giovedì 18 settembre 2008

L’EX ALABARDATO DEBUTTA ALL’OLIMPICO


IL PICCOLO - MARTEDÌ, 16 SETTEMBRE 2008 Pagina 30 - Sport

L’EX ALABARDATO DEBUTTA ALL’OLIMPICO
Trombetta dall’Eccellenza alla Champions
Ha lavorato con Galeone e Guidolin, guida i campioni di Romania dopo aver allenato il Sevegliano

di BRUNO LUBIS
TRIESTE In una domenica di maggio libera da impegni col Sevegliano, Maurizio Trombetta era allo stadio Rocco, sorridente come sempre e cordiale con le vecchie conoscenze. «Un po’ di A e di B le ho viste. Ma come secondo di Galeone e Guidolin. Adesso faccio l’allenatore responsabile in prima persona e comincio da una categoria più bassa, in Eccellenza». A distanza di tre mesi, Trombetta fa l’esordio in Champions League, sulla panchina del Cluj, e stasera incontra la Roma. Una volata così veloce nessuno se l’aspettava, Neanche lui che di volate è sempre stato pratico.Col pallone ci sapeva fare fin da ragazzino ed era terribilmente veloce. Così veloce che a Trieste lo chiamavano Speedy Gonzalez. L’allenatore di quella Triestina che ottenne la promozione in serie B, Marino Lombardo, diceva un po’ estasiato e un po’ stizzito: «Ogni tanto Trombetta arriva prima del pallone. Dovrebbe rallentare un po’ il passo». Il passo glielo hanno rallentato all’Udinese, quando lo hanno esonerato dalle funzioni di vice per fare un dispetto a Galeone.Friulano di 46 anni, una carriera di giocatore tra cadetti e serie C, una laurea all’Isef con tesi sulla diversificazione dei carichi di allenamento in un piano di preparazione annuale per una squadra di calcio. Parole difficili per spiegare come lavorare sulla preparazione fisica. Per la tattica, oltre alle esperienze fatte da attore sui campi, anche il contatto quotidiano con un amante del bel gioco come Gianni Galeone, teorico del 4-3-3. Con Galeone a Udine in serie B dal 1994, poi a Perugia, quindi a Napoli. Nel 1998 torna all’Udinese come assistente di Guidolin, l’anno successivo al Bologna in serie A per cinque campionati. Nel 2003-04 ancora all’Udinese con Galeone fino all’esonero.E adesso si presenta alla stampa italiana sapendo dei suoi limiti e di quelli della squadra da lui diretta, i campioni di Romania del Cluj, appena avuti in eredità da Ioan Andone, esonerato per scarsi risultati. Trombetta non si nasconde dietro frasi convenzionali: «Una partita come questa contro la Roma non ha bisogno di motivazioni. La squadra si è guadagnata la qualificazione alla Champions sul campo, io mi ci sono trovato. Il Cluj vuole sfruttare questa occasione, i giocatori non hanno bisogno che io dica nulla». Umile e realista, Trombetta sa delle difficoltà dei giallorossi e proverà a sfruttare il fattore sorpresa.Spalletti, dal canto suo, tiene alta la concentrazione della Roma: «Ho visto e rivisto alcune partite del Cluj. Una squadra che gioca bene. Non avremo vita facile».Il girone comprende anche Bordeaux e Chelsea e Trombetta ammette: «Noi siamo in quarta fascia, il nostro obiettivo è quello di arrivare terzi nel girone per essere così ammessi alla Coppa Uefa. Giocheremo tutte le partite contro grandi squadre, sarà un onore affrontarle».Senza ansie nè isterie, Trombetta vive il salto dai dilettanti al massimo livello europeo del calcio. Sempre col sorriso perché si tratta pur sempre di un gioco, ma con decisione e serietà nel lavoro che aveva fin da quando scattava alzando una nuvola di polvere sui lanci di Papais, ricorda i due amici Galeone e Guidolin: «Ho avuto la fortuna di lavorare con loro e imparare da entrambi. Le basi tecniche le ho, adesso devo riuscire a dimostrare che so dirigere la squadra a certi livelli».E parlando del Cluj, Trombetta racconta: «Siamo una squadra con buone capacità fisiche, ci sono parecchi stranieri, si gioca un calcio tecnico. Ma il migliore è un rumeno, Trica. Il calcio rumeno è in evoluzione, si avvicina ai migliori in Europa». Come a dire che se il Cluj arrivasse terzo nel girone, non sarebbe un colpo fortunato. Roma attenta, Trombetta non parla a vanvera. Anche se sorride.