domenica 14 novembre 2010

Udinese-Lecce: Dietro difetta di esperienza

Messaggero Veneto, sabato 13 novembre 2010
di MAURIZIO TROMBETTA
Ha solo due punti in meno dell’Udinese il Lecce dell’ex De Canio. Spaventoso, però il ruolino di marcia della squadra pugliese fuori casa, dove, finora, sembra quasi solo aver partecipato alle prestazioni avversarie. Due soli i gol segnati nell’unico pareggio esterno a Palermo (2-2), segnale evidente di una certa mancanza di personalità dovuta senz’altro alla giovane età e alla poca esperienza nel campionato di Serie A della maggior parte dei giocatori componenti la rosa. L’impostazione sarà quella di una condotta di gara forte e di carattere, ma anche attenta e al limite paziente, per approfittare delle possibili disattenzioni degli avversari e poter quindi porre la partita sui giusti binari, nel rispetto della differenza di valori delle due formazioni in campo. De Canio sta cercando di dare forza , convinzione e risultati al gruppo per mezzo di una disposizione in campo col modulo 4-3-2-1 che poi si trasforma in un effettivo 4-1-4-1.
FASE DI NON POSSESSO 
Due linee di difesa e centrocampo disposte a quattro con Giacomazzi che agisce in mezzo ad esse come un vero e proprio “libero” davanti alla difesa. Non partecipa alla pressione sulla palla, con relative coperture, che gli altri centrocampisti portano diligentemente sul portatore, ma resta solamente in zona centrale a fornire uno schermo protettivo ai due difensori centrali. Questo evidentemente per consentire a Rispoli, Gustavo, Giuliatto e Brivio o Mesbah, (le poche presenze a livello di Serie A del quartetto fanno ben capire qualche limite di qualità ed esperienza), di pensare quasi esclusivamente alla copertura della palla in profondità. Soprattutto i due centrali possono così evitare di cercare l’anticipo sul movimento incontro delle punte avversarie con il rischio di sguarnire la linea di difesa. Il comportamento eccessivamente “a zona”, senza le necessarie marcature strette “a uomo” in area di rigore sui cross, potrebbe essere un fattore da sfruttare da parte degli attaccanti friulani.
FASE DI POSSESSO 
L’unica punta avanzata potrebbe essere Corvia, l’alternativa Ofere, giocatore più fisico, con quattro centrocampisti più o meno offensivi pronti a inserirsi a turno per andare a concludere l’azione o servire il centravanti in mezzo all’area. Di Michele, gioca a destra, ma è decisamente più pericoloso a sinistra da dove giunge alla conclusione con maggior naturalezza, con Munari, Oliveira e Vives o Mesbah, tutti comunque in grado di fare gol, chi con maggiori doti tecniche, chi con la corsa in fase di inserimento. Il tutto sapientemente orchestrato dal play-maker Giacomazzi, gran piede per il lancio di cinquanta metri, che corre poco, ma fa viaggiare la palla ed i propri compagni.