mercoledì 14 settembre 2011

Udinese-Rennes: RIPARTENZE FRANCESI DA SPEGNERE

Messaggero Veneto, 14 settembre 2011
L'angolo del tecnico
di Maurizio Trombetta
Si torna a giocare in Europa e l’Udinese trova subito il Rennes. Terza a parimerito con Lille, Psg e Tolosa nel campionato francese, con tre vittorie un pareggio e una sconfitta, viene dalla qualificazione dal turno preliminare contro la Stella Rossa. E già qui ha dimostrato una delle sue caratteristiche principali. È una squadra con gli attributi, capace di andare a vincere fuori casa nella gara di andata, ribaltando il risultato dopo essere passata in svantaggio. Non assolutamente facile farlo nella bolgia di Belgrado. Squadra fisica, come molte compagini che si incontrano a livello europeo, è capace di giocare un buon calcio elegante e tecnico, ma come molte squadre francesi lascia a volte u po’ a desiderare nella fase difensiva con un atteggiamento meno impenetrabile di quello che siamo abituati a vedere in Italia. Gioca un 4-2-3-1 piuttosto semplice e poco fantasioso e con le dovute attenzioni questa Udinese può farle male. Fase di “non possesso”. In porta c’è Costil, un “gatto” fra i pali, meno forte in uscita, strepitoso nell’ultima vittoria contro il Marsiglia. Linea a quattro ideale con Danze, Mangane, Kana Biyik e Theofhile Katherine: i due centrali grandi e forti sul gioco aereo potrebbero avere qualche difficoltà nel gioco palla a terra e scambi veloci. I due laterali, diligenti, ma non impenetrabili, vanno in difficoltà con lo scambio delle linee tra attaccanti e centrocampisti di cui i friulani sono maestri. A centrocampo M’Vila e uno tra Tettey e Mandjeck, due incontristi davanti alla difesa a dare protezione alla linea dei quattro e sempre pronti a recuperare palla in mezzo, la vera forza di questa squadra. Si basano decisamente più sulle ripartenze che sul gioco manovrato, i francesi. E questi sei giocatori, praticamente sempre sotto la linea della palla in fase difensiva, sono un ottimo trampolino di lancio. Fase di “possesso”. Pitroipa (può giocare sia a destra che a sinistra), Feret (trequartista di peso come faceva Zauli nel Vicenza di Guidolin) quasi una specie di regista avanzato, e Boukari a sinistra a formare il terzetto dietro all’unica punta, il venezuelano Montano. I due esterni, che in fase di non possesso si abbassano, diventano pericolosissimi quando intercettando palla sui passaggi laterali a cambiar gioco della squadra avversaria, fanno partire devastanti ripartente con conclusioni rapidissime. I francesi sfruttano molto bene la disposizione a rombo dei quattro davanti, a volte con scambio di posizione dei due centrali, fuori Montano dentro Feret, sempre con corse in verticale e inserimenti a seguire l’azione sulla fascia opposta dei due esterni. ©RIPRODUZIONE RISERVATA


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