giovedì 23 febbraio 2012

PAOK-UDINESE. IL VERO PAOK: PRESSING E RIPARTENZE

Messaggero Veneto, 23 febbraio 2012
L'angolo del Tecnico
di Maurizio Trombetta

Sarà una partita completamente diversa da quella dell’andata, la gara di ritorno in Grecia di questa sera. Non abbiamo ancora visto il vero Paok. Boloni ha pensato saggiamente di correre meno rischi possibile nella gara in trasferta, per potersela poi giocare al meglio in casa. Sapendo di avere qualcosa in meno come qualità di organico, anche di questa Udinese “incerottata”, cerca in ogni modo di limitare al massimo il “diretto” confronto tecnico-tattico dei giocatori in campo, per potersi poi avvantaggiare dei fattori esterni extra-campo come l’ambiente infuocato e una probabilmente maggiore capacità di sfruttare furbescamente situazioni agonistiche “calde” da parte dei loro giocatori. Bisogna riuscire a non cadere in questa “trappola”, sapendo fra l’altro che anche loro sono ridotti all’osso come organico, in pratica senza più possibilità di ricambi di qualità. Sistema di gioco. Pressing alto feroce e rapide e “geometriche” ripartenze che si sviluppano in profondità sulle fasce per concludersi con cross dal fondo per gli inserimenti dei quattro-cinque giocatori avanzati. Questo il vero Paok che non abbiamo visto al Friuli. Ma se mantengono il 4-2-3-1 adottato qui ad Udine, potrebbero correre più di qualche pericolo in contropiede. I pericoli maggiori saranno da parte dei due esterni di centrocampo: Salpigidis a destra, torello capace di arrivare alla conclusione soprattutto su sviluppo dell’azione dalla sinistra, e Georgiadis, mancino, rapido palla al piede, ma pericoloso soprattutto per i suoi inserimenti laterali oltre la linea dei difensori. E poi in mezzo l’ottimo Athanasiadis, cui si potrebbe affiancare nel corso della partita l’altro attaccante Giannou.