mercoledì 1 febbraio 2012

Udinese-Lecce: attenti a Di Michele e Muriel

Messaggero Veneto, 31 gennaio 2012
L'angolo del Tecnico
di Maurizio Trombetta

Due vittorie e un pareggio negli ultimi tre turni di campionato sono la testimonianza che il Lecce ha trovato una regolarità di rendimento che la sta rilanciando in pieno nella lotta per non retrocedere. Gli ultimi arrivati Blasi e Miglionico, uomini di fiducia di Cosmi sia sotto il profilo prettamente tecnico che per l’aspetto caratteriale, hanno permesso di trovare i giusti equilibri di squadra e hanno portato il giusto grado di esperienza con quella che il tecnico umbro ha simpaticamente definito la loro «sana ignoranza». E poi la consapevolezza nei propri mezzi che solo i risultati riescono a portare, visto che questo Lecce in fin dei conti aveva sempre raccolto meno di quello che meritava in funzione di un gioco comunque buono e propositivo anche con l’allenatore precedente, quel Di Francesco che Cosmi ha volutamente ringraziato per l’eredità lasciatagli. Fase di non possesso. Il Lecce si difende con molti uomini e con le due linee di centrocampo e difesa pronte ad abbassarsi strette e compatte sul limite dell’area di rigore per ridurre gli spazi di gioco alla squadra avversaria. La rapidità dei movimenti di Totò e gli inserimenti senza palla dei centrocampisti, soaranno le armi che l’Udinese dovrà usare per mettere in difficoltà una linea di tre difensori centrali piuttosto lenta. La mancanza di Cuadrado squalificato, potrebbe portare allo spostamento in fascia di Oddo che, con il trio Tomovic, Miglionico, Diamutene (o Esposito), e Brivio a sinistra, formerebbe di fatto uno schieramento di cinque difensori. Giacomazzi, Obodo e Blasi dovrebbero essere i tre di centrocampo chiamati a fare filtro per cercare di recuperare palla e non lasciare pericolose linee di passaggio verticale ai centrocampisti friulani. Fase di non possesso. L’assenza di Cuadrado farà sicuramente perdere qualcosa in fase di ripartenze e anche e soprattutto di incursioni palla al piede sulla destra. Sempre pericolosi, invece, i rilanci dei centrocampisti non appena recuperata palla, nel settore di centro-sinistra dove uno a turno fra Muriel e Di Michele rimane sempre alto in linea con l’ultimo difensore, pronto a sfruttare la velocità di corsa nello spazio. Nello sviluppo della manovra Giacomazzi, ora più libero di giostrare da mezzala destra, ha la qualità tecnica e il carisma per fare il direttore d’orchestra, Di Michele è sempre pronto a colpire all’improvviso come una serpe velenosa. L’”udinese” Muriel, infine, sta dimostrando doti tecniche da attaccante di razza e una “maturità” davvero impressionante per la sua giovane età e relativa inesperienza di partite di alto livello. Sarà interessante vederlo all’opera contro i suoi futuri compagni. www.mauriziotrombetta.blogspot.com

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