martedì 28 febbraio 2012

I VALORI DI MISTER GUIDOLIN


Sono proprio contento della “Panchina d’oro” assegnata a Francesco Guidolin.

Perché c’ho lavorato insieme per quattro anni e conosco il valore dell’allenatore e dell’uomo, perché è strameritata visto i risultati della squadra e soprattutto il gran lavoro che sta svolgendo, perché è un “antidivo” e quindi il premio, più che al personaggio, è quasi sicuramente il frutto dei valori che riesce a trasmettere.

Cosa questa che piace molto a noi di Slowfootball…

Non si può certo dire che il suo sia un calcio “lento”, slow, vista l’intensità di gioco e la rapidità dello sviluppo dell’azione della sua “banda Bassotti”.

Però sono evidenti i valori di “appartenenza ai colori”, spirito di gruppo e di sacrificio per il compagno che ha trasmesso alla sua squadra, piena si di giocatori di qualità, ma tanto giovane e troppo spesso “in divenire” (per le continue cessioni dei “pezzi” migliori), per consentire una così incredibile continuità di rendimento.

Eppure l’Udinese è lì, ancora fra le prime dopo un anno e mezzo insieme a squadroni che hanno investimenti e organici nettamente superiori…

E sono contento che lo stia facendo ad Udine, in una Società e con un Presidente che sembrano fatti apposta per il suo carattere ed il suo modo di essere e di fare.

Ed in una terra come il Friuli nella quale, come lui stesso spesso dice, si riconosce pienamente per il carattere ed i “valori” della sua gente.

E allora Very Slowfootball People della settimana per Francesco “Checco” Guidolin, allenatore di origini venete, ma friulano di “sentimento”, amato dalla gente per la sua cultura del lavoro che così tanto apprezziamo noi friulani, ma anche per quell’orgoglio che dimostra nel portare i colori bianconeri dell’Udinese ai massimi livelli in Italia e nel mondo.

Maurizio Trombetta

www.mauriziotrombetta.blogspot.com

sabato 25 febbraio 2012

Bologna-Udinese: L’EQUILIBRIO LO DANNO I DUE MEDIANI

Messaggero Veneto, 25 febbraio 2012
L'angolo del Tecnico
di Maurizio Trombetta

Ha quattordici punti in classifica meno dell’Udinese il Bologna, ma ha anche una striscia positiva di tre pareggi e due vittorie nelle ultime cinque gare di campionato con uno “score” di sei gol fatti e uno solo subito, contro i sei fatti e otto subiti dell’Udinese nello stesso periodo, con tre sconfitte, una vittoria e un pareggio per i bianconeri. Attenzione, quindi, perché i rossoblù stanno attraversando un periodo particolarmente positivo frutto della quadratura del cerchio trovata da Pioli. La difesa a tre e gerarchie ben definite all’interno del gruppo soprattutto nel reparto avanzato, hanno permesso al tecnico di trovare il giusto equilibrio di squadra su cui si basa la continuità di rendimento di questo Bologna, ancora impegnatissimo a tenersi fuori dalla zona retrocessione. Sistema di gioco. Si dispone con un 3-4-2-1, ma è di fondamentale importanza la maniera in cui la squadra riesce a rimanere sempre corta e compatta nella fase di non possesso palla. Sempre grande pressione sul portatore di palla avversario a partire dai due trequartisti. Se riescono ad aggredire nella metàcampo avversaria le due linee di centrocampo e difesa salgono molto senza paura del lancio in profondità. Se devono difendersi nella loro metàcampo si abbassano a “fisarmonica”, sempre molto corti tra le linee, disponendosi praticamente con cinque difensori e due “mastini” come Mudingai e Perez preposti al recupero palla, basato sempre su un grande ed efficace pressing organizzato. Il difensore che esce dalla linea prosegue nella pressione sulla palla anche fino a metàcampo, togliendo così tempo e traiettorie per la giocata in profondità, rimanendo comunque “coperto” da quattro difensori e due centrocampisti difensivi. Giocatori fondamentali. Detto dei due mediani, essenziali per l’equilibrio e le distanze di tutta la squadra, risulta poi importantissimo Portanova, fondamentale riferimento di tutto il pacchetto dei tre centrali, capace di far rendere Raggi ed Antonsson anche oltre il loro reale valore. E poi Di Vaio e i due trequartisti, in pratica i tre giocatori che si occupano della fase offensiva, pericolosissimi quando possono agire in contropiede negli spazi. Il capitano Di Vaio abilissimo a “galleggiare” sulla linea dei difensori, ma senza mai dare punti di riferimento precisi (una specie di Di Natale per qualità di “invecchiamento” come i grandi vini), Ramirez, fenomenale il suo gol di tacco alla Fiorentina, potenzialità da campione vero e la curiosità di vedere il “gioiellino” Taidier al posto dello squalificato Diamanti.

giovedì 23 febbraio 2012

Il mister stasera a Sportissimo su Free

Dalle 19 la diretta su Free Tv (canale 17 e 612 del digitale terrestre) con ospite il mister Maurizio Trombetta

PAOK-UDINESE. IL VERO PAOK: PRESSING E RIPARTENZE

Messaggero Veneto, 23 febbraio 2012
L'angolo del Tecnico
di Maurizio Trombetta

Sarà una partita completamente diversa da quella dell’andata, la gara di ritorno in Grecia di questa sera. Non abbiamo ancora visto il vero Paok. Boloni ha pensato saggiamente di correre meno rischi possibile nella gara in trasferta, per potersela poi giocare al meglio in casa. Sapendo di avere qualcosa in meno come qualità di organico, anche di questa Udinese “incerottata”, cerca in ogni modo di limitare al massimo il “diretto” confronto tecnico-tattico dei giocatori in campo, per potersi poi avvantaggiare dei fattori esterni extra-campo come l’ambiente infuocato e una probabilmente maggiore capacità di sfruttare furbescamente situazioni agonistiche “calde” da parte dei loro giocatori. Bisogna riuscire a non cadere in questa “trappola”, sapendo fra l’altro che anche loro sono ridotti all’osso come organico, in pratica senza più possibilità di ricambi di qualità. Sistema di gioco. Pressing alto feroce e rapide e “geometriche” ripartenze che si sviluppano in profondità sulle fasce per concludersi con cross dal fondo per gli inserimenti dei quattro-cinque giocatori avanzati. Questo il vero Paok che non abbiamo visto al Friuli. Ma se mantengono il 4-2-3-1 adottato qui ad Udine, potrebbero correre più di qualche pericolo in contropiede. I pericoli maggiori saranno da parte dei due esterni di centrocampo: Salpigidis a destra, torello capace di arrivare alla conclusione soprattutto su sviluppo dell’azione dalla sinistra, e Georgiadis, mancino, rapido palla al piede, ma pericoloso soprattutto per i suoi inserimenti laterali oltre la linea dei difensori. E poi in mezzo l’ottimo Athanasiadis, cui si potrebbe affiancare nel corso della partita l’altro attaccante Giannou.

domenica 19 febbraio 2012

Cagliari-Udinese: Cagliari solido e veloce

Messaggero Veneto, 18 febbraio 2012
L'angolo del Tecnico
di Maurizio Trombetta

È un Cagliari che sembra aver trovato un soddisfacente equilibrio quello che si presenta adUdine per il posticipo serale di domani. È in pratica la prima delle “piccole” insieme a Palermo e Genoa in classifica, se per un attimo non consideriamo più tale la fantastica Udinese. I sardi hanno una continuità di rendimento e di gioco che si basa su uno “zoccolo duro” di giocatori, soprattutto dei reparti centrale e arretrato, sul quale è poi brava la società a inserire sempre qualche nuovo straniero specialmente nel reparto offensivo. Il modulo di gioco rimane pressoché invariato nonostante il grande alternarsi di allenatori a cui ci ha abituati il presidente Cellino. Un 4-3-2-1 che garantisce appunto una certa “continuità” del sistema di gioco che unito alla “anzianità di servizio” del gruppo storico di giocatori permette al Cagliari di non correre rischi eccessivi per la permanenza in serie A. Fase di non possesso. Pisano, Canini, Astori e Agostini hanno giocato così tante partite insieme da non avere certo problemi di adattamento. Certo l’assenza di capitan Conti porterà qualche squilibrio, ma l’eventuale accentramento di Naingolan al suo posto penso potrà portare anche un maggior apporto in fase di contrasto e di recupero palla. Sono tutti comunque bravi ad abbassarsi e a muoversi insieme con grande attenzione alle distanze i quattro difensori più i tre centrocampisti, di fatto i giocatori deputati al recupero palla. Fase di possesso. Conti squalificato e la quasi sicura assenza di Cossu rappresentano sicuramente un certo handicap per i sardi soprattutto nelle possibilità di sviluppo della manovra. Meno qualità nei ribaltamenti di fronte senza il lancio preciso del capitano e meno dribbling garantiti dal pericolosissimo trequartista. Ma Ballardini cercherà di sfruttare al massimo le doti offensive dei tre davanti, oltre alle grandi doti di inserimento di Ekdal e Dessena. Ibarbo nel quasi inedito ruolo di trequartista può diventare devastante se trova gli spazi per scatenare la sua impressionante potenza di corsa, soprattutto se può “galoppare” sulle fasce. E poi Pinilla appena arrivato e subito protagonista, capace di garantire gol da bomber di razza oltre alla capacità di muoversi su tutto il fronte d’attacco e uno tra Ribeiro Cardoso o Larrivey, entrambi attaccanti polivalenti, con meno gol nelle gambe rispetto al loro nuovo compagno di reparto, ma comunque di buon livello e in grado di integrarsi perfettamente con le sue caratteristiche di gioco.

giovedì 16 febbraio 2012

UDINESE-PAOK SALONICCO: GARCIA PEREZ IL MEDIANO BUTTAFUORI

Messaggero Veneto, 16 febbraio 2012
L'Angolo del Tecnico
di Maurizio Trombetta

Squadra tosta e con gli “attributi” questo Paok capace di qualificarsi al primo posto in un girone eliminatorio con Tottenham e Rubin Kazan, che riesce a coniugare con grande equilibrio il bel gioco assieme alle caratteristiche di un gruppo abbinate a un grande spirito di sacrificio. Allenatore. Sta facendo indubbiamente un gran bel lavoro il mister Boloni, allenatore rumeno approdato al Paok dopo aver fatto un’ottima carriera fra Francia, Portogallo e Belgio. E infatti la squadra è di stampo europeo, grande organizzazione in entrambe le fasi di gioco, sviluppo della manovra semplice, ma molto efficace, recupero palla di squadra collettivo ed equilibrato, ritmi di gioco alti e con buona continuità nell’arco dei 90’. Non ci sono grandi “fenomeni” in organico, ma la squadra c’è, (non si vince per caso in casa del Tottenham) e si vede nettamente la mano dell’allenatore. Sistema di gioco. Il Paok si dispone in campo con un 4-1-4-1 che si evidenzia soprattutto nella fase di non possesso, con la linea dei quattro centrocampisti che pressano molto alti e aggressivi, protetti dal “non bello”, ma efficacissimo Garcia Perez, mediano a far da schermo davanti alla difesa. In fase offensiva i greci si dispongono con un 4-2-3-1. Tutti fenomenali i difendenti nel non consentire le traiettorie di gioco in profondità con una costante pressione sul portatore di palla, ma comunque abili nel non farsi mai “saltare” nell’uno contro uno. Quando riconquistano palla sono tutti bravi a inserirsi al tiro, soprattutto Salpingiadis a destra e Fotakis al centro, con Athanasiadis pericoloso riferimento avanzato.

venerdì 10 febbraio 2012

UDINESE-MILAN: Se la difesa rossonera è col buco



Messaggero Veneto, 10 febbraio 2012
"L'angolo del tecnico"
di Maurizio Trombetta

Ancora uno scontro al vertice per l’Udinese nel turno casalingo contro il Milan, anche se entrambe le squadre stanno attraversando un periodo non particolarmente positivo. Decisamente peggiore per i rossoneri che attualmente, fra infortuni e squalifiche “pesanti”, hanno in pratica a disposizione “solo” una delle due formazioni di campioni di cui è composto il loro organico. Ovvero è sempre e comunque il Milan Campione d’Italia, (attenzione alla grande pericolosità della squadra di rango in difficoltà…), ma se consideri la formazione composta dagli “indisponibili”, beh allora ti viene da pensare: devo approfittarne! E per analizzare la situazione in casa Milan attuale basta considerare le dichiarazioni di Allegri dopo le sconfitte con Lazio e Juve di quest’ultimo periodo: manchiamo della necessaria “cattiveria”, dopo la sconfitta di Roma, e manchiamo di intensità e profondità, ieri dopo la partita di Coppa Italia. Dato per scontato che la carica agonistica al Friuli non mancherà, sulle altre oggettive difficoltà attuali, l’Udinese dovrà basare la sua partita per cercare di sfruttarne il conseguente vantaggio.

FASE DI NON POSSESSO PALLA: Difende troppo “basso” nella sua metàcampo, quasi davanti al limite dell’area, questo Milan, ed infatti ha già quasi lo stesso numero di gol subiti nell’intero campionato scorso. Manca il recupero palla in mezzo al campo per la innegabile difficoltà del reparto di centrocampo soprattutto per quanto riguarda le possibilità di ricambio. Meno corsa e quindi intensità di gioco anche nel pressing alto da cui una grande sofferenza per i contropiedi avversari. E poi i quattro dietro, se possono contare su Nesta e Thiago nelle migliori condizioni, possono “tenere” anche il Barca. Se malauguratamente uno dei due o peggio entrambi hanno problemi, il naturale sostituto Mexes, nonostante le grandi potenzialità, non è ancora in grado di fornire la stessa sicurezza difensiva, soprattutto sui palloni provenienti dalle fasce.

FASE DI POSSESSO PALLA: Anche qui è evidente la difficoltà dovuta alla carenza di corse negli spazi senza palla, quella che riusciva a garantire Boateng, tanto per capirci. Lo sviluppo della manovra si basa quindi prevalentemente sulle sovrapposizioni in fascia, dove la qualità dei giocatori attualmente a disposizione non è poi così fenomenale, oppure, fino ad ora, sulla palla ad Ibra “pivot” per l’inserimento dei centrocampisti. Fenomenale in questo Nocerino, ma l’impiego di Maxi Lopez, secondo me sarà lui il sostituto dello svedese, porterà probabilmente ad uno sviluppo della manovra preferibilemente con palla a terra. E poi attenzione che adesso in panchina c’è sempre un certo Inzaghi… www.mauriziotrombetta.blogspot.com

sabato 4 febbraio 2012

Fiorentina-Udinese: Equilibrio e fisicità per i viola

Messaggero Veneto, 4 febbraio 2012
"L'angolo del tecnico"
di Maurizio Trombetta

Trasferta difficile per l’Udinese a Firenze e non soltanto per le avverse condizioni metereologiche previste. Oltre alla minore possibilità di recupero per i friulani che hanno giocato il turno infrasettimanale, bisogna considerare anche il fatto che questa Fiorentina sembra avere trovato la giusta via dopo il cambio di allenatore dei mesi scorsi e soprattutto con la chiusura del mercato di gennaio. Anche i toscani, come ormai un numero sempre maggiore di squadre del campionato italiano, si dispongono ora in campo con tre difensori centrali, base sulla quale poi Delio Rossi riesce a sfruttare al meglio le qualità e caratteristiche dei giocatori a disposizione, un organico con individualità di valore assoluto. Il modulo adottato è il 3-5-1-1, come quello dell’Udinese, con la sostanziale differenza della “taglia” e stazza dei giocatori delle due squadre. I viola tutti più alti di statura e più di “peso”. Ritmo alto e intensità di gioco per metterli in difficoltà e non permettergli di sfruttare le loro altrettanto buone caratteristiche tecniche.

FASE DI NON POSSESSO PALLA: Gamberini, Natali e Nastasic con quest’ultimo che risulta ancora un po’ l’anello debole della catena. Classe ’93, proveniente dal Partizan Belgrado, paga attualmente il noviziato in Serie A, ma col prospetto di diventare uno dei migliori difensori del campionato. Il reparto è ben supportato sulle fasce da Cassani e Pasqual, più equilibrato a sinistra rispetto all’alternativa Vargas, mentre in mezzo Berami Montolivo e Lazzari, tre belle “bestie”, sono più portati a costruire piuttosto che distruggere.

FASE DI POSSESSO PALLA: Bravissimo come sempre Rossi a trovare gli equilibri di squadra, in particolare il modo di sfruttare al meglio le qualità dei suoi giocatori. Decisivo in questo senso l’arrivo di Amauri perfetto nel ruolo di unica punta a farsi il…”mazzo” su tutto il fronte d’attacco.

Questo agevola il naturale inserimento dei centrocampisti centrali; se l’Udinese si inserisce prevalentemente con gli esterni, nella Fiorentina il pericolo viene dalle mezzali Berami e Lazzari, adesso un po’ meno da Montolivo. Cassani a destra e Pasqual a sinistra forniscono un valido apporto di cross, soprattutto dalla trequarti. E poi c’è il “fenomeno” Jovetic. Trequartista con doti realizzative da grande attaccante. Quantità, qualità ed umiltà, fa gol in tutti i modi, soprattutto inserendosi sul centro-sinistra, giocatore da grandissimo club di livello internazionale. www.mauriziotrombetta.blogspot.com

mercoledì 1 febbraio 2012

Udinese-Lecce: attenti a Di Michele e Muriel

Messaggero Veneto, 31 gennaio 2012
L'angolo del Tecnico
di Maurizio Trombetta

Due vittorie e un pareggio negli ultimi tre turni di campionato sono la testimonianza che il Lecce ha trovato una regolarità di rendimento che la sta rilanciando in pieno nella lotta per non retrocedere. Gli ultimi arrivati Blasi e Miglionico, uomini di fiducia di Cosmi sia sotto il profilo prettamente tecnico che per l’aspetto caratteriale, hanno permesso di trovare i giusti equilibri di squadra e hanno portato il giusto grado di esperienza con quella che il tecnico umbro ha simpaticamente definito la loro «sana ignoranza». E poi la consapevolezza nei propri mezzi che solo i risultati riescono a portare, visto che questo Lecce in fin dei conti aveva sempre raccolto meno di quello che meritava in funzione di un gioco comunque buono e propositivo anche con l’allenatore precedente, quel Di Francesco che Cosmi ha volutamente ringraziato per l’eredità lasciatagli. Fase di non possesso. Il Lecce si difende con molti uomini e con le due linee di centrocampo e difesa pronte ad abbassarsi strette e compatte sul limite dell’area di rigore per ridurre gli spazi di gioco alla squadra avversaria. La rapidità dei movimenti di Totò e gli inserimenti senza palla dei centrocampisti, soaranno le armi che l’Udinese dovrà usare per mettere in difficoltà una linea di tre difensori centrali piuttosto lenta. La mancanza di Cuadrado squalificato, potrebbe portare allo spostamento in fascia di Oddo che, con il trio Tomovic, Miglionico, Diamutene (o Esposito), e Brivio a sinistra, formerebbe di fatto uno schieramento di cinque difensori. Giacomazzi, Obodo e Blasi dovrebbero essere i tre di centrocampo chiamati a fare filtro per cercare di recuperare palla e non lasciare pericolose linee di passaggio verticale ai centrocampisti friulani. Fase di non possesso. L’assenza di Cuadrado farà sicuramente perdere qualcosa in fase di ripartenze e anche e soprattutto di incursioni palla al piede sulla destra. Sempre pericolosi, invece, i rilanci dei centrocampisti non appena recuperata palla, nel settore di centro-sinistra dove uno a turno fra Muriel e Di Michele rimane sempre alto in linea con l’ultimo difensore, pronto a sfruttare la velocità di corsa nello spazio. Nello sviluppo della manovra Giacomazzi, ora più libero di giostrare da mezzala destra, ha la qualità tecnica e il carisma per fare il direttore d’orchestra, Di Michele è sempre pronto a colpire all’improvviso come una serpe velenosa. L’”udinese” Muriel, infine, sta dimostrando doti tecniche da attaccante di razza e una “maturità” davvero impressionante per la sua giovane età e relativa inesperienza di partite di alto livello. Sarà interessante vederlo all’opera contro i suoi futuri compagni. www.mauriziotrombetta.blogspot.com

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