sabato 4 dicembre 2010

Parma-Udinese: E' un -4-3-3 atipico

sabato 4 dicembre 2010 - Messaggero Veneto
L'angolo tecnico
di MAURIZIO TROMBETTA
La trasferta di Parma potrebbe rappresentare un buon test per poter effettuare un primo parziale bilancio della stagione bianconera. Gli emiliani hanno ha otto punti in meno rispetto alla passata stagione e l’Udinese ne ha “solo” due in più. Non credo che basti il pur importantissimo “scambio” di allenatori sulle panchine della rispettive squadre per spiegare questo cambio di rendimento, attualmente parziale, delle due compagini. Penso sia anche dovuto a una evidente miglior qualità di organico da parte dell’Udinese e, sicuramente, a una maggior esperienza e stabilità di struttura della società bianconera. La sicurezza dimostrata da Pozzo nel necessario periodo di adattamento della squadra al nuovo allenatore, ha certamente avvantaggiato Guidolin rispetto a quanto avvenuto per Marino a Parma da dove si è ripartiti da un “atipico” 4-3-3.

DIFESA Disposta a quattro da destra a sinistra con Zaccardo, Paletta, Lucarelli e Antonelli (o Gobbi), non brilla certo per agilità di movimento e capacità di adattamento a situazioni tattiche impreviste. La linea si comporta in maniera corretta alzandosi e abbassandosi in contemporanea, forse un po’ troppo ”a zona”, lasciando quindi a volte troppa libertà agli attaccanti avversari, soprattutto sui movimenti in verticale sia dentro che fuori dalla linea. Maggiore spinta in fase di costruzione del gioco col terzino di fascia sinistra.

CENTROCAMPO In mezzo “comanda” Dzemaili, una specie di carrarmato davanti alla difesa, lento ma di sostanza nel recupero palla, con due mezzali di caratteristiche diverse. Candreva, probabilmente un po’ troppo “fenomeno” per questa Udinese di Guidolin già così ben messa a centrocampisti agisce a sinistra, Morrone, uomo semisconosciuto al grande pubblico, ma anima e sostanza del Parma, a sinistra. Lui sì era un uomo che Guidolin avrebbe voluto a Udine se non ci fosse già stato un certo signor Pinzi.

ATTACCO A questo reparto si riferiva il termine “atipico” del 4-3-3 di Marino, soprattutto per le caratteristiche di Giovinco, che partendo dalla sinistra, ha la libertà di accentrarsi e di comportarsi un po’ a suo piacimento dando un tocco di fantasia ed imprevedibilità, oltre che di pericolosità, nelle conclusioni dalla zona di centro-sinistra. Al centro il mai domo Crespo abilissimo nel chiudere le azioni sul cross soprattutto con movimenti di anticipo sul primo palo sia di testa che di piede. A completare il trio a destra Angelo una tipica ala di corsa e potenza, non gran dribbling, ma ottima capacità di cross in corsa, il “pane” ideale per le conclusioni di Crespo o gli eventuali inserimenti del centrocampista di parte opposta.