mercoledì 24 agosto 2011

Champions League: Udinese-Arsenal. E' vietato subire un gol

Messaggero Veneto, 24 agosto 2011
L'angolo del Tecnico
di Maurizio Trombetta

L’Udinese è ancora pienamente in corsa per il passaggio del turno preliminare di Champions. Dopo il “primo tempo” della partita di andata è sotto di un gol, ma ha a disposizione 90’ per poter pareggiare ed eventualmente i supplementari per poter ribaltare il risultato a suo favore. Tutti noi abbiamo ben chiaro in mente le numerose occasioni da gol gettate al vento nella partita di andata, ma ciò che io personalmente considero l’episodio più importante è la parata miracolosa di Handanovich al novantesimo che ha evitato il 2 – 0. Dobbiamo far diventare decisivo questo “segnale” positivo che ha altrettanto valore di un gol segnato. Ma perché ciò avvenga è necessario non subire un altro gol nel match di ritorno. Questo, secondo me, il compito principale per gli uomini di Guidolin domani sera al Friuli. Obbiettivo assolutamente non facile, visto l’enorme potenziale offensivo del Arsenal, capace di esaltarsi in modo esponenziale quando può agire di rimessa, come il risultato di 1 – 0 dell’andata gli consente di poter fare.
TATTICA: Come dimostra la partita di andata, è possibile fare gol a questo Arsenal. La linea di difesa è decisamente al momento il reparto meno all’altezza degli inglesi. Già Koscienly e Vermalen centralmente con Sagna e Gibbs ai lati non si erano dimostrati proprio impenetrabili. I vari infortuni succedutisi dovrebbero costringere Wenger a schierare da destra a sinistra Jenkinson (classe ‘92), Vermalen, mancino di piede costretto a giocare sul centrodestra, Miquel, altro classe ’92, e Sagna sulla fascia opposta rispetto alla quale normalmente gioca. A centrocampo il solo Song ha caratteristiche da incontrista puro. Per contro però, dovessero veramente poter disporre di Nasri e Wilshire con Walcott e Gervinho sulle fasce dietro al capitano Van Persie, beh, bisogna essere ben consapevoli che la parola d’ordine in casa bianconera deve essere “primo non prenderle…”. Sono tutti fenomenali nello sviluppo della manovra in verticale con inserimenti da dietro dei centrocampisti devastanti, come quello di Ramsey in occasione del gol di Walcott. Sarà indispensabile restringere al massimo gli spazi sia in ampiezza che in profondità, per poter limitare il più possibile le loro enormi potenzialità sia tecniche che di velocità, continuando a “morderli” e ad assaltare, come abbiamo fatto magnificamente nella gara di andata. Avanti quindi col 4-4- 1-1 modellato sul loro 4-1-4-1, perché poi il gol lo possiamo trovare anche con il solo Di Natale davanti.
CONDIZIONE PSICO-FISICA: Siamo decisamente più piccoli e meno potenti di loro, ma anche meno pesanti e più rapidi nei movimenti, per cui, soprattutto in questo periodo della stagione, in grado di creargli notevoli difficoltà. Il match di Londra ha dimostrato che siamo più reattivi ed anche resistenti, per cui, a maggior ragione nel corso della partita e di eventuali prolungamenti, potremmo sfruttare questa nostra maggiore dinamicità di corsa. Enormemente più grave per loro essere eliminati dalla Champions al turno preliminare, il buon Mourinho direbbe che potrebbe diventare un’”ossessione”. Ma attenzione, squadre di questo calibro con simili campioni, proprio nei momenti decisivi e di maggior pericolo, sono in grado di assestare il colpo mortale.

martedì 16 agosto 2011

Champions League: Arsenal-Udinese. e' vietato perdere palla in mezzo al campo

Messaggero Veneto, 15 agosto 2011
L'angolo del tecnico
di Maurizio Trombetta

Finalmente la “musichetta” della Champions League. Di Natale e Pinzi sanno che carica riesce a dare e gli altri giocatori dell’Udinese se ne accorgeranno! L’Arsenal ha una familiarità infinitamente maggiore con questa competizione, ma stavolta rischia di sentirla riecheggiare solo in due occasioni nell’arco dell’intera stagione. Non è un caso se questa squadra, abituata nel corso dell’ultimo decennio a raggiungere spesso i quarti, quest’anno deve ricorrere a un pericoloso preliminare. La società è solida e tornerà a raggiungere i vertici del calcio europeo in futuro, ma attualmente Wenger, dovendo sostituire grandi campioni all’ultimo momento, si trova decisamente in difficoltà. Quando Fabregas, il tuo capitano ventiquattrenne sceglie di andarsene, beh qualche problema lo crea. Nastri e Clichy sono insostituibili nel breve periodo. Sistema di gioco. Palla a terra (non sembra neanche una squadra inglese), un’unica punta dietro la quale giocano un numero indefinito di giocatori offensivi, attaccanti e/o centrocampisti che siano, grandi corse e inserimenti senza palla, sfruttamento delle fasce laterali con gli esterni sia d’attacco che di difesa. Questi i concetti di gioco principali di Wenger che, su una base fissa di difesa a quattro, può disporre la squadra con il 4-2-3-1, ma secondo me, ancora più offensivamente, con un 4-1-4-1. Song quasi inamovibile davanti alla difesa, una specie di diga invalicabile, tutti gli altri a far gioco e a buttarsi dentro negli spazi. Rosicky un po’ più di Ramsey centralmente, Arshavin e la “scheggia” Gervinho ai lati. Il primo è più trequartista, giostra spesso a sinistra da dove tende ad accentrarsi per la conclusione e/o l’assist, l’altro più punta, una specie di Sanchez prima maniera. I due spesso si scambiano la fascia di competenza, dove, come non bastasse si inseriscono anche i terzini. Davanti Chamakh, meno tecnico ed elegante di Van Persie, ma in grado di garantire maggior movimento. Tattica. L’Arsenal è micidiale quando può sviluppare l’azione su palla riconquistata nella sua trequarti o a cavallo della metàcampo. Se trova spazi nei quali correre prima con gli attaccanti esterni, poi con i centrocampisti centrali e i terzini, diventa devastante. A centrocampo sarà fondamentale il comportamento degli uomini di Guidolin. Perdere palla in questo settore contro questa squadra e questi giocatori sarebbe pericolosissimo. Viceversa riuscire a venir fuori da questa prima fase di pressing dell’Arsenal, permetterebbe soluzioni di gioco importanti soprattutto sulle fasce dove i due esterni di difesa sono spesso troppo alti. Corretta la disposizione 4-1-4-1 o 4-4-1-1 di Guidolin, per coprirsi sulle fasce, da verificare i tempi di inserimento di Isla e Armero con il nuovo modulo e, ahime, l’assenza di un gestore di palla come Inler in mezzo al campo.


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