domenica 19 febbraio 2012

Cagliari-Udinese: Cagliari solido e veloce

Messaggero Veneto, 18 febbraio 2012
L'angolo del Tecnico
di Maurizio Trombetta

È un Cagliari che sembra aver trovato un soddisfacente equilibrio quello che si presenta adUdine per il posticipo serale di domani. È in pratica la prima delle “piccole” insieme a Palermo e Genoa in classifica, se per un attimo non consideriamo più tale la fantastica Udinese. I sardi hanno una continuità di rendimento e di gioco che si basa su uno “zoccolo duro” di giocatori, soprattutto dei reparti centrale e arretrato, sul quale è poi brava la società a inserire sempre qualche nuovo straniero specialmente nel reparto offensivo. Il modulo di gioco rimane pressoché invariato nonostante il grande alternarsi di allenatori a cui ci ha abituati il presidente Cellino. Un 4-3-2-1 che garantisce appunto una certa “continuità” del sistema di gioco che unito alla “anzianità di servizio” del gruppo storico di giocatori permette al Cagliari di non correre rischi eccessivi per la permanenza in serie A. Fase di non possesso. Pisano, Canini, Astori e Agostini hanno giocato così tante partite insieme da non avere certo problemi di adattamento. Certo l’assenza di capitan Conti porterà qualche squilibrio, ma l’eventuale accentramento di Naingolan al suo posto penso potrà portare anche un maggior apporto in fase di contrasto e di recupero palla. Sono tutti comunque bravi ad abbassarsi e a muoversi insieme con grande attenzione alle distanze i quattro difensori più i tre centrocampisti, di fatto i giocatori deputati al recupero palla. Fase di possesso. Conti squalificato e la quasi sicura assenza di Cossu rappresentano sicuramente un certo handicap per i sardi soprattutto nelle possibilità di sviluppo della manovra. Meno qualità nei ribaltamenti di fronte senza il lancio preciso del capitano e meno dribbling garantiti dal pericolosissimo trequartista. Ma Ballardini cercherà di sfruttare al massimo le doti offensive dei tre davanti, oltre alle grandi doti di inserimento di Ekdal e Dessena. Ibarbo nel quasi inedito ruolo di trequartista può diventare devastante se trova gli spazi per scatenare la sua impressionante potenza di corsa, soprattutto se può “galoppare” sulle fasce. E poi Pinilla appena arrivato e subito protagonista, capace di garantire gol da bomber di razza oltre alla capacità di muoversi su tutto il fronte d’attacco e uno tra Ribeiro Cardoso o Larrivey, entrambi attaccanti polivalenti, con meno gol nelle gambe rispetto al loro nuovo compagno di reparto, ma comunque di buon livello e in grado di integrarsi perfettamente con le sue caratteristiche di gioco.