
Non difficile come si poteva pensare...ma molto stimolante! Ho avuto alle spalle il vantaggio di 10 anni di esperienza nella serie A italiana che credo non sia poco. Avevo anche ovviamente il vantaggio di conoscere la squadra e l' ambiente, oltre alla fortuna di poter contar su gruppo di giocatori di alto livello.
- Il miglior calciatore con il quale avete lavorato nella carriera di allenatore?
Sono molti giocatori di livello internazionale con i quali ho avuto la fortuna di lavorare quando collaboravo come aiuto allenatore, nella serie A italiana.Mi vengono in mente Signori e Cruz nel Bologna e in tempi diversi Amoroso e Di Natale nell'Udinese.
- Siete un allenatore difensivo?
Purtroppo quando si pensa alla tattica italiana si crede sempre che si parli esclusivamente di fase difensiva e di “distruzione del gioco”.Credo invece che sia molto importante l' organizzazione per il recupero di palla secondo concetti prestabiliti.Questo per permettere di sviluppare le azioni offensive secondo un' idea, o dei disegni, o delle trame di gioco altrettanto organizzate e creative che permettano di utilizzare le qualità dei giocatori a disposizione.Per cui per quanto riguarda l'essere difensivo ritengo di esser un allenatore equilibrato nella cura delle 2 fasi di gioco.
Quanto conta questo sull'andamento di una partita?
Naturalmente dipende dal tipo di partita.In Champions League è necessario limitare le grandi qualità delle squadre avversarie per non soccombere.Ritengo invece che, nel campionato rumeno, essendo l'organico del Cfr Cluj di primissimo livello, quindi superiore alla gran parte delle squadre rumene, l'aspetto dello sviluppo e della finalizzazione sia preponderante.Bisogna comunque curare con la giusta attenzione la fase difensiva così da consentire un recupero palla il più avanzato possibile.
- Che allenatori hanno contribuito in maniera positiva alla vostra carriera?
Naturalmente tutti gli allenatori che ho avuto durante la mia carriera di giocatore...da un punto di vista formativo sicuramente i due allenatori italiani ai quali ho fatto da secondo (vice allenatore) per lungo tempo ossia Giovanni Galeone per 6 anni e Francesco Guidolin per 4 anni.
- Che fa oggi Maurizio Trombetta?
Attualmente seguo partite italiane a tutti i livelli (anche giovanili), mi aggiorno seguendo allenamenti sia in Italia che all'estero e cerco di migliorare la mia conoscenza delle lingue straniere ...inglese e spagnolo...
şi română, dar română ştiu deja...
; )

- Qualche parole sull'ultima finale della Champions League?
Due squadre di fantastico livello, che in una partita hanno avuto un rendimento completamente opposto.Questo penso sia dovuto alla capacità dell'allenatore giovane Guardiola di trovare accorgimenti tattici particolari per sfruttare al massimo le grandi qualità tecnico-tattiche dei propri giocatori e al contempo distruggere le potenzialità fenomenali tecnico-fisiche delle squadra avversaria.
- Dopo la breve esperienza di una stagione al CFR, potete dare una pagella al nostrocampionato romeno?
Sì purtroppo solo per metà stagione però... comunque posso dire che il campionato è assolutamente di buon livello con un numero di squadre di qualità superiore sempre maggiore oramai allargato a 6/7 formazioni. Il che rende il grado della competizione comunque alto ed impegnativo.
- Qual'e la vostra squadra italiana di cuore?
Non ho una squadra del cuore anche se sono legato all'Udinese visto che sono cresciuto a livello calcistico nel loro settore giovanile e comunque vivo a Udine.A livello europeo mi piacciono le squadre che praticano il bel gioco e naturalmente ora dopo averci lavorato con grandi soddisfazioni e risultati sono legato particolarmente al Cfr Cluj

venerdì 15 maggio 2009

IL PICCOLO - 15 maggio 2009

Trombetta, dal Sevegliano alla Champions League
Bella esperienza allenare in Romania...
TRIESTE- Guidava il Cluj terzo in classifica nella serie A rumena ma il presidente l’ha esonerato pur dopo quel po’ po’ di Champions League disputata. Un girone davvero equilibrato e la formazione allenata da Maurizio Trombetta non è stata ammessa nemmeno alla Coppa Uefa pur avendo battuto la Roma e pareggiato col Chelsea, non c’era nessuna squadra ammazza-girone e dunque i punti si sono sparpagliati. Il presidente Muresan (un nome molto comune in Transilvania) teneva molto al campionato per poter giocare di nuovo o la Champions League o la Coppa Uefa - si tratta di qualche milione di euro - e non era soddisfatto del piazzamento del club. Ma adesso, dopo che Trombetta se n’è andato, il destino ha fatto che il Cluj viaggi al sesto posto.
In ogni modo l’esperienza nel club della Transilvania, la zona più industrializzata della Romania, popolata da un forte minoranza magiara, è stata molto positiva. «Gente seria, lavoratori, i giocatori non si tirano mai indietro se c’è da faticare. E anche gli stranieri che arrivano - africani, argentini, portoghesi - assumono presto la mentalità del posto. Magari dal punto di vista organizzativo in Romania non sono certo all’altezza dell’Italia o degli altri campionati che vanno per la maggiore. Per questo mi è stata di enorme utilità l’aver lavorato da allenatore capo col Sevegliano, ho capito cosa vuol dire avere la responsabilità totale della squadra senza mezzi illimitati che hanno i grandi club. Prima, da secondo, ho avuto tempo di studiare giocatori e situazioni, tensioni e fatiche. Ma sempre con una parte soltanto di responsabilità. Con Galeone siamo stati insieme cinque campionati, persona tutta particolare, amante dello spettacolo. Con lui lavoravon molto perchè delegava. Bene mi sono trovato anche con Guidolin, allenatore pignolo, gran studioso di movimenti tattici. Ho imparato da entrambi, ma in Romania ho camminato con le mie gambe e sono soddisfatto di quello che abbiamo fatto».
Beh, soddisfatto è dire poco. Al cospetto di una Roma molto considerata in ambito europeo, lo sconosciuto Cluj ha vinto con una doppietta di Culio. Poi ha costretto il magno Chelsea a impattare senza gol. Sfortuna col Bordeaux e anche al ritorno coi giallorossi. «Abbiamo perso ma abbiamo giocato sempre alla pari. Non ci siamo mai rintanati nella nostra area. Vuol dire che i giocatori hanno un buon tasso di classe. In Romania manca forse l’abitudine alla concetrazione per tutti i 90’ di gioco. Forse è questa la pecca del calcio rumeno».
«Allenavo un mediano, poteva fare anche il difensore centrale, che sarebbe pronto per campionati din alto livello. Si chiama Muresan come il presidente ma non sono parenti. Sa fare di tutto, tatticamente è pronto, ha 25 anni - ricorda Trombetta - poi Culio l’avete conosciuto per i gol realizzati. Lui cresce molto in questi mesi. Fino a 19 anni giocava per i campetti di amatori, lavorava come muratore. Ha mezzi tecnici interessanti e adesso spera di finire in Russia dove lo pagherebbero molto bene. In Romania gli ingaggi sono a livello della nostra serie B, non di più, a parte i campioni. Ma c’è un altro nome da farci una scommessa, è argentino, Dubarbier, 22 anni e tecnica da fuoriclasse. Deve aspirare a palcoscenici di prima grandezza perchè ha mezzi fuori dal comune ma la testa ancora non è quella che deve avere un campione. Però migliora in fretta».
E adesso? Adesso Maurizio Trombetta vuole proseguire da responsabile primo, in panchina da solo, forte di esperienze in serie A e B lungo dieci anni in Italia e all’estero. Qualcuno si è segnato il suo nome già quest’inverno dopo l’exploit del Cluj in Champions. Trombetta presentava la sua squadra e se medesimo con serenità, senza proclami inutili ma con realismo, raccontava dei suoi giocatori e ricordava il valore degli avversari. «Se sono rose, fioriranno» - dice Trombetta. Lui si sente pronto a misurarsi con questo calcio, in Italia o fuori del Belpaese. «Lontani da casa propria è sempre un’esperienza da fare, si migliora come uomini, si apre il cervello». Per intanto: in bocca al lupo.
Bruno Lubis

14 maggio 20009 - Il Personaggio

Intervista di Cinzia Saccomanni
www.zerocinquantuno.it
Maurizio Trombetta nasce a Udine nel settembre del 62, ex calciatore, ora allenatore. Chiamato da Galeone sulla panchina dell'Udinese in serie B, come vice, vince il campionato cadetto. Sempre con Galeone l'anno dopo il passaggio al Perugia dove vince ancora il campionato, poi Napoli. Nel 98 torna a Udine con Guidolin, che poi seguirà a Bologna per cinque stagioni. Nel 2003/04 fa coppia nuovamente con Galeone ad Ancona, poi ancora Udine nella stagione 2006/07. L'anno successivo diventa primo allenatore del Sevegliano, in Eccellenza. Nel 2008 l'esperienza all'estero in Romania al CFR Cluj, dove prima è allenatore in seconda, poi promosso a primo allenatore.


Che bilancio traccia dei suoi cinque anni a Bologna?
Un bilancio assolutamente positivo. Il primo anno c’è stata qualche difficoltà a salvarsi, ma poi il proseguo è stato ottimo, con la possibilità anche di arrivare in Europa. C’è il ricordo assolutamente negativo della sconfitta a Brescia, quando dal quarto posto scendemmo al settimo. Certo una retrocessione è più dolorosa anche per la società, perdere la serie A è devastante, ma quella sconfitta è una delusione grandissima che mi porterò dentro per sempre. Un altro ricordo negativo, che avrebbe potuto invece essere positivo, è stato il 2-1 con cui abbiamo perso con la Juve: vincere sarebbe stato un godimento totale per quello che per Bologna vuol dire battere la Juventus. Una vittoria sarebbe stata fenomenale, sarebbe rimasta nella storia.

E i ricordi più belli?
Quella era una squadra che faceva gioco, aveva delle caratteristiche importanti, faceva pressing, aveva ritmi altissimi. Nel finale di stagione poi calava sempre un po’, e questo ha fatto sì che poi non ci sono stati quei risultati importanti che invece potevano esserci. Di positivo c’è comunque l’esperienza che ho fatto, la crescita anche a livello personale.

Com’è essere il vice di Guidolin? Che rapporto c’era tra voi due?
Un ottimo rapporto, di collaborazione e di aiuto nello svolgere il lavoro. Rispetto a Galeone, Guidolin è uno che lavora un po’ di più in prima persona. Comunque in entrambi i casi sono stati anni importanti e di grande crescita.

Veniamo al presente e a Bologna-Lecce di domenica prossima. Innanzitutto: chi tra le due squadre ci arriva meglio?
Io credo che per il Bologna la rimonta di domenica scorsa a Torino sia stata importante: è rimasta viva, mantenendo a un punto il distacco dal Torino. Penso che questo aspetto sia particolarmente importante, soprattutto per una squadra che fin qui ha dimostrato di non essere particolarmente forte dal punto di vista caratteriale. Il pareggio in rimonta di domenica può essere un’iniezione di fiducia decisiva, forse più del fatto stesso che il Bologna giocherà la partita in casa.

Giocare al Dall’Ara permetterà però di essere davanti al proprio pubblico e i tifosi si stanno mobilitando parecchio per essere più vicini che mai alla squadra…
Certo, infatti. Io conosco bene il pubblico bolognese, so quanto può servire e il calore che può dare in certi momenti.

Quanto conta preparare partite come questa dal punto di vista tecnico-tattico e quanto conta prepararle dal punto di vista psicologico?
Anche la tattica deve ovviamente essere curata, ma è evidente che in questi casi l’aspetto psicologico è quello preponderante. Percentualmente, una particolare attenzione va rivolta proprio a questo aspetto. Dipende poi ovviamente sempre dalle situazioni, ma in questi casi lavorare sulla testa dei giocatori è più importante del lavoro sul campo, per farli arrivare alla partita nelle migliori condizioni possibile.

Il Bologna sinora ha dato il meglio di sé quando ha potuto agire di rimessa e non ha dovuto ‘fare’ la partita. Domenica che gara dobbiamo attenderci?
Al Lecce un pareggio non serve a nulla, e per il Bologna può essere un vantaggio. Dovrà essere una partita di grande dedizione e sofferenza. Non sarà, probabilmente, una gara bella e divertente, in questi casi è quasi impossibile a meno che non si metta bene fin dall’inizio. Non sarà dunque una gara spettacolare, ma credo che certamente i tifosi del Bologna barattino volentieri lo spettacolo con la vittoria.

Il Bologna è stato protagonista di vittorie importanti, ad esempio quella con la Sampdoria o il Genoa, e di sconfitte altrettanto pesanti, come Siena e Reggina. Lei come spiega questi alti e bassi?
La sensazione che ho avuto io dall’esterno è quella di una certa fragilità dal punto di vista caratteriale. Ho visto il Bologna contro l’Udinese, una sconfitta che non meritava assolutamente, e poi contro la Sampdoria. Ecco, qui devo dire che, pur vincendo in maniera netta forse ha raccolto più di quanto meritava. Il Bologna è andato in vantaggio e poi ha potuto agire di rimessa, ma dal punto di vista del gioco mi aveva convinto molto di più ad Udine. Oltre a problemi strutturali, quindi di rosa, forse anche dal punto di vista caratteriale c’è qualche carenza.

Osvaldo secondo lei può essere uno dei protagonisti di questo finale di stagione?
Osvaldo a me è sempre piaciuto, bisogna ora vedere, dal punto di vista fisico, quanto ha recuperato dall’infortunio. Domenica è stato decisivo nell’azione del rigore, lui è comunque uno di quei giocatori con il gol nel sangue e che, con un guizzo, può risolvere la partita.

E nel suo presente e nel suo futuro che cosa c’è?
Nel mio presente tanto studio, aggiornamenti e tante partite seguite sia in Italia che all’estero per essere sempre più preparato. Per il mio futuro, per ora, solamente qualche chiacchiera.

All’estero, comunque, lei ha già avuto un’esperienza.
Sì, e infatti per il mio futuro qualche opportunità si potrebbe concretizzare proprio all’estero. Giudico quella che ho fatto in Romania un’ottima esperienza formativa, per questo mi sento di consigliare un’esperienza fuori dall’Italia anche ai miei colleghi. A mio avviso sbaglia chi non vuole prendere in considerazione simili opportunità, un allenatore italiano all’estero può avere davvero grandi occasioni.

(In foto: Maurizio Trombetta, nello stadio romeno del CFR Cluj)

martedì 14 aprile 2009

Il mister stasera ospite a TeleNordest!

Stasera alle ore 21.00 il mister Trombetta sarà ospite di Marina Presello e Massimo Campazzo durante la trasmissione "Sportissimo" in onda su TeleNordest.


giovedì 26 marzo 2009

Corriere dello Sport - 26 marzo 2009


Corriere dello Sport, 26 marzo 2009

lunedì 16 marzo 2009

Il mister online sulla web tv pnbox

Davide Coral della web tv "Pnbox" di Pordenone, intervista il mister su risultati deludenti delle squadre italiane in Champions League, ed in particolar modo si parlerà anche dell'Udinese. Guarda il video: clicca qui.

domenica 15 marzo 2009

Domenica 15 marzo, Maurizio Trombetta a Trieste a Telequattro


Stasera dalle 19.30 alle 21.00 il mister ospite della trasmissione sportiva di Telequattro dedicata alla Triestina.

mercoledì 25 febbraio 2009

Mister Trombetta intervistato da Radio Kiss Kiss

Radio Kiss Kiss
Il campionato più bello del mondo. La champions league. la coppa Uefa. Il grande calcio su Radio Kiss Kiss. Tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle 13 alle 14,30 "SIAMO TUTTI CT" con Valter De Maggio e la straordianaria partecipazione di Arrigo Sacchi.
Martedì 23 febbraio alle 13.30 Maurizio Trombetta intervistato in diretta da Valter De Maggio su Arsenal - Roma. Clicca qui per ascoltare l'intervista.

venerdì 20 febbraio 2009

Ospiti di gente unica...Il Friuli Venezia Giulia alla Bit di Milano. Mister Trombetta fra gli ospiti


Alla Borsa Internazionale del Turismo di Milano (Bit) tra gli ospiti principali dello stand del Friuli Venezia Giulia si distingueranno le Frecce Tricolori e molti testimonial, tutti appartenenti in maniera piu' o meno diretta al Friuli: dalla medaglia d'oro olimpica Chiara Cainero al velista Mauro Pelaschier, dall'allenatore che ha battuto la Roma in Champions League, il friulano doc  Maurizio Trombetta... all'uomo 'del gusto di Canale 5'  Fabrizio Nonis, dal giornalista Toni Capuozzo,  al conduttore televisivo e sovrintendente del Teatro Nuovo Giovanni da Udine Michele Mirabella, allo scrittore Mauro Corona e alla 'fatina' Maria Giovanna Elmi...


lunedì 16 febbraio 2009

Conferenza di Maurizio Trombetta per gli allenatori triestini

Oggi, lunedì 16 febbraio alle ore 19.00 (Campo di Borgo San Sergio, Trieste) Mister Trombetta è inviato a tenere una conferenza agli allenatori della provincia di Trieste sulla sua esperienza in Champions League con il Cfr Cluj (Romania).

lunedì 9 febbraio 2009

L'occhio dell'ex

Oggi sul Corriere dello Sport
L’OCCHIO DELL’EX Trombetta:
«L’intesa fra Osvaldo e Di Vaio c’è Si sono molto cercati» UDINE (a.m./ass) -
In tribuna ieri al Friu­li c'era anche una vecchia conoscenza del Bologna, Maurizio Trombetta, udinese di nascita ed ex rossoblù (fu vice di Guido­lin). Il commento dell'ex tecnico del Cluj è una pacca sulla spalla ai rossoblù: « E' la prima volta che vedo il Bologna in questa stagione e mi ha fatto una buona impres­sione: mi è sembrata soprattutto nel primo tempo una squadra ben organizzata » . Il giudizio sulla gara arriva prima del gol di Sanchez che spariglia la contesa quando il pari ormai sembrava fatto: «Non è stato un match molto divertente, perché ci sono stati tanti errori a centrocampo, ma è sta­to giocato a viso aperto dalle due squadre, limitate anche dalle tante defezioni. Devo dire che l' intesa tra Osvaldo e Di Vaio mi pare ci sia, i due si sono cercati al di là de­gli errori sotto porta e prima dell'infortu­nio Osvaldo mi era piaciuto molto». Infi­ne, una battuta sul suo futuro dopo la fine della sua esperienza rumena: « Non so an­cora quale sarà il mio futuro. Devo stare attento a fare le scelte giuste per poter da­re continuità al lavoro svolto in Romania».

Il mister ospite a Telequattro

Lunedì, 9 febbraio, alle 18.30 Maurizio Trombetta sarà ospite della trasmissione Supercalcio- Udinese condotta da Monica Valendino, su Telequattro.

giovedì 5 febbraio 2009

Mister Maurizio Trombetta in Tv

Dopo la partecipazione a Sky Calciomercato del 24 gennaio scorso condotta da Alessandro Bonan, Maurizio Trombetta sarà di nuovo in tv questa volta ospite di "Sportissimo" appuntamento dedicato all'Udinese su TeleNordest, venerdì 6 febbraio alle ore 21.00

giovedì 15 gennaio 2009

"CFR mi-a intrat la inimă şi nu voi mai antrena nicio altă echipă din România"

Il Cfr mi è entrato nell'anima! Non allenerò nessun altra squadra rumena che non sia il Cfr Cluj!
"Sono molto dispiaciuto di non essere più l'allentore del Cluj, soprattutto perchè sono convinto che avremmo potuto vincere il campionato. Ho lavorato bene con la squadra ed i risulatati sono ben visibili a tutti... Ho preso la squadra che era in undicesima posizione, con una differenza di 7 punti dall'Urziceni e 5 punti dalla Dinamo e dallo Steaua. Ora il Cfr è a pari punti con lo Steaua. In tre mesi, abbiamo giocato ben 19 partite tra Campionato, Coppa di Romania e non dimentichiamo le sei di Champions League, tre delle quali sono state molto difficili!
Credo che la gara con il Panduri sia stata determinante nella decisione di Muresan. Dopo un pareggio a Galati, ho parlato con il Presidente
Muresan e gli ho detto che avremmo dovuto vincere 5 partite prima della sosta. Ne Abbiamo vinte 4... Immediatamente dopo la partita con il Gaz Metan, il presidente mi ha detto che sarei stato sostituito, ma mi ha chiesto di rimanere per la partita contro il Chelsea, a Londra. Ho accettato perché sono orgoglioso della società, del gruppo che si è costituito, della squadra che è la più forte della Romania. Il Cfr ha giocatori "valorosi" che a prescindere dagli allenatori potranno ottenere ottimi risultati.
Ho avuto un grande rapporto con i giocatori in questi cinque mesi, ieri ho visto alcuni di loro allo stadio. Ho detto loro di giocare e vincere il titolo, indipendentemente da chi è l'allenatore. I giocatori sono di alta qualità, perché solo tali giocatori di calcio potrebbero avere giocato sei partite in Champions League alla pari con i più esperti avversari. Qu
ando avrò una squadra mi piacerebbe portarmeli via... Hanno qualità, ma attenzione, se dovessero giocare in Italia o in un altro paese hanno bisogno di un anno di adattamento.
Il mio contratto? Termina a fine stagione e il regolamento non mi permette di allenare in Romania.
Qualora il mio contratto venisse rescisso potrei allenare all'estero e ovviamente anche in Italia. Ad ogni modo non si porrebbe il problema perchè non allenerei più nessuna squadra rumena che non fosse il Cfr Cluj. I colori granata li porto nel cuore e nell'anima e, ripeto, non potrei mai allenare un'altra formazione rumena che non fosse quella del Cluj. Mi sono trovato molto bene a Cluj, con la gente di Cluj e con la società che oramai si è fatta conoscere in Europa e si è dunque meritata rispetto e considerazione da parte del mondo calcistico internazionale.
Cosa penso di Dusan Uhrin? Ottimo allenatore, mi ha battuto in campionato! Non so come possa essere come "consulente sportivo"...
Voglio simbolicamente con un brindisi insieme a voi giornalisti salutare anche tutti tifosi, che voglio ricordare si sono dimostrati assolutamente di livello europeo, la società, i collaboratori, gli amici rumeni !"
Maurizio Trombetta

Special Thanks to Zoli and Andy Cantor!




mercoledì 14 gennaio 2009

Press Conference/presei la conferinţa: 15.01.2009 Hotel Rimini (Cluj)

>> Maurizio Trombetta invită reprezentanţii presei la conferinţa de presă ce va avea loc 15.01.2009, 12:00. Locatie: Hotel Rimini Plaza (Cluj) .

>> Giovedì 15 gennaio alle 11.00 (ora italiana) Conferenza stampa di Maurizio Trombetta.
>> Press conference of head coach mister Maurizio Trombetta: 15th Jenuary 2009 , at 12:00 o'clock (Hotel Rimini- Cluj).

giovedì 8 gennaio 2009

News: Da Cluj la conferenza stampa del Mister giovedì 15 gennaio

Maurizio Trombetta terrà una conferenza stampa da Cluj (Romania), giovedì 15 gennaio 2008.
(Orario e luogo saranno comunicati a breve).