lunedì 14 febbraio 2011

Cesena-Udinese: Cercasi terzino sulla sinistra

L'angolo tecnico
di Maurizio Trombetta

Non è più il Cesena sbarazzino ed entusiasta che si era presentato al Friuli con sette punti nelle prime cinque partite, quello che incontra l’Udinese domenica in Romagna. È sicuramente più cosciente dei propri limiti e “pauroso”, consapevole delle enormi difficoltà della Serie A. Il mercato di gennaio ha portato giocatori con maggior esperienza della categoria, ma i continui cambiamenti di formazione di quest’ultimo periodo, non hanno ancora consentito al tecnico di trovare la quadratura del cerchio, con la conseguente difficoltà di una adeguata stabilità di rendimento della squadra. Il 4-3-3 di Ficcadenti, sta subendo continue modifiche e adattamenti che, senza più un’ala vera come Schelotto, si sta evolvendo in un 4-3-2-1 con l’evidente intento di fare più densità in mezzo al campo. Sguarnire le fasce contro l’Udinese equivarrebbe a un mezzo suicidio. Da verificare gli accorgimenti difensivi che adotterà il tecnico romagnolo per arginare il fantastico gioco di inserimenti sulle corsie esterne dell’Udinese.
DIFESA È il ruolo di terzino sinistro quello che sta attualmente creando i maggiori problemi. Addirittura troppo brutto per essere vero questo Santon, sia nelle sue ultime apparizioni nell’Inter sia a Napoli domenica scorsa. Ficcadenti ha adattato sulla fascia un centrale come Della Fiore; un’alternativa sarebbe Felipe, ma non credo sarà facile convincere il brasiliano a giocare lì dopo che è venuto via dalla Fiorentina probabilmente anche per questo motivo. Al momento l’unico giocatore di ruolo a disposizione è il non fenomenale Lauro. Con la struttura e la corsa di Ceccarelli sulla corsia destra, il reparto sarà completato da due fra Pellegrino, Felipe e Von Bergen a formare la coppia centrale.
CENTROCAMPO Il trio da destra a sinistra con Sammarco, capitan Colucci e Parolo, non sta garantendo al momento una sufficiente pressione sui portatori di palla avversari. Un filtro non adeguato permette pericolosissime verticalizzazioni avversarie con i giocatori del reparto arretrato troppo spesso costretti a rincorrere con corse di recupero rivolti verso la propria porta, la situazione peggiore e in assoluto più deleteria per una squadra che difende a zona. In fase di possesso palla il regista Colucci è attualmente costretto a “cantare e portare la croce”, e il talentuoso Parolo sta pagando lo scotto della prima stagione in Serie A.
ATTACCO L’inserimento di giocatori più piccoli e rapidi come Giaccherini e Rosina, con caratteristiche più da trequartisti, porta a uno sviluppo della manovra prevalentemente per vie centrali. O palla a terra nei piedi sul movimento tra le linee dei due “piccoli” pronti poi a puntare palla al piede i difensori avversari; o palla lunga sulla punta centrale con i due supporti pronti al “rimbalzo” sulla palla che rimane lì, e/o all’inserimento .sulla “spizzata” con palla che passa. Non esteticamente bello, ma infaticabile ed efficacissimo in questo ruolo di punto di riferimento avanzato, il possente Bogdani.