sabato 23 aprile 2011

Udinese-Parma: il pericolo arrivera' dalle punte

Messaggero Veneto, 22 aprile 2011
L' angolo del tecnico
di Maurizio Trombetta

È ancora un po' in divenire il Parma di Colomba, incoraggiato e facilitato dall'importante successo sull'Inter. Il morale rinfrancato e un'ulteriore settimana di lavoro consentiranno al tecnico subentrato da solo due partite, di poter migliorare feeling e conoscenza del gruppo e di poter trasmettere idee e concetti di gioco sempre più approfonditi. Subito individuati gli uomini chiave e la loro disposizione in campo. Schema di base è il 4-4-1-1: le caratteristiche dei giocatori a disposizione consigliano e comunque permettono una naturale grande attenzione e disponibilità nella fase di non possesso palla. Il Parma cercherà sicuramente di impostare la partita come l'Udinese ha fatto a Napoli. Dovranno essere molto attenti e intelligenti i bianconeri a non permetterglielo. Difesa. Sembra essere questo il reparto più deficitario. Paletta e Lucarelli formano una coppia centrale non di primissimo livello. Zaccardo a destra è quasi un difensore centrale aggiunto, Gobbi a sinistra fludifica di più. La linea si muove comunque con attenzione rimanendo sempre stretta e compatta, di fatto sempre piuttosto corta sul reparto di centrocampo. Centrocampo. Qui il fulcro, la base e in pratica la chiave di volta della squadra di Colomba. Quando si può avvelere del duo centrale formato da Dzemaili e capitan Morrone, il reparto garantisce filtro, contrasto, corsa di primo livello. Sorprendentemente pericoloso (solo per chi non lo conosce abbastanza bene) il capitano in fase di inserimento, soprattutto senza palla. Il reparto sarà completato a destra da Valliani e Modesto a sinistra. Su questa fascia l'allenatore ha fatto un piccolo capolavoro. Facendo giocare in coppia due esterni poco difensivi come Gobbi e Modesto, ne limita di fatto le carenze in fase di contenimento, esaltandone quelle offensive. Attacco. La disponibilità al sacrificio di Amauri unita al comportamento quasi da centrocampista di Giovinco fanno veramente venire in mente l'Udinese di Napoli. La squadra molto corta e bassa diventa davvero pericolosa quando può ripartire, una volta recuperata palla, prendendo come punto d'appoggio il centravanti brasiliano accompagnato dall'inserimento immediato di tre o quattro giocatori a turno. Su questo canovaccio si inserisce come vera e propria "ciliegina" sulla torta Giovinco, funambolico trequartista, una sorta di mix fra Sanchez e Di Natale. Meno progressione del Niño, ma stessa velocità di piedi e di "pensiero" di giocata di Totò.