lunedì 25 ottobre 2010

Palermo-Udinese

L'angolo del tecnico
Messaggero Veneto

sabato, 23 Ottobre
di MAURIZIO TROMBETTA

Ecco il Palermo del presidente Zamparini per l’Udinese. Quella siciliana è la società che sta seguendo meglio di tutte la strada intrapresa prima di tutti in Italia dai Pozzo: investimenti su giovani talenti, nella maggior parte dei casi semi-sconosciuti e stranieri, da valorizzare e rivendere con ricavi anche consistenti, ma con crescita continua del livello di prestazione della squadra. Impressionante la “batteria” di giocatori di gran qualità delle classi ’88 ’89 e ’90, una delle rose che, come l’Udinese, è composta più o meno per la metà di stranieri, di cui la gran parte “titolari”. Da verificare l’eventuale contraccolpo psicologico della batosta subita in Uefa League, ma comunque da tenere in considerazione che non erano presenti, e quindi hanno “riposato” per il campionato, giocatori fondamentali come Sirigu, Munoz, gli sloveni Bacinovic e Ilicic e Pinilla. Rossi ha trovato la quadratura del cerchio con l’utilizzo del modulo 4-3-2-1 che gli consente di sfruttare al meglio le caratteristiche degli 11 che sta schierando, e di poter mettere a frutto le sue grandi capacità di lavorare sui tempi di gioco e di inserimento.

DIFESA Come evidenziato in settimana anche da Zamparini è il reparto che manifesta ancora le maggiori carenze. I due esterni Cassani a destra e Balzaretti a sinistra garantiscono una spinta di livello assoluto, ma entrambi per caratteristiche intrinseche non sono particolarmente portati per la fase prettamente difensiva. La squalifica di Bovo costringerà l’allenatore a far giocare Munoz e Goian, una coppia di centrali che soffre in maniera evidente nell’ uno contro uno.

CENTROCAMPO Qui sta la vera forza del Palermo. L’inserimento di Bacinovic in mezzo, certamente meno classe di Liverani, ma tempi di gioco più rapidi e tanta corsa e contrasto, affiancato da due “cagnacci” come Migliaccio e Nocerino (quest’ultimo anche un bel piede), fanno del reparto una solida base su cui poter poi innestare le fenomenali doti di quelli davanti. Il recupero palla viene effettuato di squadra, senza un pressing asfissiante, nella propria metàcampo, a volte abbassandosi anche un po’ troppo, permettendo però così ampi spazi per le ripartenze.

ATTACCO La formula 2 + 1 è costituita attualmente da Ilicic, caratteristiche più da centrocampista, con facilità di corsa e impressionante conclusione da fuori e da Pastore, classe ’89, fisico all’apparenza mingherlino, con accelerazioni già devastanti nello stretto, figurarsi quando può giostrare negli spazi, giocatore che si sta affermando a livelli da fuoriclasse già alla seconda stagione in Italia. Unica punta Pinilla (non a caso inseguito a lungo anche dall’Udinese), capace di far salire la squadra, ma anche di triangolare palla a terra in special modo con Pastore, più adatto per caratteristiche di gioco rispetto all’alternativa Hernandez, altro interessantissimo giovane, più veloce e pericoloso sulle palle in profondità, ma meno capace di giocare per la squadra.