domenica 3 aprile 2011

Lecce-Udinese: anche loro sono bravi a ripartire

Messaggero Veneto, sabato 2 aprile 2001 
L'angolo del Tecnico 
di Maurizio Trombetta

Non è sicuramente più la "banda" che si è presentata all' andata beccando quattro gol al Friuli questo Lecce. Certo, il favore del pronostico è tutto per l'Udinese che però dovrà essere brava a non dimenticarsi che le partite vanno vinte sul campo con i fatti non a parole. Il Lecce, come i friulani, è più pericoloso nelle ripartenze rispetto allo sviluppo di azione manovrata. La squadra di De Canio potrebbe essere messa in maggiore difficoltà più dalle accelerazioni improvvise dell'Udinese, piuttosto che da un elevato ritmo di gara, caratteristica nella quale i salentini possono anche essere non così inferiori ai friulani. Fase di non possesso. Il modulo è un vero e proprio 4-1-4-1. Incredibile l'applicazione in maniera sistematica della pressione sul portatore di palla e del conseguente adattamento in "copertura" diagonale dei quattro giocatori della linea di centrocampo. Con in più un mediano di contenimento come Vives ad agire da vero e proprio "libero" davanti alla difesa, e una prima punta che, partecipando anche alla fase di riconquista, si abbassa molto fornendo un primo importante filtro alla linea di centrocampo. Pochi contrasti, tutti molto attenti a non farsi superare dal diretto avversario, in pratica la squadra si abbassa recuperando palla poi per intasamento degli spazi davanti alla linea di difesa. Da rilevare un atteggiamento di gioco eccessivamente "a zona" da parte di tutti i giocatori in fase di non possesso. Le accelerazioni palla a terra e gli inserimenti da dietro dell'Udinese potrebbero, di fatto consentire di saltare interi reparti di gioco avversari. In particolare quello di difesa i cui due centrali di origine brasiliana Fabiano e Gustavo, non sono proprio sinonimo di impenetrabilità. Fase di possesso. Dalla posizione ritirata in cui si trova la squadra quando solitamente recupera palla, la ripartenza in assoluto più pericolosa è quella dell'immediato cambio di gioco in profondità per l'esterno di parte opposta. L'inserimento con la corsa oltre la linea difensiva avversaria, è un movimento in cui eccelle l'ex Di Michele che immagino giocherà nella sua posizione naturale di esterno sinistro, mentre dall'altra parte di sarà uno fra Oliveira o Munari. Tutti i centrocampisti, comunque, sono abili nell'inserirsi due o tre alla volta: Munari a destra con la corsa, il giovane ma interessantissimo Bertolacci, mancino di qualità bravissimo ad infilarsi anche palla al piede. Davanti, senza comunque dare un punto di riferimento fisso, dovrebbe giocare Corvia, abile finalizzatore, rispetto al più tecnico, ma meno attaccante Jeda.