martedì 30 novembre 2010

Very Slowfootball Person of the week : Totò Di Natale

Un personaggio, un episodio, una situazione che caratterizza il fine settimana in sintonia con la filosofia “slowfootball”...
Cerchiamo di riconoscere e di individuare l’avvenimento della settimana calcistica che meglio si sposa ai valori di sportività, lealtà, bellezza estetica e gusto del piacere del gioco del calcio.
Anche se sfogliando i giornali e vedendo le immagini trasmesse dalle televisioni che seguono le partite, è purtroppo decisamente più facile trovare spunti che vanno nella direzione esattamente opposta a questa filosofia slow, “take it easy”…
Per questa settimana, pur avendo immensamente apprezzato il magnifico spettacolo fornito dal Barcelloona contro il Real Madrid (uno stile di gioco fantascientifico in entrambe le fasi di gioco), mi piace sottolineare il comportamento di Di Natale, tre gol in Udinese – Napoli, 3 – 1 di domenica scorsa allo stadio Friuli.
Totò, napoletano verace che realizza tre reti contro il suo Napoli e non esulta, certo mi fa pensare quasi un po’ ad una “sceneggiata” di cui i partenopei sono, appunto, maestri assoluti.
E certo un po’ di predeterminazione nel suo comportamento ci sarà senz’altro. Ma io Totò un po’ lo conosco, e so quanto sia istintivo (grazie a Dio…) quando è in campo, col pallone tra i piedi, e quanto “gode” a fare quelle sue giocate fenomenali che noi Friulani abbiamo la fortuna di poter vedere dal vero.
Perciò mi scappa un po’ da ridere a pensare cosa può aver provato sul secondo gol, quello che lui stesso ha definito il più bello della sua carriera (e c’è di che scegliere, in quanto a bellezza nei gol che Totò ha fatto in carriera…).
Beh, credo che debba aver fatto uno sforzo davvero immenso per rimanere fermo immobile, senza poter correre come un bambino per tutto il prato, per festeggiare una simile prodezza.
Ha sicuramente speso più energie (trattenersi, impassibile senza far esplodere la gioia che provava dentro…) che in tutto il resto della partita.
Stop perfetto del pallone che gli proviene dalla sinistra, visione della porta e del portiere, calcio da fermo di esterno collo destro con traiettoria a rientrare nell’incrocio opposto, là dove solo un miracolo avrebbe potuto consentire ad un portiere umano di evitare il gol.
Ero presente allo stadio Friuli e quando ho visto accadere tutto questo ho provato un senso di piacere profondo, che mi ha fatto realmente emozionare.
Forse perché conosco Totò, e sapendo come è fatto, ho piacere per lui; forse per il brivido piacevole che ho provato e che raramente mi capita ormai di sentire sui campi di calcio, ma credo che Totò Di Natale meriti ampiamente il Premio SLOWFOOTBALL di questa settimana.
E credo proprio che Totò Di natale sia un personaggio assolutamente “non male”…, per tenere a battesimo questa nuova iniziativa SLOWFOOTBALL.

Buon Calcio a tutti,
Maurizio Trombetta