sabato 27 novembre 2010

Udinese-Napoli: intensità e velocità

Messaggero Veneto - Sport
sabato, 27 novembre 2010
L'angolo del tecnico
di Maurizio Trombetta


Il Napoli terzo in classifica e che non ha giocato durante la settimana, il Napoli con il miglior rendimento in assoluto fuori casa, e dei cinque punti rimediati nei secondi tempi delle partite sin qui giocate. Difficile che il mio amico Walter Mazzarri, trovi anche solo uno spunto per “piangere” (come credo faccia un po’ troppo spesso…) in vista della partita di Udine. Un lungo elenco di qualità che rendono la squadra partenopea, disposta con un 3-4-3 definito sempre più a immagine e somiglianza del suo allenatore, un test a mio avviso ancora più difficile ed impegnativo della trasferta di Roma. Penso che questo Napoli sia l’unica squadra in Italia in grado di competere con l’Udinese di Guidolin per quanto riguarda intensità di gara e accelerazioni di gioco. A parità di alto ritmo di gioco delle squadre in campo, credo poi che l’Udinese possa attualmente vantare qualcosa in più a livello di ricambi con giocatori di qualità, da sfruttare nel corso della gara.
DIFESA Sicuramente pesante l’assenza di capitan Cannavaro, la disposizione a tre con Santacroce, Cribari e Campagnaro, potrebbe mancare un po’ di peso e sostanza nel duo di centrodestra. Movimenti dei tre a scappare fino a che non viene ricomposta la linea a cinque, con l’abbassamento dei due esterni di centrocampo. In situazione di superiorità numerica, invece, i difensori escono aggressivi sulla punta che viene incontro, con la sicurezza comunque della copertura a quattro.
CENTROCAMPO Qui c’è il “fulcro” della squadra che permette di caricare a molla l’enorme potenziale dell’attacco. In fase di non possesso grande pressione sulla palla con Gargano e Pazienza (o Yebda) abilissimi a scalare in avanti in zona centrale, coadiuvati in questa azione dalle corse in recupero (sempre!) di due fra le tre punte. Lateralmente Maggio a destra e Dossena a sinistra completano l’opera in fase di recupero, per poi partire come veri e propri “treni” con scatti anche di quaranta metri per ricevere palla in fascia. Impressionante come una volta riconquistata palla, i movimenti di tutti i giocatori e le traiettorie di palla siano quasi esclusivamente in verticale.
ATTACCO Curioso definire in numeri l’attacco del Napoli. Può essere rappresentato da tutte le combinazioni possibili fra 0 e 3… Nessuno che dà un punto di riferimento unico avanzato, e comunque non centrale (Cavani preferibilmente sul centro destra, Lavezzi o Hamsik a sinistra), tutti e 3 capaci di giocare da trequartista o seconda punta e comunque di ripiegare a centrocampo in fase di non possesso, rendendosi così meno marcabili in fase di ripartenza. Poi Lavezzi è devastante per quantità e qualità con palla al piede, (credo che Guidolin si riferisca a qualcosa di simile quando prevede un futuro da “numero 1” di “el Nino” come trequartista). Hamsik è il campione mondiale di verticalizzazioni con tempi di inserimento “a rimorchio” fantastici. Cavani è dotato di una progressione e di doti realizzative di livello assoluto.